DUB è infatti compatibile con i più importanti standard per il movimento centrale, offrendo la migliore tenute e protezione di sempre, potendo essere montata su qualsiasi telaio senza dover scendere a compromessi. In più, apre la porta a un nuovo tipo di asse per la più leggera guarnitura mai prodotta in casa SRAM. Sembra un’innovazione capace di fare felici appassionati – che possono usare la migliore tecnologia disponibile anche su telai non di ultimissima generazione – insieme a produttori di bici e meccanici, alle prese con una piattaforma più semplice e gestibile.
Ma cosa è DUB?
La sigla DUB sta per Durable Unifying Bottom Bracket, in sostanza un movimento centrale durevole e che unisce diversi standard. Si differenzia dal tradizionale GXP per l’utilizzo di un asse oversize in alluminio in luogo di quello da 24 mm in acciaio, quindi più robusto e compatibile con la maggior parte dei telai in commercio. Questo asse è diverso da quello già usato da 30 mm – per esempio su piattaforme PF30 – perché è leggermente più piccolo (28,99 mm). In sostanza, prendendo come riferimento la trasmissione XX1, si ha un risparmio di peso di circa 80 g tra la versione GXP e quella DUB, passando da 576 a 498 g (corona da 32d, pedivelle da 175 mm, compreso il movimento centrale). SRAM usa diversi assi DUB in base al livello del prodotto su cui la tecnologia è implementata: DUB SL su XX1; DUB su X01; DUB in alluminio 7000 su Descendant C, Stylo C e GX; DUB in alluminio 6000 su Descendant 6k e Stylo 6k.

Cambiano gli assi e i movimenti centrali ma anche le corone, con costruzione differente per metodo e materiali, mantenendo la stessa tecnologia anticaduta già presenti sulla serie Eagle. Per XX1 sono in alluminio CNC della serie SL, per XX1 rimane il materiale e la lavorazione, per GX si passa ad alluminio forgiato a freddo, per Descendant 6k/Stylo 6k invece si passa all’acciaio stampato. Sono tutte compatibili con supporto direct mount a tre viti, in queste dimensioni: da 30 a 38d per XX1; da 30 a 36d per X01; da 30 a 34d per tutti gli altri modelli. Passando alla linea catena, saranno disponibili le versioni Boost da 52 mm e tradizionali da 49 mm.

La compatibilità è garantita con la maggior parte dei telai sul mercato: BSA 68/73 mm; BSA 100 mm; PF89,5; PF92; PF121; BB30 73; PF30 73. Il montaggio e lo smontaggio non richiedono tool specifici, ma quelli classici già presenti sul mercato. Per fugare ogni dubbio, SRAM specifica che è necessario usare movimento centrale specifico per pedivelle DUB, essendo entrambi parte della stessa piattaforma tecnologica. Si possono invece recuperare corone direct mount con offset di 3 mm per la versione Boost e 6 mm per quella tradizionale.

Il processo di design e ingegnerizzazione ha portato ad alcuni cambiamenti importanti nelle misure, nella realizzazione e nelle interfacce, a partire dal diametro dell’asse delle pedivelle, leggermente ridotto dalla misura di 30 mm per integrare i sigilli adeguati su tutte le configurazioni del movimento centrale, arrivando alla misura di 28,99 mm. La stessa guarnitura è in grado di accoppiarsi a ogni standard agendo prima sulla posizione dei cuscinetti, la stessa su tutti i BB indipendentemente dalla scatola del telaio in cui sono inserito, questo significa che i cuscinetti sono esterni in alcuni casi mentre prima erano interni (BB30/PF30). In secondo luogo è stato ottimizzato il perno oversize per assicurarsi che abbia lo stesso rapporto rigidità/peso senza sacrificare la robustezza e la protezione dalle infiltrazioni nei casi più critici (standard PF92).
Un altro aspetto interessante riguarda il risparmio di peso, grazie all’utilizzo dell’asse oversize, affiancato dall’incremento della rigidità sui sistemi X01 e XX1. Per finire, l’architettura dei movimenti centrali GXP BSA è stata usata come base per la progettazione della nuova piattaforma DUB, ottimizzata ed evoluta in vari ambiti: profilo dei cuscinetti (con sfere più piccole) e sigilli personalizzati; tolleranze più strette per il montaggio e le guarnizioni; o-ring addizionale tra asse e cover esterna del BB; assemblaggio semplificato del movimento centrale.