Dopo la conferma dello scorso anno [qui l’articolo] i lavori per la realizzazione del reef articiale di Ventimiglia (IM) sono ufficialmente partiti il primo ottobre 2024. Il progetto operativo prevede 240 giorni totali di attività che non si concentreranno solo sulla realizzazione della secca per il surf, ma comprenderanno diverse opere di messa in sicurezza e riqualificazione del litorale compreso fra via Lamboglia e la foce del fiume Roja a Ventimiglia.
Il termine dell’opera, e dunque la possibile nascita di un nuovo spot, è previsto per il maggio 2025. Durante i prossimi 8 mesi si lavorerà costantemente nelle giornate di piatta per mettere in atto il progetto dello studio Sirito di Savona, che prevede la realizzazione di una secca a “V” rovesciata di una lunghezza di circa 130 m ed una larghezza di 111 m, la quale avrà il compito di far focalizzare il moto ondoso incidente e generare onde surfabili sia con swell da Sud-Ovest sia da Sud-Est.
Il costo complessivo del progetto di Ventimiglia è di 3.32 milioni di euro e per quanto riguarda la realizzazione del reef prevede l’utilizzo di un pontone, che muoverà i massi delle scogliere parallele alla linea di costa presenti in prossimità della foce del fiume Roja, per poi rimodularli più a levante dove dovrebbe prendere vita lo spot.
C’è grande attesa e soddisfazione da parte della comunità surfistica locale, poichè in un epoca di interventi artificiali volti a distruggere onde, sta finalmente prendendo vita un progetto che va controcorrente e sulla carta è positivo sotto tutti i punti di vista.
Il reef di Ventimiglia, infatti, rappresenta un banco di prova unico sia per la comunità surf italiana sia per quella internazionale. Questo perchè gli stralci di un progetto di secca artificiale nato in Australia verranno messi in atto per la prima volta su un mare chiuso come quello Italiano, dove l’energia del moto ondoso è di un ordine di grandezza inferiore e soprattutto dove gli effetti delle maree sono minimi.
In oceano, infatti, non tutti i progetti di surf reef realizzati in passato hanno avuto pieno successo, ma in questo caso nutriamo tutti maggiori speranze, considerando anche il vicino caso di grande successo rappresentato dall’onda a-frame di Varazze da cui è possibile prendere spunto, anch’essa nata come reef-artificiale ma non a fini surfistici, dunque per totale casualità.
Il progetto del Reef di Ventimiglia è stato reso possibile grazie al lavoro congiunto di diverse realtà come lo studio di ingegneria Sirito e l’Università di Genova, ma soprattutto grazie alla visione moderna degli assessori Tiziana Panetta prima e Adriano Catalano poi, unitamente a quello del sindaco di Ventimiglia Flavio di Muro. In ultimo, ma non importanza, c’è stato l’impegno costante della comunità surfistica locale rappresentata in particolare da Saverio “Savez” Chiappalone, Paolo Piantadosi e Valerio Demarte.
Vi terremo aggiornati sullo stato di avanzamento dei lavori, che ci auguriamo possano portare alla realizzazione di un importante esempio da seguire in futuro anche da altre amministrazioni italiane, abituate in molti casi a “buttare” soldi su metodi vecchi, obsoleti ed estremamente impattanti per l’ambiente e il paesaggio.
Per saperne di più sul progetto ci sono questi articoli (in ordine cronologico dal più recente):