La nostra intervista ai tre atleti italiani del Santa Cruz FSA MTB Pro Team, due ragazze e un ragazzo, ai vertici del movimento cross country nazionale e internazionale.
Santa Cruz FSA MTB Pro Team: ai vertici mondiali
Il team ha esordito nel 2019, mettendo in chiaro i suoi obiettivi sin dal primo anno di attività: puntare a risultati importanti in World Cup MTB e altre gare di valenza internazionale, con un occhio di riguardo ai giochi olimpici di Tokyo 2020. Guidato dal team manager Francesco Bondi con il prezioso contributo di Andrea “Irontibi” Tiberi, indimenticato protagonista della scena MTB cross country italiana, come Performance Coach, la compagine italiana è in continua crescita come roster di atleti e come risultati.
Quattro moschettieri
Il “quarto moschettiere” è il francese Maxime Marotte, uno dei più forti interpreti dell’XC moderno nonché campione nazionale francese 2021. Senza dimenticare che Santa Cruz FSA MTB Pro Team è tra i primi 10 del ranking UCI, puntando sempre ad avere tra le sue fila atleti di valore e a far crescere giovani talenti: Greta Seiwald e Martina Berta hanno rispettivamente 24 e 23 anni. Maxime Marotte e Luca Braidot sono invece più maturi, avendo 35 e 30 anni.
Gli sponsor
Il supporto degli sponsor è ovviamente fondamentale, sia per la continuità della presenza nelle più importanti competizioni nazionali e internazionali, sia nel supporto degli atleti nel raggiungimento e mantenimento delle massime performance.
L’ìconico marchio californiano Santa Cruz Bicycles è “title sponsor” insieme al brand leader mondiale nella componentistica per il ciclismo FSA. Tra i fornitori di accessori e componenti troviamo Prologo (selle), Reserve (marchio Santa Cruz per le ruote in carbonio – NDA), Vittoria (pneumatici), Met Helmets (caschi), Elite (portaborraccia, rulli, ecc), Look, e Andreani Group per il tuning delle sospensioni Fox.
I risultati nel 2021
La stagione 2021 ha visto alti e bassi, con alcuni risultati di rilievo: Maxime Marotte campione francese XCO Elite Men; il 30enne goriziano Luca Braidot, nonostante la doppia foratura, conquista l’argento agli Italiani di categoria, chiude 5° l’ultimo round di World Cup XCO corso a Snowshoe (USA) dopo l’ottimo 4° nella gara XCC (Short Track) di Les Gets (quarta tappa) per un undicesima posizione finale in Coppa (migliore italiano!), e si mette al collo l’oro agli Europei di Novi Sad (Serbia) nel Team Relay (XCR) insieme alla compagna di squadra Martina Berta; la 23enne torinese ma valdostana d’adozione, ai Campionati Italiani fa terza, davanti a una sfortunata Greta Seiwald (foratura anche per lei), in World Cup entra quattro volte nella Top 20 (due in XCO, a Lenzerheide e Snowshoe, e altrettante in XCC, sempre nel round statunitense e a Nove Mesto); la 24enne altoatesina (nata a Brunico) fa sua la seconda posizione nel prestigioso circuito Internazionali d’Italia Series, questa volta davanti Martina, con due Top 10 in XCC, 7^ a Les Gets e 10^ Snowshoe), dove ha chiuso 19^ nella competizione XCO Elite Women.
Vi lasciamo ora all’intervista esclusiva ai tre membri italiani del Santa Cruz FSA MTB Pro Team, presentati in rigoroso ordine alfabetico: Martina Berta, Luca Braidot, e Greta Seiwald.
Martina Berta
Come hai iniziato ad andare in MTB? Cosa ti piace di più di questo mondo?
Ho iniziato ad andare in bici seguendo un po’ le orme dei miei fratelli e dei miei genitori, anche se all’inizio andavo in bici da strada. Poi un giorno i miei genitori hanno portato una bici a riparare dal meccanico, il quale lo stesso weekend avrebbe organizzato una gara di MTB per bambini. Così andammo alla gara e siccome io e i miei fratelli ci siamo divertiti tantissimo, abbiamo poi continuato.
Quello che mi è sempre piaciuto della MTB è l’atmosfera familiare e di festa che si respira alle gare; ovviamente adesso è tutto un po’ più professionale, ma cerco sempre di divertirmi e di alimentare quella passione che mi ha spinto ad iniziare ad andare in MTB.
Hai sperimentato diverse discipline prima di dedicarti a quella che pratichi adesso?
Ho iniziato a fare gare di MTB a cinque anni, quindi prima non mi ero mai dedicata ad altri sport “a livello agonistico”. Ho sempre praticato altri sport mentre facevo gare di MTB, come camminate in montagna, arrampicata, sci nordico e sci alpinismo.
Fino a quando sono passata nella categoria Under 23, ho fatto gare di sci nordico durante la stagione invernale, e quando non facevo gare durante l’inverno sostituivo l’attività in MTB con sci alpinismo, o sci nordico.
Come è andata la tua stagione agonistica 2021?
Diciamo che non sono pienamente soddisfatta dei risultati, ma penso di aver imparato molto e di aver fatto un buon step in avanti sotto tanti punti di vista. Ho iniziato bene, poi le cose non sono andate per il verso giusto in una fase importantissima della stagione come il mese di maggio. Sono contenta per come ho reagito da metà stagione in poi, e per aver finito la stagione in crescendo facendo due top 20 in Coppa del Mondo, e al Campionato del Mondo.
Quale gara e località ti è rimasta più nel cuore, e perché?
Così a bruciapelo direi Vallnord (Principato di Andorra). Ho vinto il Campionato del Mondo da primo anno Junior per cui riaffiorano sempre dei grandi ricordi quando torno lassù, è un luogo che mi è rimasto nel cuore
Quali sono secondo te i componenti più critici della MTB nelle competizioni che affronti?
Penso che ogni atleta abbia i suoi punti critici; per quel che mi riguarda, il mio punto critico sono i salti. Quattro anni fa sono caduta malamente da un salto, ne sto ancora pagando le conseguenze adesso e per cui mi è rimasta un po’ di paura addosso. Diciamo che prima di fare un salto ci penso due o tre volte, ma ci lavorerò durante l’inverno
Qual è la tua bici preferita e perché?
So che sembra scontato, ma direi la nuova Blur 4 di Santa Cruz; è senza dubbio la bici più completa che io abbia mai usato. È un mix di divertimento, velocità e leggerezza. In salita va alla grande e in discesa ti diverti nonostante sia un XC.
Hai qualche trucco personale nella messa a punto?
No in realtà non ho trucchi in particolare, nella messa a punto delle bici non ci sono grandi segreti; i setup che utilizziamo in gara di solito sono sempre stati provati in allenamento quindi il giorno della competizione non si inventa niente.
Come e dove ti alleni abitualmente?
Generalmente mi alleno in Valle d’Aosta, quando non sono via per gare o stage. Le mie settimane di allenamento dipendono molto dal periodo dell’anno e dalle condizioni climatiche; ad esempio in questo periodo dell’anno sto alternando la palestra, con uscite in bici e tante attività alternative. Se dovesse piovere o fare freddo, sostituisco l’uscita in bici con camminata, corsa e, quando arriverà la neve, con sci alpinismo e sci nordico; queste sono tutte attività ad alta richiesta aerobica, per cui un ottimo alleato per i ciclisti.
In piena stagione invece mi dedico quasi completamente alla bici, preferendo la qualità piuttosto che la quantità di ore in bicicletta
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Come affronterai la off-season? Quali sono le tue passioni oltre alla mountain bike?
Io sono una persona che ama stare all’aria aperta, e quindi praticare sport all’aria aperta che siano camminate, sciate ecc..
Poi stando via molto tempo durante la stagione, in questo momento mi sto godendo il fatto di essere a casa con la mia famiglia, vedere gli amici e fare tutte quelle cose che durante la stagione non si riescono o possono fare
Quali sono gli obiettivi per la tua prossima stagione?
Voglio fare un altro step in avanti, non mi pongo obiettivi di risultato. Al momento voglio solo concentrarmi su me stessa, facendo le cose bene, e gradualmente tornare davanti.
Luca Braidot
Come hai iniziato ad andare in MTB? Cosa ti piace di più di questo mondo?
Mio papà correva in moto (enduro – regolarità) e a me piaceva un sacco andare a vedere le gare. Purtroppo non c’è stata la possibilità di intraprendere quella strada anche per me, perché insostenibile a livello economico (in famiglia siamo in tre fratelli), e quindi ho iniziato ad andare in MTB perché era ciò che si avvicinava di più ad una moto da enduro.
Hai sperimentato diverse discipline prima di dedicarti a quella che pratichi adesso?
Ho iniziato con la mountain bike a 13 anni, fino ad allora giocavo a calcio.
Come è andata la tua stagione agonistica 2021?
Considerando le aspettative personali, la grande motivazione ed entusiasmo che avevo per il passaggio al nuovo team, devo ammettere che non è andata benissimo. Avrei voluto fare molto di più, per me e per tutte le persone che orbitano attorno al team che proprio non mi ha fatto mancare nulla. Ma sono sicuro che il prossimo anno ci rifaremo.
Quale gara e località ti è rimasta più nel cuore, e perché?
La prova di Cairns in Australia. La mia prima trasferta oltre oceano e una location davvero stupenda.
Quali sono secondo te i componenti più critici della MTB nelle competizioni che affronti?
Il componente più critico secondo me è la gomma. È il componente che collega la bici al terreno, qualsiasi sollecitazione passa per prima cosa da li. Ed è una delle cose più difficili da scegliere e da settare perché ogni tracciato è diverso, ogni giorno può essere differente, perfino l’orario e quindi la temperatura possono determinarne la scelta e la pressione.
Qual è la tua bici preferita e perché?
Santa Cruz Blur allestita con componenti FSA, coperture Vittoria, ruote Reserve, forcella ed ammo Fox e sella Prologo perché è la miglior bici in circolazione e… è la mia bici! (pensava di fregarmi il giornalista?).
[in realtà speravo che qualcuno preferisse ancora il caro e vecchio frontino da gara – NDA]
Hai qualche trucco personale nella messa a punto?
No niente in particolare, una volta trovata la giusta posizione in bici e il giusto setting delle forcelle faccio solo piccoli cambiamenti da una gara all’altra.
Come e dove ti alleni abitualmente?
Mi alleno sulle colline Goriziane e in estate, quando fa più caldo, solitamente salgo a Livigno. Sul ‘come’ bisogna parlare con il mio allenatore Claudio Cucinotta.
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Come affronterai la off-season? Quali sono le tue passioni oltre alla mountain bike?
Purtroppo niente ferie quest’anno, la trascorrerò a casa insieme alla mia fidanzata e la mia famiglia! Amo andare in moto e lontano dalle gare la uso molto per allenarmi.
Quali sono gli obiettivi per la tua prossima stagione?
Tornare nella TOP 5 al campionato del mondo e nel ranking e più in generale voglio trovare maggior costanza durante l’anno che è quello che mi è sempre mancato.
Greta Seiwald
Come hai iniziato ad andare in MTB? Cosa ti piace di più di questo mondo?
Ho iniziato ad andare in MTB quando avevo 10 anni. A scuola hanno fatto un programma al pomeriggio dove potevi frequentare una lezione di MTB con la squadretta del paese. E cosi ho iniziato a pedalare.
La cosa che più mi piace della mountain bike è che non è uno sport dove devi soltanto pedalare, puoi fare diversi tipi di allenamento/attività come propedeutica e preparazione: correre, sci, nuoto, slackline ecc. Tutto ti permette di pedalare più forte poi in stagione.
Hai sperimentato diverse discipline prima di dedicarti a quella che pratichi adesso?
Discipline no. Ho sempre fatto mountain bike. Ho però praticato altri sport: sci di discesa, sci di fondo e calcio.
Come è andata la tua stagione agonistica 2021?
È andata abbastanza bene. Sono contenta con alcuni risultati e con altri un po’ meno. La cosa più importante è, che ho imparato tanto per il futuro e che non mi sono fatta male.
Quale gara e località ti è rimasta più nel cuore, e perché?
Les Gets. Ho fatto una bellissima gara il venerdì nello short track dove sono arrivata 7ª. Questo mi ha permesso di partire nella gara di domenica in prima fila. La mia prima volta in prima fila in una gara élite di World Cup. Un momento veramente speciale per me e penso anche per tutta la squadra.
Quali sono secondo te i componenti più critici della MTB nelle competizioni che affronti?
Se inteso come i componenti “più delicati” direi gli ammortizzatori. Durante la stagione facciamo un grande lavoro supportati dall’esperienza dei tecnici di Andreani Group per preparare i setup in ogni condizione, così da arrivare alle gare con già i dati pronti risparmiando molto tempo.
Qual è la tua bici preferita e perché?
Facile… La Santa Cruz Blur, la mia bici da gara. Perché è LA MIA BICI. È perfetta per me. È una full con geometrie super moderne e perfette per l’utilizzo in gare di World Cup. È impostata al millimetro per me, sia come posizione in sella che tutto il resto come sospensioni, leve dei freni, la sella..
Hai qualche trucco personale nella messa a punto?
Non ho nessun trucco personale. Di solito faccio un bike fitting prima di iniziare la preparazione sulla bici nuova e poi ci faccio su un po’ di uscite e vedo come mi trovo ed eventualmente correggere qualcosa. Durante la stagione ci possono essere delle modifiche qua e là su alcuni componenti in base ai tracciati e alle prove che dobbiamo affrontare. Ma se proprio devo dire un “trucco”… beh, le mani, l’occhio e l’esperienza di Andy (Andreas Pscheidl – NDA) e Claudio (Conte, meccanici ufficiali del Santa Cruz FSA), i nostri angeli custodi durante tutta la stagione.
Come e dove ti alleni abitualmente?
Di solito sui sentieri di casa. Poi ovviamente quando siamo in trasferta per le gare mi adatto e mi alleno in giro per il mondo.
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Come affronterai la off-season? Quali sono le tue passioni oltre alla mountain bike?
L’off-season di quest’anno è stato speciale. Con il mio ragazzo ho fatto una sorte di “road trip” fino ad arrivare in Spagna. Niente bici per tre settimane, però tanta fatica mentre provavo qualche altro sport: arrampicata e slack-line.
Quali sono gli obiettivi per la tua prossima stagione?
L’obiettivo più grande è ovviamente quello di migliorare rispetto dell’anno scorso. Il che non vuol dire per forza in termini di risultati. Se poi arrivano anche i risultati, ancora meglio!
L’importante è lavorare bene e sodo. Corro in un team talmente affiatato che per me è una seconda famiglia. Sono certa che ci attende un anno ricco di soddisfazioni.
Potete seguire gli atleti italiani del team Santa Cruz FSA MTB Pro sui rispettivi profili Instagram: www.instagram.com/marti_berta98/, www.instagram.com/lucabraidot/, www.instagram.com/gretaseiwald/
Grazie a Santa Cruz Bicycles Italia per il supporto nella realizzazione dell’intervista, e a Michele Mondini per le immagini.