Dopo la cura della trasmissione, che vi abbiamo illustrato passo dopo passo nella prima parte di questa guida pratica, ecco la seconda puntata dedicata alla catena, un elemento fondamentale della propria MTB. Trascurarla, infatti, porta a un eccesso di usura, a cadute dalle corone, e in generale a una cambiata per nulla efficiente. Senza ombra di dubbio, la catena è un elemento fondamentale nella trasmissione, trasmettendo la potenza espressa dalle vostre gambe alla ruota posteriore. In questa guida pratica ci occuperemo di alcune semplici operazioni di controllo e manutenzione ordinaria per mantenerla alla massima efficienza ed estendere il suo ciclo vitale.

La velocità con cui una catena si usura dipende da alcune variabili: la potenza del biker, il regime di manutenzione, le condizioni degli altri componenti della trasmissione (cambio, pignoni, corone), e l’ambiente in cui si pedala. Una catena usurata tende ad allungarsi, con il sistema di piastrine/perni/bussole che si logora mentre sfregano l’uno contro l’arto. In sostanza aumenta il passo delle varie maglie, collegate l’una con l’altra, che la formano e di conseguenza la lunghezza complessiva. Una volta che la catena inizia a usurarsi, non correrà in modo corretto sui pignoni e sulle corone, causando il consumo precoce di questi elementi. Per allungare al massimo la vita di una catena dovrete pulirla e lubrificarla regolarmente. Cosa significa? Farlo ogni 2-3 uscite, sicuramente dopo quelle fangose. Quindi applicate un lubrificante adatto – secco o umido, secondo il terreno affrontato – assicurandovi che sia in condizioni ottimali prima di ogni uscita.
Cosa serve
- Detergente specifico
- Sistema di pulizia o spazzole dedicate
- Calibro per il controllo dell’usura
- Lubrificante spray o a goccia
- Panno asciutto o di carta

1: Pulizia
Pulite la catena usando un dispositivo dedicato, o spazzole realizzate ad hoc. Nel caso non fosse possibile, rimuovete la catena dalla bici aprendola dalla falsa maglia e pulitela con uno sgrassatore spray e un vecchio spazzolino da denti. Prima di procedere, coprite il freno a disco posteriore, compreso il rotore, con un panno per evitare di contaminare questi componenti delicati. Lavorate sempre con la bici montata su un cavalletto stabile.

Riempite il dispositivo per la pulizia con la dose indicata di fluido sgrassante, quindi applicatelo sulla catena e chiudetelo.

Mentre lo tenete fermo in posizione, ruotate le pedivelle all’indietro per almeno una decina di volte, assicurandovi che lo sporco sia rimosso completamente. Pulite quindi il dispositivo, riempitelo con acqua, ripetete l’operazione per un risciacquo efficace, quindi asciugate con un panno pulito.
2: Controllo
Vi raccomandiamo di usare un calibro per il controllo dell’usura, ne esistono di vari tipi in commercio, tutti con la medesima funzionalità: misurare l’allungamento delle maglie.

Verificate lo stato della catena quando è in tensione sulla bici, con il calibro applicato in modo corretto: Park Tool, ad esempio, consiglia di sostituire modelli per trasmissioni a 11/12 velocità con un consumo misurato dello 0,5%, salendo allo 0,75% per quelle a 8/9/10 velocità. Se non avete un calibro, usate un metro: collocate l’inizio al centro di un pin, quindi contate 12 maglie complete. Per una catena nuova la misura è di 12 pollici esatti (304,8 mm), quindi un allungamento dello 0,5% corrisponderà a circa 1,5 mm (1,524 mm per la precisione) e dello 0,75% a 2,3 mm (2,286 mm). Ovviamente la misurazione non sarà precisissima ma almeno avrete un’idea dello stato della vostra catena.

Anche il movimento laterale aumenta in una catena usurata causando salti sugli ingranaggi – sino alla caduta dalle corone – e una cambiata poco efficiente. Non è facile da misurare, ma una rapida prova sulla catena in tensione è utilissima per capire il suo stato: quando è nuova o comunque in condizioni efficienti, il movimento laterale è ridottissimo, al contrario raggiunge un’ampiezza preoccupante…
3: Lubrificare
Avete una grande scelta, tra lubrificanti a goccia e quelli spray, con formule specifiche per condizioni umide o asciutte. In ogni caso optate sempre per un prodotto nato per la MTB, che non attragga sporcizia e quindi non peggiori le cose (ad esempio evitate il WD40 generico e usate quello della linea Bike dedicata al ciclismo).

Il lubrificante secco, o Dry, ha una formula basata sul Teflon o su una cera. Lascia un velo sottile, tiene la catena asciutta riducendo l’accumulo di sporcizia, e si lava via rapidamente. Usatelo solo in condizioni secche e asciutte, applicandolo almeno mezzora prima di un’uscita. Il lubrificante umido, o Wet, sfrutta invece una più classica formula basata su olio: lascia un velo più consistente e persistente, attirando la sporcizia in modo più rapido, quindi è più difficile da lavare via (proprio per questo è pensato per le uscite in condizioni umide). Applicatelo sulla catena asciutta e rimuovete tutto il liquido in eccesso per prevenire l’accumulo di fango e detriti. I lubrificanti spray sono i più comodi e veloci da applicare, ma possono contaminare l’impianto frenante posteriore, da coprire in modo accurato con un panno quando lo usate.

In ogni caso, applicate sulla catena pulita e asciutta, dall’alto sulle maglie interne (la parte a diretto contatto con gli ingranaggi), mentre girate lentamente le pedivelle all’indietro, facendo due giri completi. Quindi girate ancora le pedivelle per una decina di volte all’indietro per distribuire correttamente il lubrificante, eliminando quello in eccesso con il solito panno asciutto e pulito.

Nella prossima puntata della nostra Officina cambieremo area d’interesse, trattando il montaggio e la regolazione dell’impianto frenante a disco… nel frattempo, buone pedalate!