Tutto quello che devi sapere per scegliere il migliore reggisella telescopico per sbloccare tutto il potenziale nella guida della tua mountain bike
I reggisella telescopici sembrano esistere da sempre, ma è solo nell’ultimo decennio o giù di lì che si sono diffusi. Gli appassionati di mountain bike non hanno più dovuto fermarsi, scendere e armeggiare con una chiave a brugola o una leva a sgancio rapido per guidare in discesa senza che la sella intralciasse il loro divertimento.

I telescopici più recenti sono ancora più utili dei primi modelli “su o giù”: ora incorporano posizioni multiple o addirittura “infinite”, e una leva remota ad azione ergonomica sul manubrio che consente di mantenere la posizione ottimale della sella per tutti i diversi tipi di terreno che si stanno affrontando. Se a questo si aggiunge un’enorme gamma di lunghezze per l’abbassamento, e un’ergonomia e un’affidabilità molto migliorate, è davvero orribile tornare a una bicicletta senza reggisella telescopico.
L’unica vera ragione per farlo è risparmiare peso su una bici da Cross Country o denaro su un allestimento economico e, con l’introduzione dei telescopici in carbonio con corsa ridotta, anche gli atleti XC più ossessionati dai grammi stanno scegliendo di sopportare un po’ di peso in più in cambio della qualità di guida e del vantaggio in gara di un maggiore spazio di manovra in sella.
Trattandosi di un upgrade così popolare, sono tantissimi i marchi che si sono affacciati sul mercato dei reggisella con design e soluzioni diverse, alla ricerca di una fetta della torta. La maggior parte dei moderni reggisella telescopici è attivata da un cavo tirato da una leva sotto la manopola sinistra. Esistono modelli costosi, come Rock Shox Reverb AXS, completamente wireless. Si attiva grazie a un’elettronica sofisticata, che consente di passare facilmente da una bici all’altra, giustificando così il costo elevato.
All’interno di tutti questi dropper c’è una variante del sistema idraulico pressurizzato, che consente al telescopico di comprimersi sotto il peso del biker quando si agisce sul comando remoto, per poi tornare alla massima altezza con una seconda pressione. Caso particolare è il RAD Autodrop di BMC che, come lascia intuire il nome, ha funzionamento automatico in discesa e in salita, grazie all’assistenza di una camera d’aria supplementare, oltre a essere integrato all’interno del telaio con un’originalissima sezione ellittica.
In ogni caso, è la complessità di questa meccanica, la tenuta e la qualità costruttiva a influenzare la fluidità di funzionamento e, soprattutto, l’affidabilità a lungo termine di un moderno reggisella telescopico per mountain bike.

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Funzionamento
Tutti i reggisella telescopici contengono una molla precaricata, per riportarli in posizione “alta”, e un meccanismo in grado di “bloccarli”. Molti utilizzano una semplice cartuccia idraulica sigillata: premendo la leva, l’azoto fluisce e la sella si sposta verso l’alto o verso il basso, a seconda della pressione esercitata. Alcuni utilizzano un sistema più sofisticato (e più costoso), con una molla ad aria che replica in piccolo quella di una forcella. Spesso questi sistemi possono essere riparati o ricostruiti se qualcosa va storto.
Peso
I reggisella telescopici non sono leggeri e le differenze tra le varie marche possono essere notevoli. Maggiore è l’abbassamento richiesto, maggiori sono le sovrapposizioni delle boccole interne e le lunghezze dei tubi in alluminio, che si sommano. Tuttavia, è possibile risparmiare sul peso se si sceglie il prodotto giusto.
Diametro
Le due misure principali per il piantone sella sono 30,9 e 31,6 mm (34,9 mm per alcuni telaio Enduro). Queste misure coprono la maggior parte dei telai moderni, e potete sempre acquistare uno spessore per adattare il diametro interno del tubo sella se dovete montare un reggisella più piccolo. I modelli a corsa ridotta sono disponibili anche in diametro di 27,2 mm.

Passaggio del cavo
Su quasi tutti i nuovi telescopici, il cavo esce dalla base e viene fatto passare internamente, attraverso il tubo sella. I telai più vecchi potrebbero non avere le porte di accesso per farlo. I passaggi guidati all’interno dei moderni telai in carbonio facilitano l’installazione del cavo, ma su alcune biciclette potrebbe essere necessario l’aiuto o l’utilizzo di strumenti specializzati per farlo passare e collegarlo al comando remoto.
Dotazione di serie
Verificate che tutto ciò che vi serve sia incluso nel prezzo del reggisella, in particolare il comando remoto, che può essere un’aggiunta costosa. Nella maggior parte dei telescopici con comando a cavo, è possibile sostituire la leva di un’altra marca se non si è soddisfatti della posizione/azione/prezzo dell’originale. Questo è utile per migliorare il feeling ma anche l’estetica delle soluzioni più economiche.

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Lunghezza del reggisella
Oggi è possibile trovare reggisella con oltre 200 mm di abbassamento, una buona notizia per chi ha le gambe molto lunghe. Più è possibile abbassare la sella, più è possibile abbassare il peso rispetto al manubrio, in modo da avere meno probabilità di sentirsi catapultati in avanti in discesa. Quando verificate la compatibilità tra telaio e le misure del vostro corpo – a partire dalle gambe –, tenete conto anche della lunghezza del piantone sella.
Profondità di inserimento
In linea di massima, maggiore è l’escursione di un telescopico, maggiore è la sovrapposizione necessaria tra il pistone superiore e il tubo inferiore, e maggiore è la profondità di inserimento nel telaio, il che può essere un problema in presenza di pieghe/perni/bulloni all’interno del tubo sella. Ma ci sono grandi differenze tra i vari marchi per quanto riguarda il modo in cui sono riusciti a confezionare i telescopici con abbassamento diverso.

Comando remoto
La maggior parte delle nuove mountain bike utilizza una trasmissione 1x, quindi il posto migliore per un comando remoto è sotto la manopola sinistra, dove si trovava una volta il controllo del deragliatore anteriore non più presente. Premendo questa leva con il pollice si aziona il telescopico. Le migliori sono rigide, solide e posizionate in modo comodo, alcune con morsetti a montaggio diretto per l’accoppiamento con le leve dei freni Shimano o SRAM.

Morsetto sella
La maggior parte dei morsetti della sella “incastrano” i binari tra due piastre di alluminio con bulloni di tensionamento anteriori e posteriori, il che può essere complicato. Il design a bullone singolo stringe invece le guide da ciascun lato ed è più facile da installare, anche se a volte non così stabile come quello a doppio bullone. Prestate attenzione anche al morsetto del piantone sella: un serraggio eccessivo può ostacolare il funzionamento regolare.
Regolabilità
Mentre la profondità di inserimento minima/massima, la lunghezza del tubo piantone e l’altezza del morsetto della sella sono tutte fisse, alcuni modelli consentono di regolare con precisione la quantità di abbassamento offerta in base alle proprie esigenze o preferenze. La maggior parte di essi utilizza spessori o boccole che riducono la corsa a incrementi fissi, spesso entro un intervallo piuttosto ristretto.