Come la metafora de “la rana bollita”*, la mountain bike moderna si è forse spinta un po’ troppo oltre?
Gran parte delle mie pedalate dello scorso autunno sono state limitate al gravel. Probabilmente è un’eresia ammetterlo nella sezione del sito dedicata alla mountain bike, ma una combinazione di infortuni, tempo e situazioni ha fatto sì che se avessi dovuto far girare i pedali, il terreno sarebbe stato per lo più uno sterrato leggero. Potendo scegliere se pedalare tra asfalto e stradine secondarie o non pedalare affatto, il fascino del gravel è aumentato profondamente.
Tenete presente che la mia Gravel Bike è stata una Ritchey Outback, con pneumatici larghi 40 millimetri e freni a disco. Se mi sentissi super sportivo, pensando di depilarmi di nuovo le gambe per la prima volta dopo decenni, avrei anche potuto montare pneumatici più sottili da 32 cm. Ma in genere le gomme grosse sono la soluzione migliore, soprattutto sulla combinazione di vecchio asfalto deteriorato e strade ghiaiate dove vivo. E anche in questo caso, con quei pneumatici voluminosi, l’intero pacchetto pesa circa 10 chili. Dopo un inizio autunno trascorso a far correre quella bici in salita, a novembre è stato uno shock tornare a pedalare su vere mountain bike su veri sentieri. Le MTB sono ingrassate al giorno d’oggi!
Davvero. Il peso medio delle bici delle bici “acustiche” che abbiamo avuto a disposizione per il nostro Speciale Bike Test off-road di inizio anno è stato di 12,875 chili. Certo, escluse le elettriche, il nostro gruppo di test bike è stato più orientato verso le Cross Country più che le Trail/Enduro (rispettivamente quattro e tre), ma in ogni caso le bici sono diventate pesanti su tutta la linea. Anche il magnifico libro Decade, pubblicato per i 10 anni di Enduro World Series, conferma questa tendenza: dai 13 chili abbondanti della Cannondale Jekyll di Jerome Clementz vincitore nel 2013, agli oltre 16 chili della Rocky Mountain Altitude del campione 2022 Jesse Melamed.
Non è successo da un giorno all’altro, e io stesso sono stato complice del generale processo di ingrassamento della mountain bike con la mia tendenza a desiderare più travel, pneumatici più larghi, e tutti quegli incrementi di peso che si sono verificati lungo il percorso. Ma dopo aver trascorso un po’ di tempo in sella a una bici che pesava circa 4 chili in meno rispetto alla media delle moderne Trail Bike, il peso in più mi appariva come un’esperienza nuova e fastidiosa.
Per la maggior parte, è così che ci muoviamo. Ci adeguiamo a ciò che fa il settore, accettiamo i cambiamenti come miglioramenti e in genere prendiamo le nostre decisioni all’interno dello status quo. Quindi, se il peso dello status quo aumenta gradualmente nel corso di un decennio, non ci lamentiamo. È un po’ come la rana nella pentola: se la temperatura dell’acqua aumenta lentamente mentre la rana è immersa nella pentola, si accorgerà di essere cotta solo a posteriori, quando è troppo tardi.
Ho già tentato di combattere con questo mulino a vento per quanto riguarda l’evoluzione della geometria delle bici e del trail building, e a questo punto sono sicuro che qualsiasi altra cosa io dica al riguardo sarà liquidata come il lamento di un vecchio nostalgico che è amareggiato per non aver imparato a superare whippando un road gap prima che le sue ossa e articolazioni diventassero troppo fragili. Quindi, cambierò argomento: invece di lamentarmi di quanto le bici moderne siano irragionevolmente lunghe e aperte, mi lamenterò di quanto le bici moderne siano diventate irragionevolmente pesanti.
Il progresso ha un prezzo. Ok, lo ammetto. Ma posso anche ammettere che il numero di noi che può partecipare alla Red Bull Rampage è molto ridotto, come una frazione di una frazione di percentuale di tutti gli appassionati di mountain bike. Allo stesso modo, anche il numero di noi che può davvero far correre una bici in discesa abbastanza forte da far sbattere le sospensioni contro i tamponi di fine corsa, abbastanza forte da demolire i cerchi e deformare completamente i pneumatici da DH, è un numero molto piccolo. Forse non una frazione di una frazione di percentuale, ma comunque una frazione.
Ma poi, tutta l’escursione delle sospensioni è davvero fantastica, non è vero? E la qualità del travel è davvero buona al giorno d’oggi, nel senso che si possono pedalare questi bestioni in salita comodamente e con un certo livello di grazia. E quei mostruosi rotori dei freni da 200 millimetri sono in grado di fermarvi velocemente, non è vero? E poi, quella Minion DHF 29×2,5” con carcassa Double Down e mescola 3C MaxxGrip si aggrappa dappertutto, giusto? Giusto, ma pesa anche più di 1.200 grammi. È all’incirca il peso di TRE pneumatici da cross country di “una volta”. Certo, quei pneumatici smilzi degli anni ’90 strappavano i fianchi se si osava guardare anche solo un rock garden, non avevano nessun tipo di tassello, usavano una mescola di gomma pari a quella dei Tupperware, e dovevano essere gonfiati fino a 3 Bar se non si voleva che collassassero su se stessi in curva.
Amo le moderne mountain bike. Davvero. Mi fanno sentire un eroe ogni volta che cerco di andare veloce in bici, non cadono a pezzi ogni due mesi e non iniziano a scricchiolare dopo le prime tre pedalate (in generale), e posso usare pneumatici tubeless ready a bassa pressione senza dover sacrificare piccoli animali in bizzarri rituali per scongiurare il flagello delle gomme costantemente pizzicate e/o bucate. Inoltre, avendo vissuto la Golden Age del “più leggero possibile”, non voglio assolutamente tornare ai gloriosi giorni in cui manubri e pedivelle si spezzavano e le ruote erano brutalmente deformate. Ma allo stesso tempo non posso fare a meno di notare quanto pesano le cose adesso.
Così, quest’inverno, ho iniziato a portare un’altra Gravel sui sentieri. La sensazione è stata quella di andare in bici all’inizio degli anni Novanta. Niente sospensioni, copertoni piccoli e leggeri, braccia che pompano in continuazione. In generale, era un esercizio di sofferenza ogni volta che il percorso diventava tecnico. Ma quella bici demolisce assolutamente le salite. E questo mi ha fatto pensare.
Voglio la mia moderna Trail Bike in tutta la sua deliziosa bontà soffice e cremosa. Ma la voglio leggera. Voglio la trazione, l’escursione e la sensibilità della sospensione posteriore, ma voglio che pesi 12 chili anziché 14.
Abbiamo evoluto il nostro sport e le nostre bici, e non esitiamo a sborsare enormi somme di denaro per le ultime novità. Voglio l’esperienza di una bici moderna, ma voglio il peso della mia Trail Bike di 10 anni fa. Voglio che la gente torni a preoccuparsi del peso.
Sospetto che la gente mi dirà di prendere una bici elettrica. Al diavolo. Mi procurerò un reggisella telescopico per la bici da Gravel, vedrò quanto pneumatico in più riesco a infilare nel telaio, e poi sarà tutto a posto.
*=Noam Chomsky, uno scienziato americano filosofo, pacifista, linguista e teorico della comunicazione, ha inventato la metafora/principio de “la rana bollita”. La premessa è che se una rana viene messa improvvisamente in acqua bollente, salterà fuori, ma se la rana viene messa in acqua tiepida e poi portata lentamente ad ebollizione, non percepirà il pericolo e morirà cotta.
La metafora/principio della rana bollita su Wikipedia (inglese): https://en.wikipedia.org/wiki/Boiling_frog