88,44km, è questa l’incredibile distanza percorsa ieri a piedi dall’ultramaratoneta Giorgio Calcaterra, prima di farsi raggiungere in macchina dal driver d’eccezione Giorgio Rocca (proprio lui…l’ex sciatore che ci ha fatto sognare per anni tra i pali stretti della Coppa del Mondo di sci) e dare così fine alla propria performance. Oltre 88 km sono un vero e proprio record, anche perché, tra i 110.000 partecipanti in tutto il Mondo, Calcaterra è riuscito a portarsi a casa la Corona di Re incontrastato, è infatti lui ad aver percorso il maggior numero di km…primo fra tutti!!!
Ecco le sue parole: “Non mi aspettavo di essere il vincitore mondiale, ma soprattutto non pensavo di riuscire a correre per oltre 88 km, il mio obiettivo erano gli 82 km. Sono davvero orgoglioso di questo incredibile risultato, emozionante tanto quanto vincere il primo posto nel Mondiale di Ultramaratona. Sono felice di sostenere la Fondazione Wings for Life e la ricerca sulle lesioni al midollo spinale, nella speranza che un giorno si possa trovare una cura. Oggi ho corso per tutte le persone che non possono farlo: partecipare alla Wings for Life World significa vivere e condividere, passo dopo passo, emozioni uniche.”

In questa domenica di sole, 3.500 atleti tra professionisti, principianti e partecipanti sulla sedie a rotelle, provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati sulla linea di partenza di Piazza Castello.
Sorrisi, passione, sudore, entusiasmo e la gioia di “fare fatica”: queste sono le emozioni con cui i runner della Wings for Life World Run 2016 hanno invaso Milano e in contemporanea le altre 33 location dei 6 continenti che hanno ospitato l’evento. Una giornata indimenticabile ricca di emozioni per lo sport e per la ricerca scientifica che ha unito nel mondo oltre 100.000 runner di più di 203 nazionalità diverse.

Grazie alla loro partecipazione, alle donazioni e alle sponsorizzazioni sono stati raccolti in tutto il mondo ben 6.600.000 euro che saranno interamente devoluti alla Fondazione Wings for Life, che da oltre 10 anni finanzia progetti di ricerca internazionali per trovare una cura alle lesioni del midollo spinale.

Per la categoria femminile, la vincitrice in Italia è l’ultratrailer Katia Figini, raggiunta dalla Catcher Car al 51° km: “E’ stata un’esperienza bellissima, un momento di condivisione che unisce tante persone in tutto il mondo per una nobile e giusta causa” – ha dichiarato – “Sono davvero felice e soddisfatta di aver partecipato e di aver raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissata”. E se volete qualche news in più su Katia Figini, vi rimandiamo al link

L’ENNESIMO CAPOLAVORO DI CALCATERRA
La prestazione di Giorgio Calcaterra merita una sottolineatura a parte: il campione romano ha giustamente sottolineato come questa vittoria equivalga a un mondiale di ultramaratona ed è vero, perché nelle 33 sedi di gara si sono presentati al via tutti i migliori ultramaratoneti mondiali, dagli specialisti della 50 a quelli della 100 e alle prove più lunghe e l’azzurro, dopo due quarti posti nel 2014 e 2015 pur vincendo sempre le prove di Verona, ha finalmente centrato il bersaglio grosso. Con 88,44 km ha preceduto nettamente il polacco Bartosz Olszewski, ben conosciuto anche da noi, che a Niagara Falls (USA) ha coperto 82,42 km prima di essere raggiunto dalla macchina. Terzo il cileno Francisco Morales che a Santiago ha corso per 75,47 km togliendo per appena 340 metri il bronzo a Matteo Lucchese, secondo a Milano. Fra le donne Kaori Yoshida a Takashima ha corso per 65,71 km finendo davanti alla maratoneta austriaca Karin Freitag (59,08 km a Monaco di Baviera) e alla portoghese Vera Nunes (58,86 km a Porto). I 51,61 km della “nostra” Katia Figini a Milano le sono valsi la 15esima piazza (G.G.).