In test il più recente casco MTB di Leatt offre tre opzioni di protezione per soddisfare le esigenze dei biker che praticano diverse forme di riding
Negli ultimi anni, Leatt ha ampliato in modo sostanziale la sua linea di abbigliamento e dispositivi di protezione per mountain bike, andando ben oltre la sua prima e rinomata protezione per il collo Neck Brace. Scorrendo l’attuale offerta di Leatt, si può notare un’impressionante varietà di prodotti per ogni disciplina, dalla testa ai piedi. Uno degli ultimi nati è il casco Enduro 3.0. Utilizzando un esclusivo design 3-in-1 grazie alle connessioni modulari a pulsante, il casco offre tre livelli di protezione per adattarsi a qualsiasi tipo di utilizzo.
Leatt Enduro 3.0 in pillole
- Costruzione in-mold con calotta esterna in leggero polimero e guscio interno in schiuma antiurto EPS
- PowerBridge sulla calotta
- Tecnologia Turbine 360° per la protezione dagli urti rotazionali
- Design 3-in-1: aperto open-face, integrale full-face, coperture sulle orecchie Jet
- Certificazioni: AS/NZS 2063:2008, EN1078, CPSC 1203, ASTM F1952-10
- Visiera regolabile con funzione di sgancio di sicurezza in caso di urti
- 20 prese d’aria
- Cinturino magnetico FidLock
- Supporto per occhiali quando non sono indossati
- Fodera interna lavabile e antiodore (set extra incluso)
- Tre misure (S 51-55 cm, M 55-59 cm, L 59-63 cm)
- Peso (taglia media): 458 g open-face, 584 g Jet, 714 g full-face
- Prezzo: 289,99 €
Come è fatto
Leatt Enduro 3.0 utilizza una calotta esterna in polimero leggero con schiuma EPS modellata al suo interno. Il design della prima è caratterizzato da una struttura PowerBridge – un ponte d’irrigidimento – che migliora la resistenza e la distribuzione del carico durante l’impatto. Venti prese d’aria sono posizionate in tutto il casco per massimizzare la ventilazione attiva e passiva.
All’interno si trova la tecnologia Turbine 360°, una caratteristica presente in tutti i caschi Leatt. I piccoli dischi blu sono fatti di un materiale plastico che assorbe l’energia durante una caduta, riducendo l’accelerazione rotazionale della testa. Leatt afferma che la tecnologia Turbine 360° può diminuire l’accelerazione cerebrale di picco fino al 30% in presenza di forze che causano commozioni cerebrali e ridurre l’accelerazione rotazionale fino al 40%. La visiera regolabile è inoltre dotata di una funzione di sgancio per ridurre ulteriormente la forza dell’impatto trasmessa alla testa.
Un pomello nella parte posteriore del casco consente una personalizzazione rapida e in movimento della calzata. Il dispositivo può anche essere alzato o abbassato per modificare la posizione di serraggio intorno alla testa. Le imbottiture anti-odore e traspiranti garantiscono il massimo comfort ed è incluso un set supplementare più sottile (da 8 mm, di serie da 10 mm). Anche i guanciali della mentoniera sono sostituibili con quelli opzionali più sottili da 15 mm (20 mm di serie). Tutte le imbottiture sono inoltre lavabili a mano. Infine, per fissare il casco viene utilizzata una chiusura magnetica FidLock al posto della tradizionale fibbia a D.
La personalizzazione della calzata è la versatilità d’utilizzo distinguono Leatt Enduro 3.0 dagli altri caschi leggeri convertibili nati per l’Enduro in MTB. I biker possono scegliere tra un casco aperto, uno “a tre quarti” con copertura per le orecchie, o un integrale con protezione completa della testa. La scelta della configurazione da adottare dipende dalle condizioni di utilizzo, dalla ventilazione e dal peso. In configurazione open-face pesa solo 458 g, la scelta più leggera e fresca. La configurazione Jet pesa 584 g, mentre quella full-face ha un peso di tutto rispetto, pari a 714 grammi.
Passare da un setup all’altro è semplice e indolore. È sufficiente agganciare le protezioni per le orecchie o la mentoniera alla calotta, quindi far scattare il sistema a pulsante in posizione. Per rimuoverle è necessario premere il doppio pulsante laterale per sganciarlo dalla calotta, quindi tirare verso l’esterno.
Come va
Il principale punto di forza di Leatt Enduro 3.0 è la possibilità di avere tre caschi premium al prezzo di uno. Indossare il casco in ogni configurazione offre una vestibilità unica e un’estetica piacevole da abbinare ai vari stili di guida. Sulla carta, l’idea di un casco che può essere utilizzato in tre modi differenti sembra che possa creare un dispositivo di protezione per la testa dall’aspetto sgraziato quando viene indossato in qualsiasi modo. Chiunque abbia provato un casco con mentoniera rimovibile sa che di solito la configurazione migliore è una sola. Fortunatamente, Enduro 3.0 offre un look equilibrato in ogni opzione di riding.
La visiera non appare troppo lunga in configurazione “aperta”, mentre la mentoniera appare proporzionata al resto del casco quando è installata.
La vestibilità cambia a seconda di come viene configurato. Il solo semi-guscio si è posizionato più in alto sulla nostra testa rispetto ad altri modelli che abbiamo provato. Pur essendo comodo, avvolgente e sicuro, la copertura è risultata modesta. Il lato positivo di questa calzata è stato lo spazio extra tra il profilo frontale inferiore e la parte superiore degli occhiali, anche quelli più ingombranti, riducendo al minimo qualsiasi conflitto.
Il feeling è cambiato drasticamente dopo l’installazione dei paraorecchie. La protezione aggiuntiva intorno alla mascella gli ha conferito una vestibilità complessiva più aderente. Questa configurazione sarebbe la nostra scelta per il Trail o l’Enduro di tutti i giorni, con tante salite e altrettante discese.
Infine, l’aggiunta della mentoniera ha dato al casco una vestibilità simile a quella della configurazione Jet, con i guanciali più spessi che forniscono ulteriore stabilità e sicurezza. La mentoniera è leggera e altamente ventilata, rendendo il setup full-face più adatto all’Enduro aggressivo e comunque quello competitivo. Per coloro che desiderano affrontare giornate di shuttle o di bike park, consigliamo di scegliere uno dei caschi integrali Leatt dedicati.
Conclusioni
Nel complesso, lodiamo Leatt per aver creato un casco in grado di adattarsi alle esigenze di più biker. O per soddisfare le esigenze di un appassionato che pratica più interpretazioni del mountain biking.
In ogni caso, la vestibilità, l’estetica e la protezione offerta in ogni opzione di utilizzo rendono Enduro 3.0 un’opzione di qualità per coloro che danno priorità alla traspirabilità, al peso e alla versatilità.
Cosa ci piace
- Design 3-in-1 efficace
- Peso contenuto in versione integrale
- Estetica riuscita
- Buona ventilazione in ogni configurazione
Cosa non ci piace
- Calzata poco profonda
- Versatilità e leggerezza costano