Nelle ultime ore è capitato un po’ a tutti di assistere, in diretta o tramite il passaparola dei social networks e amici, ad immagini e video che mostrano gli effetti della mareggiata eccezionale abbattutasi ieri. A dar vita ad eventi così distruttivi lungo le nostre coste, e non stiamo parlando solo del mar Ligure, hanno concorso diversi fenomeni meteo-marini, i quali si sono incontrati nello stesso momento sommando così i loro effetti verso un unico obbiettivo finale, il litorale.
E allora la domanda a cui molti non conoscono ancora una risposta precisa è la seguente: perchè la mareggiata del 29 ottobre 2018 è stata così distruttiva in Liguria e in molte altre zone d’Italia?
Proviamo a dare una risposta semplice e oggettiva con l’ausilio delle mappe meteo-marine del modello ARPAL, subito dopo aver visto il video del “set” di onde che ha distrutto parte della diga al porto di Rapallo.
La mareggiata abbattutasi ieri è stata generata da una bassa pressione molto profonda che da giorni staziona sul Mediterraneo occidentale. L’Italia è un paese “orograficamente complesso”, ossia costituito da vari bacini, stretti, golfi, isole e numerose catene montuose, un mix questo in grado di far canalizzare vento e onde, spingendoli entrambi da direzioni diverse.
Ed è questo uno dei fattori principali che ha amplificato la mareggiata di ieri.
Se prendiamo ad esempio il mar Ligure abbiamo due mareggiate sovrapposte, che unendosi sono state in grado di amplificare l’effetto finale sulla costa.
Come mostrano chiaramente le prime due mappe ARPAL, la prima riferita alle ore 19:00 e la seconda alle ore 22:00 di lunedì 29, abbiamo un primo swell intenso da Sud-Est, in risalita dall’Elba verso gran parte della costa ligure; la seconda mareggiata invece è subentrata poche ore dopo, quando la costa si trovava ancora a fare i conti con la prima di scirocco, raggiungendo il suo apice tra le 22:00 e la mezzanotte.
Immaginate dunque di sovrapporre (all’incirca) gli effetti delle due mareggiate, noterete chiaramente che le aree maggiormente colpite risulteranno quelle che vanno da La Spezia a Savona, passando per Genova. E in effetti sono queste le zone che hanno contato i danni maggiori in liguria, senza escludere comunque che anche il resto della regione si è trovata in seria difficoltà causa onde fuori misura.
Ad aggravare la situazione, infine, sono concorsi altri fattori causati dalla particolare situazione meteo. Prima di elencarveli cerchiamo di capire quale fosse la particolare situazione meteorologica, che oltre a causare questi danni ha anche portato con se onde localmente di qualità eccezionale in alcune regioni d’Italia. Guardate la mappa sinottica qui sopra, riferita al geopotenziale ed alla pressione al suolo: l’Italia si è trovata soggetta ad un flusso in quota da sud verso nord, lungo il quale si è formata una saccatura (una sorta di minimo di bassa pressione secondario, dipendente dalla struttura principale) che è risalita molto rapidamente verso nord, raggiungendo la Liguria proprio nella serata di ieri (29 ottobre). Questa “perturbazione nella perturbazione” ha portato con se valori di pressione molto bassi (984 hPa), che uniti ai forti venti meridionali diretti verso il golfo hanno causato il secondo fenomeno scatenante: lo storm surge (onda di tempesta). Si tratta di un rialzamento del livello del mare sul litorale, un po’ simile ad un’alta marea molto amplificata (vedi Venezia, dove l’acqua alta si verifica più spesso con l’effetto imbuto offerto dallo scirocco lungo l’Adriatico); questo innalzamento è causato dai venti di una depressione profonda, che spinti verso il litorale provocano un aumento marcato e rapido del livello del mare.
Capirete quindi facilmente che un livello medio più alto del mare, unito alle onde estremamente grosse come mostrate dal modello di previsione, possono generare frangenti in grado di superare dighe o raggiungere la strada che costeggia il litorale, causando così seri e numerosi danni.
L’ultimo fattore scatenante, stavolta dipendente direttamente dalla mareggiata, è stato il periodo. Il periodo dell’onda elevato è in grado di generare frangenti molto più potenti e penetranti all’interno della costa, la cui forza può essere davvero distruttiva.
Come mostra la mappa qui sotto, sempre di ARPAL, il periodo alle ore 1:00 ha raggiunto l’apice massimo dell’evento sul mar Ligure, raggiungendo valori eccezionali localmente prossimi a 11 secondi, che sono davvero molto rari in un mare chiuso come il Mediterraneo.
Le altre due mappe sotto sono riferite allo stesso orario di quelle sopra zoomate sulla Ligura (ore 19:00 ed ore 22:00) e sono rappresentative per trovare altre zone in Italia flagellate dalla mareggiata eccezionale del 29 ottobre 2018. Tra le varie regioni spiccano come esempio la bassa Toscana e l’alto Lazio, zone del Tirreno che hanno subito la sovrapposizione di due swell, il primo lungo da S-SE ed il secondo più corto ma comunque impattante proveniente dalle bocche di Bonifacio (O-SO).
Sotto: altri video rappresentativi della mareggiata Ligure