No Fear, No Fun – Esci fuori dalla tua zona di comfort per il massimo dello sballo in mountain bike
Forse ho un senso un po’ perverso del divertimento, ma provo piacere nel provare a guidare qualcosa di intimidatorio.
Ovviamente ognuno di noi ha i suoi limiti, e ciò che mi mette in agitazione potrebbe non essere nemmeno registrato sul radar della paura di un concorrente medio della Red Bull Hardline.
Non voglio neppure sentire le farfalle ad ogni giro, ma ogni tanto, sfiorare il pericolo mi sembra un esercizio prezioso per la salute mentale. Di solito si tratta di schierare la mente contro la materia, dove il “cosa succede se” deve essere bilanciato con la fiducia nelle capacità di guida e nella valutazione dei percorsi, acquisita nel corso di molte uscite su terreni diversi.
Affermare che il potere della mente sia grande, o che conta l’età che ti senti e non quella hai, è semplice e consolatorio, ma la realtà è spesso ben altra.
Una volta superato il punto di non ritorno, non c’è altro da fare che impegnarsi, affidarsi alla memoria muscolare e alla sensibilità sensoriale, e concentrarsi completamente su un unico compito. Non ci sono molte cose nella vita di tutti i giorni che ci costringono a farlo, e raramente c’è qualcosa che ci fa salire l’endorfina una volta che siamo riusciti a dominare la tensione.
Non è solo una discesa a rotta di collo che ci fa uscire dalla nostra zona di comfort. Possiamo spingere i nostri limiti verso nuove vette, in senso letterale, anche nel tentativo di scalare la più alta cima pedalabile. Imprese che ci faranno scoprire quanto c’è di vero in questa affermazione, superare la comfort zone personale. Cercando di non soffrire di vertigini ripensando e riguardando le straordinarie foto delle nostre imprese.
Una lotta contro i nostri demoni interiori che riporterà nuova vita alla passione per il mountain biking.
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