Il 22 agosto, prima giornata dei Mondiali, saranno il campione europeo di maratona Daniele Meucci e Ruggero Pertile ad inaugurare ufficialmente l’avventura della squadra italiana a Pechino. Intanto stamattina, a meno di 48 ore dal loro arrivo al training camp di Dalian, i due azzurri si sono cimentati in un lavoro di ambientamento: un’ora e mezza con impegno progressivo e variazioni di ritmo negli ultimi 30 minuti. Il tutto ad orario gara (ore 7:35 locali, 1:35 in Italia) per simulare meglio le condizioni che tra sei giorni dovranno vivere sulle strade della capitale cinese. “E’ stata una bella sudata! – il commento di Meucci dopo l’allenamento – Non ho mai corso una maratona in queste condizioni. Un 10.000 in pista a Daegu nel 2011 l’ho fatto, ma 42 chilometri sono davvero un’altra storia”. In effetti il clima sarà l’avversario di tutti in Cina: oggi nella foschia di Dalian si sono superati i 30 gradi con un tasso di umidità dell’85%. “A Pechino – aggiunge Pertile – ci attende probabilmente anche qualche grado in più e un’aria decisamente meno respirabile. Senza dimenticare il grosso costo energetico che comporta affrontare una maratona in un contesto del genere”.
Meucci, 30 anni da compiere il 7 ottobre, è al quarto Mondiale in carriera, il primo da maratoneta e con al collo l’oro continentale.“Arrivo in Cina direttamente dal periodo in altura a Saint Moritz. L’avvicinamento ai Mondiali non è stato esattamente come avrei voluto soprattutto a causa dell’infortunio all’alluce che a marzo mi ha costretto a rivedere tutti i miei programmi. A maggio non era così scontato che potessi essere qui, ma poi le cose sono andate migliorando e ragionando anche sul valore di un’esperienza come questa in ottica di Rio 2016 ho capito che era importante esserci”. Anche per Pertile questa è la quarta partecipazione alla rassegna iridata: l’ottavo posto del 2011 è il miglior risultato del 41enne padovano pronto per la sua maratona numero 28. “Oltre a Daegu, ho alle spalle l’esperienza olimpica del 2008 (quindicesimo, ndr) e quindi ho ben presente ciò che molto probabilmente ci aspetterà sulle strade di Pechino. Con questo caldo può succedere di tutto e una condotta troppo avventata rischia di presentare il conto a chiunque prima del previsto”.
Quel che è certo è che la concorrenza non manca. Basta, infatti, scorrere l’entry-list per notare subito i nomi dell’ugandese, olimpionico e iridato in carica, Stephen Kiprotich e dei keniani Dennis Kimetto e Wilson Kipsang, ovvero l’attuale primatista (2h02:57) e l’ex recordman mondiale (2h03:23) di maratona. “Pechino – il commento di Meucci – sarà la quinta maratona della mia carriera. Cercherò di fare la mia parte. Affrontare avversari così forti è sempre un ottimo insegnamento”. L’ingegnere pisano dell’Esercito si presenta ai Mondiali con due gare all’attivo nel 2015, entrambe pesantemente bagnate dalla pioggia: la maratona di Otsu (Giappone) dove il 1° marzo è arrivato secondo in 2h11:10 (a 2 secondi dal PB della vittoria agli Europei di Zurigo) e il quinto posto sui 10km di Atlanta il 4 luglio (29:41). Pertile, invece, quest’anno ha corso il 22 marzo la maratona di Roma (quinto in 2h15:40), oltre a diverse uscite sulla mezza distanza, l’ultima in ordine di tempo l’8 agosto a Scorzè (Venezia). “Da Pechino 2008 a Pechino 2015 sono passati 7 anni nei quali le mie gambe hanno corso altri 50.000 chilometri – dichiara il portacolori dell’Assindustria Sport Padova –. Se ho scelto di investire oltre 100 giorni di questa stagione per preparare il Mondiale è perchè ritengo di avere ancora qualcosa da dire. Ho superato un periodo difficile e ritrovato sensazioni molto positive”.
Molti di questi cento giorni, compreso lo stage in Kenya, Pertile li ha vissuti insieme a Meucci con il quale condivide anche la guida tecnica di Massimo Magnani. “Tra di noi – aggiunge Meucci – si è creato un gran bel rapporto anche perchè uno come Ruggero ha tanto da insegnare. In questi anni è stato un punto di riferimento per me, ma anche un buon amico con cui scambiare quattro chiacchiere a fine allenamento magari con i piedi a mollo nell’acqua fresca del torrente che costeggia il percorso che di solito facciamo a Saint Moritz. Una bella crioterapia naturale!”. In Italia i due maratoneti hanno dei tifosi speciali che li aspettano a casa: la figlia Alice (6 anni) e la moglie Chiara per Pertile, mentre Meucci non vede l’ora di riabbracciare i suoi bambini Dario (3 anni e mezzo) e Noemi (1 anno e mezzo) e la compagna Giada. Maratoneta, laureato a pieni voti con tanto di dottorato in ingegneria e papà. Ma come si riesce a gestire tutte queste cose insieme? “Sicuramente da fare non mi manca mai – risponde Daniele –. Serve parecchia organizzazione, una volta durante le trasferte avevo sempre con me i libri per studiare, adesso posso concedermi anche qualche lettura come “Born to Run” di Christopher McDougall. A casa per fortuna posso contare sull’aiuto della mia compagna e delle nostre famiglie. E’ più di un mese che sono lontano, meno male che la tecnologia ci viene un po’ incontro e riesco a vedere i miei figli almeno via Skype. Di certo al mio ritorno non dovrò preoccuparmi di tagliare l’erba del prato perchè ci penserà il robottino che ho riparato e programmato apposta per questo”.
Alessio Giovannini – Ufficio stampa Fidal