Le bici più pesanti sono più difficili, più lente e più faticose da guidare? È tempo di modificare una e-bike per scoprire se e quanto è vero che il peso è ancora importante su una mountain bike
Una bici più leggera si guida meglio di una pesante, giusto? È un’idea che la maggior parte di noi ha condiviso nel corso degli anni perché, in parole povere, sappiamo che è vera. La nostra esperienza ci ha dimostrato che una bici più leggera si arrampica più facilmente, a parità di condizioni. È anche più maneggevole, salta più lontano e in generale è più divertente.
Poi è successo qualcosa che ha fatto saltare in aria questo pensiero. Sono arrivate le e-bike. Improvvisamente le mountain bike elettriche pesavano più di 20 kg, circa il 50% in più di una bici normale con le stesse caratteristiche e la stessa escursione.
E sì, alcune di esse si guidavano come un sacco di patate, soprattutto le prime, e ci sono stati molti errori e dolori nella loro crescita. Ma le e-bike odierne sono tra le migliori bici che abbiamo mai testato, e questo include anche alcune sorelline “analogiche”.
Quindi cosa sta succedendo? Se il peso della mountain bike è così importante, perché le biciclette elettriche non fanno assolutamente schifo in discesa? (Si potrebbe anche pensare che lo facciano, ma questa è un’altra storia).
La mia teoria è che, oltre al peso in sé, contano anche la sua posizione sulla bicicletta e il modo in cui le sospensioni e la geometria sono costruite intorno a esso. Nel tentativo di scoprirlo, ho condotto un ingegnoso test per capire se l’aggiunta o la sottrazione di peso a una bicicletta faccia davvero la differenza nella sensibilità alla guida.
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Sfatare i miti
Prima di arrivare a questo punto, però, ci sono alcuni miti che devono essere sfatati una volta per tutte. Abbiamo sentito dire che il peso della mountain bike è in gran parte irrilevante perché dobbiamo considerare quello della bicicletta e del ciclista come un sistema. Se si parte da un biker di 80 kg, non fa molta differenza per il peso complessivo se si aggiunge una bici di 15 kg o una di 20 chili.
Direi che questo è vero in alcune situazioni e non in altre. Il principio funziona bene in alcune curve: si usa il proprio peso per forzare l’aderenza attraverso gli pneumatici e, in linea di massima, voi e la bici lavorate come una singola unità.
Questa idea, però, comincia ad essere sbagliata quando si esce dalla curva, si percorre un tratto di sentiero sconnesso, o si affronta un tratto di terreno allentato, scivoloso o con poca aderenza. I pro più sensibili e gli istruttori più qualificati, ma anche le vostre stesse competenze nella guida, vi dicono di lasciarvi andare e di essere pronti a far scorrere la bici sotto di voi. È chiaro che si tratta di una mancanza di aderenza e che il peso della bicicletta ha un’importanza enorme quando ciò accade.
Allo stesso modo, il ‘bunny hopping’ di una mountain bike richiede di tirare la bici in aria. È una semplice questione di fisica: su un terreno pianeggiante, se volete che la bicicletta salga in volo dovete saltare per primi e tirarla su dopo di voi. Certo, si possono caricare gli pneumatici e le sospensioni, ma il fattore più importante è che siate voi a trascinare l’oggetto in alto. Se così non fosse, per i BMXer con pneumatici durissimi e senza sospensioni sarebbe impossibile fare bunny hop.
Per farla breve, una bici pesante è più impegnativa da sollevare in aria, una bici più leggera lo è invece di meno. Secondo voi, chi guadagnerà di più in altezza? In bicicletta eseguiamo sempre dei piccoli bunny hop, e un mezzo leggero li rende sicuramente più facili.
Masse sospese e non sospese
Le bici pesanti fanno molte cose meglio. Le prestazioni delle sospensioni sono superiori perché il rapporto tra massa sospesa e massa non sospesa è migliore. Probabilmente lo abbiamo sentito tutti un milione di volte: la massa non sospesa è costituita dalle ruote, dai foderi della forcella, dalla parte dell’ammortizzatore che si muove con i foderi alti del carro, e da tutti gli elementi associati. La massa sospesa è tutto il resto.
Aumentando il peso ammortizzato e mantenendo il peso non sospeso all’incirca uguale (come su una e-bike), la bicicletta diventa una piattaforma più stabile per le sospensioni, consentendo alle ruote di mantenere un migliore appoggio sul sentiero e quindi di generare maggiore aderenza.
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La prova sul campo: la bici usata
Per questo test abbiamo bisogno di due biciclette con le stesse specifiche ma con pesi diversi. Ovviamente questo è impossibile: due mountain bike identiche avranno un peso leggermente diverso a causa dei capricci degli pneumatici, del telaio e dei componenti, e questo prima ancora di iniziare a parlare delle possibili conseguenze legate alla perdita di efficienza o alle prestazioni delle sospensioni.
Per eliminare tutte queste variabili abbiamo scelto un’unica bicicletta, la Mondraker Dune XR già oggetto di un nostro test. Questo funziona perché è possibile eliminare 1,5 kg di peso dalla stessa bicicletta semplicemente rimuovendo il range extender Bosch PowerMore 250 dal suo alloggiamento sul tubo obliquo. Quindi, niente scelte esoteriche e/o penalizzanti sul versante performance – come gomme più leggere – e una bici da test completamente priva di variabili diverse dal peso stesso… e naturalmente da me, il collaudatore.
Il test
Stiamo parlando della Dune XR, una Enduro motorizzata Light, quindi mi sono diretto verso il percorso più accidentato e veloce che sono riuscito a trovare. Volevo far scatenare la bici e divertirmi, ma soprattutto avevo bisogno che tutto funzionasse come doveva per provare a sentire le differenze di assetto. Il tracciato presentava rocce e radici a bizzeffe, sezioni in contropendenza, e un paio di tratti ripidi, ma per lo più si trattava di un percorso veloce e accidentato.
Ho iniziato con la eMTB in configurazione pesante con la batteria addizionale montata, facendo poi un paio di run di prova nella versione leggera senza range extender, prima di passare di nuovo all’impostazione pesante.
I risultati
Con mia grande sorpresa, ho avvertito una differenza immediata quando ho aggiunto 1,5 kg al peso della bicicletta. È una differenza abbastanza ridotta in termini percentuali, stiamo parlando di aggiungere il 7,5% di peso in più, che non sembra molto.
La bici si è comunque sentita leggermente meno propensa a staccarsi da terra, generando però un’aderenza e una stabilità lievemente superiori. Dubito che questo effetto sarebbe stato percepibile senza il test back-to-back, e il punto è che la differenza era minima.
Ancora più importante, però, è il fatto che il bilanciamento della bicicletta è cambiato in modo drastico. La forcella si sentiva più schiacciata verso il basso e affondava di più nella sua escursione, e di conseguenza la parte posteriore era meno piantata. Per compensare, mi sono ritrovato a spostarmi di più verso il retrotreno della bicicletta. Avevo aggiunto il peso extra davanti al BB e in alto sul telaio, il che potrebbe essere il fattore principale che ha influenzato il risultato di questo test.
Il mio piano era di guidare senza toccare le regolazioni delle sospensioni Ohlins (forcella RXF 38 M.2 ad aria e ammo TTX22 M.2 a molla), ma ho dovuto aggiungere 10 PSI di aria in più alla forcella dopo il primo giro per bilanciare la bici.
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Il peso conta
Ecco la prova definitiva! Beh, più o meno.
Penso che il peso sia davvero importante su una mountain bike, ma è più importante dove si posiziona. La batteria addizionale si trova sul tubo obliquo che contiene l’accumulatore principale, ma si estende più in alto rispetto alla seconda. O almeno lo fa sulla Mondraker Dune XR usata come piattaforma di prova, o come qualsiasi altra eMTB con range extender.
Questa configurazione ha prodotto un lungo braccio di leva che ha applicato una maggiore forza di rotazione alla bicicletta. E così la forcella si è compressa di più incasinando l’assetto della bici. Sto tirando a indovinare, ma dubito che la differenza di peso di 1,5 kg si sarebbe sentita se fosse stata posizionata intorno al baricentro della bicicletta, da qualche parte vicino alla scatola del movimento centrale.
[foto: Cristiano Guarco]
