Rockrider Race 900 S nell’allestimento top di gamma, con trasmissione elettronica wireless SRAM e ruote in carbonio Reynolds, è un mezzo da 120 mm di travel che può dire la sua anche nel mondo delle lunghe distanze in MTB
Avendo già provato la sorella minore Rockrider 900, su questa nuova arrivata ci potevamo aspettare che un miglioramento anche se la guida in un certo senso è anche simile. Non è facile abituarsi a una guida “pura” di questo tipo, stiamo parlando di una impostazione XC da salita. Riuscire a gestirla con padronanza in discesa non è assolutamente per tutti.
Ci piacciono molto queste sfide sulla padronanza del mezzo con bici meno discesistiche, è come riprendere un po’ la base della tecnica di una volta. Chiamata oggi “Old School”, può solo aiutare in situazioni dove si torna a guidare MTB sì di un certo livello, ma non scontate come sembrano, solo perché nuove e con geometrie rivisitate.
Su questa particolare Rockrider 900 S ci si sente prevalentemente in avanti. Riteniamo sia giusto e corretto non abbassare mai la guardia con questa cross country, come con la sorella minore Rockrider 900. Siamo su una biammortizzata, e se il tipo di guida “avanzata” è assimilabile, con questa full ci si sente più sicuri e a proprio agio in discesa.
Concede di più quando la pendenza diventa negativa, anche perché consente di tenere le sospensioni leggermente morbide grazie alla corsa di 120 mm all’anteriore e al posteriore.
Ma con bloccandole la Race 900 S diventa veramente “un palo”. Piace un sacco che Rockrider abbia realizzato una bici così performante, non ci hanno solo provato ma ci sono riusciti.
L’attacco manubrio inclinato di -20° e il manubrio largo 720 mm non aiutano più di tanto, facendo intuire come questa nuova full suspended Rockrider da XC e Marathon sia stata progettata soprattutto per la salita. In discesa bisogna comunque impegnarsi molto, perché la geometria aiuta solo fino a un certo punto.
Forse uno stem così estremo, considerato che il pubblico di riferimento non è l’atleta evoluto ma l’amatore che vuole entrare in modo serio nel mondo delle gare XC, non è proprio adatto. Meglio un attacco più neutro, che mette a proprio agio e non crea difficoltà ulteriori.
Riuscire a gestirla con padronanza in discesa non è assolutamente per tutti. Ci piacciono molto queste sfide sulla padronanza del mezzo, è un po’ la base della tecnica di una volta
Design
Il design ispira leggerezza, velocità ma anche tanta rigidità. Non è solo questione di estetica, perché quello che ti mostra è reale. Con il suo telaio completamente in carbonio i designer Rockrider sono riusciti a dare una forma a entrambi i triangoli da vera mountain bike da gara. È un design piacevole alla vista ma anche funzionale, per come lavora bene sui sentieri, anche in presenza di urti importanti.
Nel complesso l’insieme è molto bilanciato, con il peso centrale, anche se poi la guida è naturalmente caricata in avanti a causa dello stem “race ready”. Abbiamo anche apprezzato il fatto che il telaio scarica in modo efficace le forze in giorno, tra pedalata e urti.
Passando al carro posteriore, il leveraggio è ben fatto e funzionale. Il retrotreno però necessita di continue cure, dovendo controllare di frequente il serraggio degli snodi.
Sospensioni
Entrambe le sospensioni Rock Shox – forcella Reba RL e ammo SIDLuxe Select+ – hanno una corsa di ben 120 mm, regalando una guida spettacolare. La bici è sì rigida, ma con un setup leggermente morbido può cambiare il tipo di guida, con un feeling più godibile grazie alla migliore capacità di gestire le asperità del terreno.
Anche nei passaggi difficili la bici scorre in modo efficace. Invece il blocco di entrambe permette accelerazioni brucianti e velocità sostenute sui fondi lisci e compatti.
Forse è meglio uno stem più neutro, considerato il pubblico di riferimento
Geometria e dimensionamento delle taglie
Le quattro taglie – da S a XL – coprono un ampio range di altezze, da 150 a 200 mm, facendo felici la stragrande maggioranza degli appassionati di cross country e marathon. In ogni caso, il dimensionamento è abbastanza compatto, con un reach relativamente contenuto e viceversa una quota di stack sopra la media della categoria.
L’attacco manubrio lungo e inclinato verso il basso trova perfettamente senso su questa full suspended XC/marathon, che vanta anche un carro relativamente lungo accoppiato a un piantone sella sempre relativamente rilassato.
Estetica
Il look è azzeccato, con la leggera gobba del tubo orizzontale che rende la bici meno banale in un panorama in cui le bici sembrano tutte uguali. Forse le grafiche potrebbero essere più racing e aggressive, così come servirebbe un’opzione colore team.
Il bianco, con tutti i componenti di colore nero, dona comunque alla Rockrider Race 900 S un aspetto molto piacevole.
Assortimento delle specifiche
Come specifiche migliorabili troviamo la forcella Rock Shox Reba e l’impianto frenante Sram Level T, componenti di buon livello ma che a lungo andare possono andare in crisi oltre a non liberare tutte le potenzialità del mezzo.
Invece abbiamo apprezzato davvero tanto le ruote Reynolds, in particolare i cerchi in carbonio, comodissimi per il montaggio di gomme tubeless e adatti per provare a guidare con pressioni basse (1,4 Bar con gli pneumatici Vittoria Syerra da 2,4”). Molto interessante e prestante il cambio SRAM GX AXS, fa riflettere trovarlo su una Rockrider di questa fascia di prezzo.
Rapporto qualità / prezzo
Questa Rockrider viene venduta a 3.999 euro, un prezzo davvero competitivo. Solo la forcella e l’impianto frenante deludono un po’ le aspettative, pur offrendo prestazioni più che discrete quando si guida puliti su percorsi facili. Il prezzo è in ogni caso ottimo per la full suspended top di gamma del marchio francese per il cross country e le lunghe distanze in MTB, soprattutto per chi si vuole avvicinare in modo serio a queste discipline.
Come si colloca nella sua categoria
Non è semplice fare delle valutazioni, quando nel gruppo delle full e front cross country troviamo bici, come BMC, che costano più del doppio. Ci sono 5.000 euro di differenza, non pochi anche considerando che ammo e ruote della Rockrider sono di livello superiore.
Cosa ci piace
- Telaio in carbonio di qualità
- Buon feeling in pedalata e nella guida
- Rapporto qualità / prezzo eccellente
Cosa migliorare
- Attacco manubrio negativo
- Freni sotto tono
- Snodi delicati sul carro posteriore
Geometria
- Reach 455 mm
- Stack 606 mm
- Angolo sterzo 68°
- Angolo sella 74°
- BB Drop -62 mm
- Carro 420 mm
- Interasse 1.138 mm
Scheda tecnica
- Telaio Rockrider Race 900 S Carbon, 120 mm
- Forcella Rock Shox Reba RL TwistLoc Remote, 120 mm
- Ammortizzatore Rock Shox SIDLuxe Select+ TwistLoc Remote
- Trasmissione SRAM GX AXS Eagle, 1x12v
- Guarnitura Truvativ Stylo 6K AL 175 mm, 32d
- Cassetta SRAM PG-1275 Eagle, 10-52d
- Freni SRAM Level T, 180/160 mm
- Ruote Reynolds TR309/289 XC 29 tubeless ready/TR MTN
- Pneumatici Vittoria Barzo 29x2x35” (di serie Hutchinson Kraken Racing Lab Race Ripost XC 29×2,30”)
- Cockpit Rockrider AL -7° 80 mm/Rockrider Flat 720 mm
- Reggisella Rockrider Carbon
- Sella Fizik Argo Vento
- Taglie S, M, L (test), XL
- Peso 11,950 kg
- Prezzo 3.999,99 €
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[foto: Giuseppe Giuliano]