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Meteo Surf Ottobre: il faticoso decollo dell’autunno

di - 29/09/2023

Dopo il caldo record dell’estate 2023 la nuova stagione parte a rilento: per il ritorno delle mareggiate autunnali si dovrà aspettare fino a metà ottobre.
Analisi meteo-climatica e previsioni mensili con gli ultimi dati elaborati dai centri ECMWF e ISAC CNR

Testo di Michele Cicoria | Foto di @_poloverr_/

Dopo un’estate dei record climatici l’autunno sul Mediterraneo sembra proprio non voler arrivare. E’ vero, è abbastanza recente il ricordo dell’ultima mareggiata del 22-24 settembre, che da Nord a Sud ha riportato le onde sui mari italiani come ci mostrano gli scatti in Liguria di @_poloverr_/. Ma dopo questo episodio è rimontata con prepotenza l’alta pressione, trasformando nuovamente il Mediterraneo in un lago.

Dopo tanta piatta il 23 mattina la boa di La Spezia ha registrato 2.45 m di altezza significativa dell’onda. La situazione in una delle lineup del Ponente ligure. Foto: @_poloverr

Quello che ci sta interessando è un anticiclone di origine nord-africana, che come se non bastasse riesce a sospingere altre masse d’aria calde verso il Mediterraneo portando le temperature su valori anomali, quantificabili più precisamente di 4-6°C al di sopra della media attesa per questo fine settembre.

Quando torneranno le onde?
Prima di provare a darvi la risposta più attendibile a questa domanda è doveroso volgere lo sguardo sull’estate meteorologica conclusa, poiché alla faccia di chi ha ancora il coraggio fare il negazionista climatico in questo caso sono i dati oggettivi a far voce grossa. E dopo i numeri che vedrete, bè, le parole stanno a zero.

Le anomalie del climatiche a livello globale

I grafici qui sopra e di seguito mostrano diversi dati mediati, a livello mondiale, per quando riguarda la temperatura dell’aria e del mare in superficie.
Negli ultimi sei mesi le temperature medie globali della superficie del mare (SST) sono state costantemente elevate raggiungendo livelli record ad aprile, maggio, giugno e luglio 2023. Questa situazione è continuata fino ad agosto, mese che ha visto la SST globale giornaliera più elevata a livello globale da quando vengono effettuate le misure.

Tutto ciò non è avvenuto a causa di El Niño (ricordiamo che è un’anomalia positiva di temperatura sul Pacifico centro-meridionale, che potrebbe amplificare la temperatura) o della La Niña (che al contrario è un’anomalia negativa di temperatura): i valori mostrati, infatti, sono stati registrati durante entrambe le fasi climatiche dell’oceano pacifico.

Concentrandoci sul Mare Nostrum la situazione non cambia.

Il Mediterraneo ormai si sa, è uno degli hot spot mondiali per quanto riguarda gli effetti del cambiamento climatico.
Se diamo uno sguardo ai dati raccolti dai centri di ricerca CEAM (Spagna) e INGV (Italia) possiamo comprendere in modo abbastanza chiaro l’andamento delle anomalie climatiche sul mare nostrum di quest’anno.

E il clima delle Onde? Estate decisamente sotto la media

Grazie al potente strumento della Rete Ondametrica Nazionale, il cui sito è stato da poco rinnovato divenendo decisamente più fruibile (visita: mareografico.it), possiamo tenere sotto controllo tutti i parametri delle mareggiate, in diretta o guardando al passato, di 8 boe sparse sul territorio nazionale (recentemente è stata aggiunta quella di Ragusa, nel sud Sicilia).
Di seguito ho raccolto i grafici di alcune delle stazioni più rappresentative dei cinque bacini che circondano l’Italia, osservando i dati di altezza significativa dell’onda dal primo giugno al 29 settembre 2023.

Nell’arco degli ultimi mesi le mareggiate registrate in Italia si contano sulle dita di una mano, al massimo due in casi eccezionali.
A La Spezia (Liguria di Levante) si contano un totale di 5 episodi con onde superiori ai 2 metri registrati dalla boa, o si arriva a 10 se consideriamo quelli con onde superiori a 1 m (in questo caso andrebbe vista anche la direzione dell’onda, quindi non sempre con questa misura si può fare un’associazione diretta ad onde surfabili sottocosta).

Se consideriamo la soglia limite dei 2 m, ad Alghero l’estate e il primo mese d’autunno hanno fatto registrare solamente 4 episodi con onde oltre questa misura (è vero, si legge un evento con picco di oltre 5 m, ma si tratta comunque di un caso isolato). E siamo in Sardegna, la regione con la frequenza di onde più alta del Mediterraneo.

2.76 m di picco registrato dalla boa di La Spezia il 23 settembre, qualcosa di meno al riparo nel ponente ligure ma compensato dalla qualità. Foto: @_poloverr

In alto Adriatico è andata ancor peggio: ad Ancona solo un giorno con onde oltre i 2 m (nota bene: questo è il valore misurato dalla boa al largo, sottocosta sappiamo tutti che la misura reale dell’onda è differente), tre episodi con misura oltre 1.5 m e 7 con misura oltre 1 m.

Lo Ionio, che come sappiamo gode di alta frequenza soprattutto nei mesi invernali, con la boa di Crotone ha visto la situazione peggiore tra tutti (ma qui ricordiamo che il suo posizionamento non è rappresentativo per tutto l’immenso bacino): zero giornate con misura oltre 2 m, due episodi con onde oltre 1.5 m, cinque eventi con onde oltre 1 m.

Passiamo all’ondosa costa occidentale della Sicilia, dove anche qui non è andata bene: Mazara del Vallo ha registrato 2 giornate con frangenti al largo oltre i 2 m e 9 episodi di onde oltre 1 m di altezza.

Concludiamo col Tirreno centrale, dove la boa di Ponza ha raccolto 4 giornate con onde oltre 2 m e nove episodi con onde oltre il metro di misura.
Dunque, in conclusione, gran parte dei nostri spot raramente ha visto 10 giorni di onde di discreta consistenza negli ultimi 4 mesi.

Liguria | Foto: @_poloverr

Vabbè, capitolo chiuso. E l’autunno? Riuscirà a compensare questa triste statistica?

E’ ora di fare una previsione, poiché è proprio l’oggetto principale di questo articolo. Ho pensato di inserire qui in fondo la parte meteo-previsionale perché spero che la maggior parte di voi legga i dati raccapriccianti del passato nella prima parte dell’articolo, dati che ogni anno continuano a peggiorare mentre la politica in molti casi prosegue a far quasi finta di niente, o ancor peggio come hanno fatto alcune capre al governo, prende l’unico dato diverso per strumentalizzare l’informazione a proprio favore (ossia per non prendere decisioni e compiere azioni, poiché tutto ha un costo).

Per fare previsioni meteo di lungo periodo esistono dei modelli sperimentali che anno dopo anno continuano a migliorare, elaborati dal centro europeo di previsioni a medio termine (ECMWF) e dal centro nazionale di ricerche italiano (ISAC CNR). Al di là delle previsioni di tipo “deterministico”, che ci indicano alta pressione e mari piatti almeno sino al 9 ottobre, entrano in gioco dei sistemi di previsione di tipo probabilistico, in grado di fornirci una stima settimanale (o giornaliera su alcuni periodi) dell’anomalia prevista in termini di precipitazioni, pressione, temperature ed anche altri parametri.

Poi il meteorologo, con la giusta interpretazione di queste mappe, può provare a dare una stima dello scenario più probabile, il quale allo stesso tempo potrebbe riflettersi in termini di vento e onde sui mari italiani.

Quindi, piatta fino al 10 ottobre: e poi, cosa aspettarci?

Dopo aver valutato anche l’indice NAO (North Atlantic Oscillation), quella che segue è la previsione più probabile ad ampio raggio per il mare nostrum.

Settimana 2 – 8 ottobre: alta pressione sul Mediterraneo con mari calmi o poco mossi, assenza di precipitazioni, caldo oltre la norma con temperature fino a 3-5°C superiori alla media del periodo.

Settimana 9 – 15 ottobre: fase di transizione, inizialmente senza onde, secca e con caldo oltre la norma; poi, fra il 12 e il 15 è possibile una svolta con maggiore probabilità di mareggiate, per l’avvicinamento di una struttura depressionaria dall’Atlantico.

Settimana 16 – 22 ottobre: queste giornate vedranno un’alta probabilità di onde sul Mediterraneo. Osservando l’anomalia termica e pluviometrica previste (piovoso al Nord, caldo e secco al Sud) e l’evoluzione dei valori di pressione, non si può escludere l’inserimento di una perturbazione atlantica di tipico stampo autunnale, accompagnata da venti e mareggiate dai quadranti meridionali.

Settimana 23 – 29 ottobre: in questo periodo l’attendibilità scende drasticamente ma si evidenziano ancora anomalie bariche (negative) e precipitative (positive, con piogge oltre la media) che lasciano ipotizzare nuovi ingressi perturbati sull’Italia, con aria più fresca e mareggiate possibili, con maggiore probabilità di onde provenienti da ovest e da nord piuttosto che da libeccio o scirocco.

Le mappe meteo utilizzate sono ad uso interno quella ECMWF (non pubblicabili), mentre per quelle CNR ISAC si ringrazia il centro di ricerca e vi ricordo che potete trovarle partendo da qui: www.isac.cnr.it/dinamica/projects/forecasts/
Liguria | Foto: @_poloverr