Un weekend lungo sui sentieri di Crans Montana insieme alla Mondraker SuperFoxy, Endurona del marchio spagnolo che rispecchia in modo perfetto il detto “poca spesa tanta resa”
Ho messo alla prova Mondraker SuperFoxy in quattro giorni, per 120 km, 2.650 di dislivello positivo e oltre 7.600 m di negativo. Su terreni vari per ambiente, fondo e pendenza, da freschissime sezioni del percorso Cross Country protagonista della prossima Coppa del Mondo ad alcune prove speciali delle passate competizioni Enduro World Series, passando per sentieri naturali tra fitti boschi di sempreverdi e pascoli alpini. Senza tralasciare gli scenici passaggi attraversando i caratteristici vigneti del fondovalle.

Tramite il servizio di guida BikeVS e il negozio Best Wear di Crans Montana, rinomata destinazione turistica del cantone Vallese in Svizzera, ho avuto l’occasione di provare SuperFoxy, moderna Enduro che combina un elevata escursione delle sospensioni con un design elegante del telaio in alluminio. Si potrebbe affermare che la sinergia di questi elementi porti un capolavoro di ingegneria.
L’angolo sterzo di 65 gradi appare leggermente “conservativo” se paragonato alle concorrenti dirette, limitando le performance sui terreni più impegnativi e trasmettendo meno sicurezza. La combinazione di un orizzontale lungo – anche se ormai nella norma – e di un valore di stack contenuto, portano a una posizione di guida molto sportiva, che va a “cozzare” con lo sterzo non così aperto. Ed è un vero peccato, limitando le potenzialità del mezzo. Cosa che non accade con la sorella maggiore in carbonio, dalla geometria Forward Geometry giustamente progressiva e al passo con i tempi (ormai le Trail Bike viaggiano tranquillamente tra i 64 e i 65 gradi di sterzo).



Interessante la scelta di Mondraker per le specifiche. Al contrario di altri produttori, ha scelto una trasmissione economica – ma dalle performance comunque più che discrete quando il gioco si fa duro – privilegiando altri elementi. Come le ruote, delle pregiate e*thirtheen LG1 Enduro in alluminio, vestite con pneumatici di alta qualità e perfetti per la destinazione d’uso: accoppiata Assegai e Dissector di casa Maxxis, in configurazione super solida DH Casing per la carcassa e super grippante 3C MaxxGrip per la mescola.
Alti e bassi invece per le sospensioni: prestazioni accettabili dalla forcella Fox Float 38 Rhythm, dall’idraulica davvero basica che va in crisi sugli urti ripetuti in velocità e sui gradini importanti – i cosiddetti “squared edges” – mentre l’ammo Float X Performance assiste con efficacia la sospensione Zero Suspension da 160 mm di travel ben controllato, peccando solo leggermente in sensibilità iniziale.


I freni DB8, pur collocandosi alla base dell’offerta di SRAM, garantiscono prestazioni solide e consistenti anche nelle condizioni più ostiche, fermo restando che le prestazioni migliorerebbero con un rotore da 220 mm all’anteriore, in particolare nelle taglie più grandi.
In ogni caso, questa endurona da 17,2 kg di peso promette tanto divertimento senza preoccupazioni in un utilizzo dove le risalite furgonate o con impianti prevalgono su quelle pedalate.
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Ma come si guida?
Doverosa premessa: non è più la Mondraker di una volta. Se paragonata alla Trek Slash di ultima generazione (qui il test), si nota subito una geometria nella norma, se non per l’angolo sterzo più da moderna Trail Bike e la quota di stack relativamente bassa, compensata però da un manubrio con rise da 20 mm. Anche l’interasse si colloca nella media con i suoi 1.273 millimetri.

Il comportamento è più stabile che maneggevole come si può intuire. La bici va indirizzata dove si vuole, indipendentemente che si tratti di un dritto scassato in velocità o di una sezione più lenta, ripida e guidata. La mano ferma aiuta, e non poco. In particolare quando la sospensione anteriore inizia a mostrare i suoi limiti, come anticipato. In ogni modo, la confidenza è tanta, ed è davvero difficile perdere il controllo, aiutati anche e soprattutto dalla gommatura di alto livello e dai freni che, sebbene basici, si rivelano dei fedeli amici, pure nelle lunghe discese guidate dove non mollano mai.

Conclusioni
Considerata la solidità del telaio ben costruito e dal look accattivante, e il montaggio sensato anche e soprattutto per il comparto ruote e gomme, questa Mondraker SuperFoxy vale tutti i 4.299 € necessari per il suo acquisto.
Cosa ci piace
- Telaio in alluminio bello ed efficace
- Ruote e gomme di qualità
- Maneggevolezza sopra la media per una Enduro
Cosa migliorare
- Sospensione anteriore sotto tono
- Geometria più da Trail che da Enduro
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Mondraker SuperFoxy: come è fatta
Specifiche
- Telaio SuperFoxy 29 6061 Alloy Stealth Evo, 160 mm
- Ammortizzatore Fox Float X Performance LV
- Forcella Fox Float 38 Rhythm Fit Grip, 170 mm
- Trasmissione SRAM SX Eagle 12v
- Guarnitura Truvativ Descendant 7K Eagle 175 mm, 32d
- Cassetta SRAM PG-1210, 11-50d
- Freni SRAM DB8, Centerline 200 mm
- Ruote e*13 LG1 Enduro 30 mm tubeless ready
- Pneumatici Maxxis Assegai 29×2,5”/Dissector 29×2,4” DH Casing 3C MaxxGrip TR
- Cockpit OnOff Sulphur 30 mm 0°/Sulphur 1.0 6061 800/20 mm
- Reggisella OnOff Pija, 170 mm
- Sella SDG Bel Air 3.0
- Taglie S, M, L (test), XL
- Peso 17,2 kg
- Prezzo 4.299 €
Geometria
- Angolo sterzo 65°
- Angolo sella 76°
- Altezza BB 350 mm
- Carro 445 mm
- Interasse 1.273 mm
- Reach 490 mm
- Stack 639 mm
[foto action: Patrick Gueller – foto still: Cristiano Guarco]