Testo: Danilo Pianese IMHO – In My Honest Opinion.
Photo: Danilo Pianese | Silvia Khachatourian
“L’unico vero nemico del nostro sport è l’inquinamento del mare, quindi cerchiamo tutti di fare la nostra parte per salvare il nostro migliore amico”
Hai 11 anni, dalle finestre del ristorante di mamma si vedono i surfisti… il mare è quello di casa tua, Andora, il luogo in cui sei nato e in cui stai crescendo.
Inizia così una storia d’amore che dura ormai da 24 anni, il primo viaggio con papà a San Diego nel ’96, la prima tavola short, una 6.4, che ancora conservi appesa in salotto.
Come tutta la vecchia guardia Paolo inizia da autodidatta insieme al papà Renato, passando per una prima esperienza in Windsurf, dal primo contatto con il surf ci sono voluti quasi tre anni per mettersi in ginocchio su una bic 7.3, simbolo della sua più grande sfida sportiva appena iniziata.
Attraverso poche VHS e nessuna scuola surf inizia il suo viaggio cercando la sua vera dimensione… se fuori dall’acqua è un gran compagnone sulla line up è sempre piuttosto schivo, di poche parole e con lo sguardo fisso all’orizzonte.
Paolo alterna le sue uscite tra short e long, fa fatica a scegliere cosa davvero gli piace rimbalzando tra molti riferimenti importanti come Kelly Slater, che alimenta la sua fantasia ed immaginazione, Rob Machado per lo stile, le linee e le tavole che usa, Cj Nelson per la sua poliedricità, Taylor Jensen e Augusto Olinto per innovazione e creatività.
In realtà cosa vuole fare non lo capirà mai, ad oggi sente ancora il bisogno di usare tavole corte per apprezzare il romanticismo del long tra un noseride ed una manovra radicale.
Gli anni passano in fretta, sarà il 2001 quando approda all’Italian longboard tour visitando location stupende con un gruppo di riders sempre più coeso. Solo un anno più tardi, nel 2002, da un gruppo di amici di cui fa parte il papà Renato, nascerà il Cinghiale Marino Surf Club affermandosi, da lì a poco, come uno dei maggiori riferimenti per il nord italia e che nel 2008 vanterà anche un punto vendita, il turtle surf shop, uno dei negozi tra i più forniti e dallo staff più competente in Liguria.
Credo che le storie di tutte le persone che hanno iniziato tra gli anni ’80/90 siano affascinanti e caratterizzate da pochi materiali, pochi tecnicismi e da una grande voglia di entrare in acqua ed imparare.
Avere un bagaglio di esperienza così importante significa avere qualcosa da insegnare e trasmettere alle nuove leve che si avvicinano a questo mondo E’ proprio per questo che Paolo userà la scuola surf come mezzo per trasmettere a tutti, indipendentemente dal livello, che il surf è una questione di rispetto per il mare, una ricerca costante dei propri limiti ed un modo per superarli consapevolmente e nel rispetto degli altri.
Di preciso quello che il futuro avrà in serbo per lui nessuno lo sa ma una sogno nel cassetto lo conserva… “partecipare al longboard tour europeo sarebbe meraviglioso” confessa tra tutte le nostre parole.
Con lo sguardo rivolto al futuro guarda al surf artificiale come un passo importante per l’evoluzione di questo sport a livello agonistico ed olimpico ma… c’è sempre un ma… il lato romantico dell’exploration non morirà mai, anche se piano piano stiamo scoprendo tutte le coste.
C’è qualcosa di meraviglioso nel presentare un amico a chi non lo conosce… oltre a rappresentare un legame profondo da tanti anni è bello rendersi conto come le parole dipingano un quadro di acqua e sale che in tanti sapranno apprezzare.
Per chi lo conosce non sarà difficile capire di chi ho parlato fino ad ora, mentre per gli altri lui è Paolo Colombini.
Musica: THESE WATERS – BEN HOWARD