Le vele a 3 stecche sono i prodotti su cui per il 2015 un po’ tutte le aziende si sono buttate. In questo articolo, Matteo Muraro, dalla Spagna ci propone le sue impressioni di guida della nuova Gamma di RRD.
La nuova vela Gamma di RRD potrebbe essere la vela perfetta per la duck-tack, la famosa virata sotto la vela che impazzava agli albori del freestyle ai tempi dei Pritchard, Josh Stone e la PWA al Pier. Ma cosa centra il freestyle con una vela wave? Niente!!! Solo che la Gamma ha il boma cosí corto che la duck-tack sarebbe un gioco da ragazzi.
Come dire un sinonimo di manovrabilitá e leggerezza. Ed é questa la prima sensazione in acqua con la Gamma(provata nelle misure 5.2, 4.7 e 4.2) una vela leggera, ‘quadrata’ e che puoi mettere dove vuoi. Se da un lato sembra essere disegnata per il wave sideshore e downtheline, nelle condizioni mediterranee onshore funziona ottimamente proprio perché si scarica facilmente in surfata e spinge solo se cazziamo con la mano posteriore.
Tra le due stecche centrali il grasso é presente grazie ad una sorta di s-shape che si gonfia solo in andatura e che scompare nel bottom, rendendo la vela assolutamente neutra. Anche nel cutback perdona gli errori, soprattutto quando ci si dimentica di spostare la mano posteriore in avanti.
Stecche… Aspetta, ma la Gamma ne ha solo 3! Ma non era questa la caratteristica principale? Ah sí, avete ragione, ma è davvero importante quante stecche ha una vela se va bene? L’unico dubbio prima dell’acquisto era se avrebbe funzionato in condizioni di soprainvelatura e qui penso ad una mail di Paolo Migliorini indirizzata al velaio John Skye dopo vari test della 5.2 e della 4.7 in quel di San Miguel do Gostoso, Brazil, dove Paolo commenta proprio della facilità in surfata e della ottima gestibilitá overpowered.
A conferma che anche con sole 3 stecche si possono disegnare vele con obiettivi differenti e, a tal riguardo, vi rimando ad un articolo più approfondito nel prossimo numero cartaceo di Funboard.
Insomma, per chi é adatta questa RRD Gamma? Sicuramente per chi predilige la surfata ai salti, per chi non cerca una powerwave per il vento leggero, e per chi accetta di dover gestire il profilo non proprio stabilissimo in andatura.
Personalmente adoro il fatto che non bisogna tesarla troppo di caricabasso e bugna, in modo da permettere alla vela di “respirare” continuamente. i miei 86 chili e cime del trapezio lunghissime fanno il resto del gioco. In questo modo anche il centimetro in più o in meno di tensione non fa la differenza senza rovinare cosí la giornata di surf causa montaggio imperfetto della vela (ammetto, sono un pigrone e odio andare a riva a tirare cordini) 😉
Un salutone
Mat
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RRD Gamma from RRD International on Vimeo.
TESTO E FOTO Matteo Muraro