Non è la prima volta che ci occupiamo dei bike device gps di Wahoo, ma in questo caso vogliamo scrivere di alcune skills del maggiore della famiglia: l’Elemnt Roam. Insieme al modello Bolt, ai quali si è aggiunto di recente anche lo sportwatch Rival, costituiscono gli sport devices gps di Wahoo, marchio che ha fatto della della semplicità di utilizzo, della connettività e dell’estrema versatilità i suoi cavalli di battaglia.
Non è “solo” un computerino gps
Ci piace categorizzare ed inserire Wahoo Elemnt Roam tra quei device che sono a tutti gli effetti dei veri strumenti di lavoro completamente autonomi. Si, il Roam è autonomo, aspetto per nulla banale, a tratti essenziale, è facile da leggere e ampiamente personalizzabile nei campi. Dà la precedenza ai dati del training e della pedalata, rispetto ad informazioni che, ai fini della sicurezza, diventano delle distrazioni (tutto quello che serve è analizzabile all’interno delle app Wahoo Fitness e Wahoo Elemnt, in un secondo momento, quando l’attività è terminata).
Variare i campi dati con un dito
Le schermate con i loro campi, possono essere cambiati nel momento in cui ci fermiamo al bar per un caffé. Connessione con lo smartphone via Bluetooth e con la app Elemnt, sezione di gestione delle pagine ed eventuale cambio dei dati, con il solo spostamento del dito sullo schermo del telefonino. Lo schermo del Roam non è touch. Tempo necessario per l’operazione? 20 secondi (forse). La schermata con la mappa e la gestione della traccia non hanno rivali.
Una console
Se abbinato al rullo Wahoo Kickr (oppure all’intero pacchetto che prevede, il rullo, Kickr Climb e la ventola Headwind) può essere sfruttato al pari di una console, in modo manuale e completamente automatico. Attraverso le tracce scaricate in precedenza, lo abbiamo utilizzato anche come navigatore per la nostra auto!
Le info tecniche principali
- La prima attivazione avviene con un QR (code reader), non prima di aver scaricato la app Wahoo Elemnt. Non è necessario collegare il dispositivo al pc.
- Un display a colori da 2,7″ e dimensioni totali di 89 mm per l’altezza, largo poco più di 54 millimetri e con uno spessore di quasi 18 mm. E’ dotato di una porta usb (lato inferiore).
- E’ fornito con un supporto tradizionale da posizionare sullo stem, oppure una base frontale al manubrio. Non ha il medesimo aggancio del Garmin, ma esisitono degli adattatori che permettono di usare il Roam con supporti frontale after market.
- Tre tasti alla base dello schermo e integrati nella scocca (completamente waterproof e necessari per l’inizio e la fine dell’attività, lap e cambio schermate), ai quali si aggiungono il laterale sinistro (accensione e spegnimento). I due sulla parte destra servono per zoommare lo schermo (ridurre il numero dei campi dati, oppure per lo zoom quando si usa la mappa).
- Il prezzo di listino, 349,99 euro con supporto manubrio e supporto stem.
Funzionalità
- Prima di tutto: non ha limiti di associazione ai sensori esterni, perché la stessa associazione passa prima dalla app. Il device riconosce ogni sensore al momento dell’accensione.
- Capitolo connessione: si aggancia alla rete wifi e può scaricare i dati con questa modalità, senza dover per forza abbinarlo al telefonino. Adotta i protocolli, bluetooth per la smart connectivity (e anche per alcuni sensori bike, ad esempio alcuni power meter) e Ant+. E’ compatibile con tutte le app social cycling e indoor training, compresa l’associazione al sensore Angi di Specialized.
- Adotta anche i protocolli per e-bike, LEV e E-bike Ant+, per visualizzare alcune funzioni di bici con pedalata assistita e della loro batteria (ad esempio Specialzied e Giant).
- Una volta connesso con il sistema indoor (nell’eventualità non solo Kickr, perché è associabile ai rulli con Bluetooth Smart e Ant+) permette di eseguire allenamenti totalmente personalizzati, oppure pre-confezionati, o che riprendono delle tracce gps. Come scritto in precedenza: con il pacchetto Kickr e con il Kickr Climb frontale, mima la pendenza delle salite con il conseguente aumento della resistenza in base alla pendenza. Inoltre, se connesso alla ventola Headwind, quest’ultima può variare in automatico l’intensità del flusso d’aria, in modalità automatica attraverso il Roam.
- Mappale: prevede delle mappe mondo, ma è anche associabile alla app Komoot (un bel vantaggio e una gran bella funzione). Una volta attivata la traccia, oltre ad essere chiara e intuitiva, questa permette di trovare in automatico le soluzioni alternative in caso di errore del percorso, oltre ad avere una sorta di “portami a destinazione e il back to start”. I led laterali si attivano e aiutano (possono essere disattivati).
- Sicurezza: Wahoo Elemnt Roam supporta il radar con luce posteriore (ad esempio il Varia Radar), con le funzioni di visualizzazione del veicolo in avvicinamento.
Autonomia eccellente
La batteria viene dichiarata con 17 ore di autonomia. Noi l’abbiamo usato in modo costante i sensori collegati (fascia cardio, sensore di velocità e power meter con rilevazione bilaterale, gps acceso e mappa, con il bluetooth acceso per ricevere le notifiche di messaggi, mail e chiamate, oltre al radar posteriore attivato. Wahoo Elemnt Roam consuma circa l’8/10% della batteria ogni ora. Tanti sensori collegati, ciò nonostante l’autonomia è ottimale.
Skills in merito alla memoria interna del Wahoo Elemnt Roam
Uno dei vantaggi del Roam è quello che non necessità il collegamento via cavo con il pc, se non per rimuovere le attività. Una volta connesso alla app, la stessa lo gestisce, lo aggiorna e lo “ripulisce” (ma non elimina le vecchie attività!). Un limite però, se possiamo considerarlo tale, è una memoria interna non eccessivamente capiente (che però contiene, di base, un numero elevatissimo di mappe mondo). Queste possono essere rimosse, operazione da eseguire solo con la connessione via cavo con il pc, così come le attività eseguite ( questa soluzione permette di guadagnare parecchio spazio in memoria, ma è consigliabile solo nel momento in cui si utilizza un’altra app che permette di scaricare tracce e percorsi).
In caso di necessità, per esempio la creazione di un giro, oppure di un viaggio, è possibile importare le tracce tramite Komoot. Si crea e si importa sulla app Wahoo Elemnt e poi si visualizza sul Roam. Semplice e pratico.
Skills sui campi dati e schermate
- Il nostro consiglio è quello di usare tutti i campi dati disponibili per ogni schermata: i numeri sono sempre ben identificabili.
- Ognuna della due schermate primarie (la principale e la lap), può essere configurata con 10 diversi campi dati. Con lo zoom possiamo ridurre fino ad un dato.
- La pagina lap (molto utile quando si fanno le ripetute e lavori specifici, oppure da usare quando si percorre un segmento Strava) si attiva solo nel momento in cui si schiaccia il pulsante. I nomi delle pagine possono essere personalizzati.
- In totale le schermate sono quattro: principale, lap, mappa e altitudine. Quest’ultima fa vedere il profilo altimetrico del tracciato, arriva ad un massimo di 8 informazioni (altimetria compresa) ed è zommabile, riducendo lo schermo ad un minimo di due campi.
- Vale la pena ricordare che, con il telefonino possiamo fare qualsiasi cambio, anche quando siamo in movimento.
Skills sui dati che si visualizzano tramite la app Wahoo
Siete in grado di valutare i vostri allenamenti, di leggere dati e numeri delle attività quotidiane e non avete voglia di usare un software esterno per l’esplosione delle stesse? La ricchezza e precisione di analisi, il buon numero di strumenti che sono contenuti nella app Wahoo Elemnt e la facilità di lettura, sono un valore aggiunto non da poco. Dati settimanali e totali, mappa, tracciato cardiaco con incrocio delle linee in modalità touch (usata anche per le rpm, velocità vs tempo, altitudine vs pendenza). Senza dimenticare le metriche di potenza, dove è possibile visualizzare la curva con i differenti intervalli. Mica poco per una smartphone app.
a cura della redazione tecnica, foto della redazione tecnica