Di Edoardo Margiotta – Foto: Martina Folco Zambelli/HLMPHOTO
Il nome dice tutto: Verticale è nata per la salita. Wilier la definisce “la nostra bici più leggera di sempre”, con i suoi 1.626 grammi per il kit completo in taglia M, composto da telaio, forcella, manubrio e reggisella. Equivale al 9,73% in meno rispetto alla Wilier 0 SRL, modello che era al vertice della gamma. Un risultato decisamente degno di nota, esaltato dalla colorazione opzionale Q3 Hulk Green, che sfoggia un eclatante verde elettrico con finitura alternata opaca e lucida, virtuosismo estetico che costa 800 euro. Da aggiungere al listino, che parte da 9.900 euro per arrivare a 13.400. L’allestimento con gruppo Sram Force AXS oppure Shimano Ultegra, completo di ruote Miche Kleos 36 Carbon, costa 9.990 euro. Si passa a 10.400 per il Force AXS con misuratore di potenza, che diventano 12.200 per la versione in prova, con gruppo Shimano Dura-Ace Di2 R 9270, che monta i cerchi scelti per la fascia alta degli allestimenti, ossia i Miche Kleos RD 36 Carbon con cuscinetti Ceramic Speed. A 13.000 euro vengono proposti i montaggi Shimano Dura-Ace con powermeter e RED AXS, anch’esso con misuratore di potenza. Al vertice c’è, come spesso accade, il montaggio con Campagnolo Super Record Wireless, a 13.400 euro.
Qualità dei materiali
Per migliorare le prestazioni e ridurre il peso rispetto alla 0 SLR, in Wilier hanno innanzitutto scelto materiali di alta qualità, in particolare la fibra di carbonio di produzione Toray, l’azienda giapponese che fornisce T800, T1100 e M46JB. Secondo i progettisti, le prime due si distinguono per la resistenza a rottura, la terza ad alto modulo ha il compito di garantire al telaio un’elevata rigidezza torsionale.
La piega manubrio integrata V Bar (1.100 euro, se acquistata singolarmente) fa parte dell’offerta Wilier per la sua bici più leggera. Pesa 310 grammi ed è in carbonio monoscocca. Si distingue per la larghezza differenziata, con la parte alta, quella a cui sono fissati i comandi, più stretta di quella inferiore. Ci sono 30 mm di differenza, parecchi, ma è tutto in regola con la normativa UCI. Sei le misure, di cui due con larghezza 37/40, quella della bici in prova, e lunghezza attacco 90 o 100 mm. E quattro con larghezza 39/42 e lunghezza 110, 120, 130 e 150 millimetri.
Dettagli curati
Interessante il sistema di fissaggio del reggisella: quest’ultimo in sé appare esile e un po’ sgraziato dal punto di vista estetico, ma è bloccato in sede da un expander diagonale che, secondo il costruttore, permette di ridurre il peso in quella zona del telaio. Sul lato posteriore presenta un attacco che può ospitare, a scelta, il portanumero o una luce di sicurezza, alimentata dalla batteria del cambio elettronico. Wilier, inoltre, monta un forcellino che riduce la possibilità di rotazioni non voluta, a vantaggio dell’affidabilità, e lascia spazio adeguato tra la catena e i foderi del telaio. Interessante il disegno asimmetrico della forcella, con lo stelo sinistro maggiorato per rispondere alle sollecitazioni imposte dalla presenza della pinza freno. Degno di nota, infine, l’attacco del deragliatore anteriore, non rivettato e che può essere fissato in due posizioni, per ospitare guarniture compact o standard, oppure spingersi fino alle richieste del team World Tour con 55 o 56 denti.
Per quanto riguarda le geometrie della Verticale SLR, Wilier dichiara di aver ridotto il reach per le taglie XS e S; di averlo allungato per le taglie XL e XXL. I colori, infine: al verde elettrico si affiancano un bel rosso lucido (Q2 Velvet Red), un nero con alternanza lucido-opaco e inserti arancione, oltre naturalmente alla colorazione Groupama FDJ con finitura lucida.
Come va




Sulla nostra bilancia, con i pedali Look Keo Blade, la Wilier Verticale SLR ha fatto segnare 7 kg. Un valore molto interessante, considerato che le ruote Miche vestono copertoni Vittoria Corsa Pro da 30 mm tubeless. Il montaggio prevede, dato che le geometrie sono allineate alle ultime tendenze, pedivelle da 170 mm di lunghezza anche su una taglia M come la bici in prova, equivalente a una misura 54. Ma passiamo alle sensazioni su strada, raccolte durante un test più lungo del normale grazie alle vacanze di Natale.
Le prime impressioni sono nitide: la bici è scattante, pronta nella risposta al colpo di pedale, sia nei rilanci sia nelle accelerazioni da bassa velocità, tipiche per esempio di uno scatto in salita. È proprio la salita, del resto, il terreno ideale per valorizzare le caratteristiche della Verticale SLR, che può contare tra l’altro sul manubrio V Bar, indubbiamente uno dei punti di forza del progetto. È efficace per un insieme di fattori: il disegno, più stretto sopra e più largo sotto (37-40 cm), permette di sfruttare i comandi nella posizione standard, senza la necessità di ruotarli verso l’interno, e allo stesso tempo di avere una presa bassa relativamente larga, tale da permettere un ottimo controllo della bici. Impressionante la rigidità del V Bar, un riferimento assoluto che però, complici probabilmente i tubeless da 30 mm, non si traduce in una risposta troppo secca sulle braccia in caso di sconnessioni del fondo stradale. Questo contribuisce a elevare il comfort generale, un altro dei punti forti del progetto, soprattutto considerata la chiara vocazione racing della Verticale SLR.
Per quanto riguarda le prestazioni, la bilancia, come detto, pende a favore della salita ed è chiaro quindi che questa non sia la bici ideale per le gara amatoriali a circuito, in pianura. In molte situazioni intermedie, però, la Wilier mette in mostra un’ottima versatilità, intesa come capacità di adattamento a differenti situazioni d’uso. Sul mio percorso di prova standard, su e giù per il lago di Como, la Verticale SLR si è dimostrata più che competitiva sia nei trasferimenti veloci, come la classica tratta Como-Menaggio, sia su salite battutissime come quella di Schignano da Argegno o la lunga ascesa da Cernobbio al monte Bisbino, in quest’ultimo caso rendendo molto più accessibile la discesa sull’asfalto distrutto dalle buche.
Cambio ruote
Per capire ancora meglio come si comporta la Wilier Verticale SLR ho montato per una uscita la coppia di ruote che conosco meglio, ossia le Lighweight Meilenstein T, con tubolari da 25 mm. Il risultato? Un’estremizzazione delle caratteristiche positive della bici, in particolare la facilità di rilancio sia in pianura sia in salita, terreno dove può senz’altro giocare le sue carte contro le migliori proposte della concorrenza. Emerge qualche elemento critico, come una larvata tendenza all’alleggerimento del carro negli scatti. In discesa le ruote più leggere e dalle prestazioni superiori tendono a ridurre la stabilità, soprattutto sul veloce, ma allo stesso tempo rendono più rapida la risposta nei cambi di direzione, un po’ penalizzata dai “gommoni” da 30 mm.
Capitolo ruote, per rimanere in tema: la scelta delle Miche Kleos RD 36 (2.200 euro di listino) è coerente per la qualità dei materiali – cerchio in fibra di carbonio Toray T1000/T700, mozzi in Ergal 7075 T6 e cuscinetti Ceramic Speed – e in parte per il peso, intorno ai 1.400 grammi (dichiarato 1.390 grammi, a cui aggiungerne 20 per la nastratura tubeless ready). Si tratta di una ruota che non ha nell’aerodinamica il suo punto forte, ma del resto la bici è esplicitamente dedicata alla salita. Sono ruote meno scenografiche rispetto alle ambizioni di una bici da oltre 12.000 euro. E avrei preferito coperture da 28 mm, per ridurre ulteriormente il peso e aumentare la versatilità.
In conclusione, la Wilier Verticale SLR conferma e ribadisce la volontà dell’azienda italiana di dire la sua nel contesto delle bici di altissima gamma, quelle che vanno in mano ai professionisti del World Tour, in questo caso ai ciclisti della Groupama FDJ. Specialmente nella colorazione Hulk Green in prova attira gli sguardi di molti, grazie anche a finiture davvero molto curate. I materiali impiegati sono di prim’ordine, le geometrie sono moderne senza essere estreme, il montaggio con gruppo completo Shimano Dura-Ace è garanzia di affidabilità e leggerezza. La concorrenza in questa fascia di prezzo è molto agguerrita, ma la Verticale SLR ha tutti i numeri per fare breccia nei cuori degli amatori.
Per info, wilier.com
Scheda tecnica

Wilier Verticale SLR
- Telaio: Verticale SLR, monoscocca in fibra di carbonio Toray T800+T1100 M46JB
- Forcella: Verticale SLR, monoscocca in fibra di carbonio Toray T800+T1100 M46JB
- Gruppo: Shimano Dura-Ace Di2, 2x12V, guarnitura 50×34, cassetta 11-30
- Cockpit: V Bar integrato, fibra di carbonio con attacco Garmin/Wahoo
- Ruote: Miche Kleos RD 36 Carbon, profilo 36 mm, cuscinetti Ceramicspeed
- Gomme: Vittoria Corsa PRO, 700×30 mm
- Peso (rilevato): 7,0 kg con pedali Look Keo Blade
- Prezzo: 13.000 euro (5.800 euro kit telaio, con manubrio e reggisella)
Geometria (taglia M)
- Stack: 541 mm
- Reach: 387 mm
- Foderi: 408 mm
- Interasse: 990 mm
- Angolo sella: 74°
- Angolo sterzo: 72°
- Taglie: XS, S, M, L, XL, XXL
Abbigliamento utilizzato
- Maglia: PH Apparel
- Gilet: PH Apparel
- Pantaloncini: PH Apparel
- Casco: Kask Elemento
- Occhiali: KOO Demos
- Scarpe: Sidi Sixty

