Proseguiamo il nostro viaggio virtuale fra le località più rinomate delle ruote artigliate (qui la prima puntata dedicata alla Val di Fassa) andando a raccogliere le impressioni di due rappresentanti di Cervinia, Daniele Herin, presidente delle guide valdostane, ideatore della Maxi Avalanche e grande appassionato di bici 360°, e a seguire Gianluca “Red” Gobbi, guida di MTB Cervinia Experience con cui ci siamo divertiti sui trail della Gran Becca nella scorsa estate.
Qual è la situazione a Cervinia?
Iniziamo con Daniele, come stai? Vediamo dalle foto sui social che sei un appassionato di giardinaggio, come procede il tuo orto?
Bene grazie (ride), adesso ho finito di vangare ed è giunto il momento della semina, dopo un periodo difficile è il momento di riprendere le vecchie abitudini e di cercare di capire come sarà l’estate.
Come vedi l’estate a due ruote?
Al momento attuale non sappiamo ancora quando e se verranno aperte le frontiere (3 giugno per l’area Schengen – ndr), quindi è difficile per una località come Cervinia poter fare delle previsioni. Come associazione guide ci stiamo attrezzando anche per rimodulare i nostri prodotti, cercando di valorizzare le escursioni nel fondo valle, con tour più semplici che portino le persone a conoscere meglio i nostri castelli e i prodotti tipici. È probabile che vi sarà una riscoperta della montagna anche da parte di un pubblico più ampio, quindi per noi sarà importante proporre dei pacchetti che possano avvicinare una tipologia di persone che probabilmente in altri momenti non avrebbe preso una guida per girare la Valle d’Aosta. Non verranno trascurati anche i tour di alta quota che sono un must per le nostre terre, ma è chiaro che le difficoltà legate alla situazione permetterà solo alle guide più esperte di proporli.
Per molte guide questa è diventata una professione importante, come riusciranno a reinventarsi in un anno più difficile?
Stiamo pensando a dei pacchetti per i più giovani, cercando di attrarre una platea fatta da chi ha la seconda casa a Cervinia e che spesso la apriva solamente in inverno, mentre per questa stagione con le limitazioni che ci saranno anche sulle spiagge, ha già fatto sapere che salirà sui monti anche per le vacanze estive. Con questa tipologia stiamo studiando dei pacchetti multisport fra cui anche la MTB per avvicinarli a questi sport.
Come vedi la situazione nei diversi bike park della valle?
I park sono in una condizione migliore, lì si utilizzano i mezzi a fune per le risalite, quindi è più semplice mantenere le distanze di sicurezza; anche le discese sono individuali e gli aspetti legati alla sicurezza sono gestibili in modo più semplice che non durante tour montani. Quindi Pila e La Thuile hanno già iniziato i lavori di manutenzione, noi a Cervinia, avendo neve in alto, partiremo a giungo.
Tu Daniele oltre essere un appassionato biker e un provetto giardiniere, sei anche uno dei responsabili degli impianti a fune della Cervino SpA, aprirete? Come vedi la stagione di un’altra disciplina outdoor a me molto cara come lo sci, cosa ci puoi dire?
È nostra intenzione aprire, anche se siamo consapevoli che potrebbero esserci minori presenze. La situazione dello sci estivo è più complessa, poiché noi utilizziamo le piste presenti nella parte svizzera del comprensorio, quindi la speranza è che non ci siano problemi di frontiera, altrimenti rischieremo di perdere una fetta importante dell’economia estiva, con le squadre agonistiche che dovrebbero scegliere altre località per i loro allenamenti.
Quindi altre preoccupazioni…
Bisogna essere ottimisti e cercare di trovare una soluzione ai problemi quando compariranno.
Grazie per la disponibilità e a presto
Grazie a voi!
Dopo aver lasciato Daniele alla cura della sua verdura, sentiamo il parere di un altro interprete delle ruote grasse valdostano che ha fatto di una passione il suo lavoro, Gianluca “Red” Gobbi organizza tour alpini in questa valle e la scorsa stagione ci ha accompagnati durante una cavalcata epica da Cervinia a Chamois e ritorno.
Ciao Red, come e stato il rientro dopo la quarantena?
I mesi del lockdown sono stati molto pesanti, il morale saliva e scendeva come fossi sulle montagne russe. All’inizio prevaleva la paura, durante l’inverno faccio il soccorritore sulle piste, ed essendo venuto in contatto con molte persone temevo di aver potuto contrarre il virus. Con il passare dei giorni questa ansia si è dileguata e il fatto che nessuno di noi abbia avuto problemi è stato un grande sollievo.
Come era partito il 2020?
Per quel che riguarda la nostra associazione l’anno era partito nel migliore dei modi, con i tour organizzati alle 5 Terre per il periodo di maggio e giugno già esauriti, segno che il nostro modo di lavorare era corretto. Purtroppo a causa della pandemia abbiamo dovuto disdire tutto. Ora ci stiamo allenando e stiamo facendo i sopraluoghi sui trail che proporremo qua in valle, per essere certi che tutto sia a posto per la riapertura.
Come organizzerai la stagione con i vincoli che potrebbero esserci?
Noi siamo pronti, cureremo la sanificazione dei nostri furgoni e ci atterremo ai DPI che verranno stabiliti dal Governo. Abbiamo la fortuna di lavorare in un’area molto vasta, che ci permetterà di organizzare dei tour che ci permettano di evitare il più possibile il contatto con altre persone, inoltre potendo contare sugli impianti a fune per gli spostamenti, abbiamo la possibilità di creare il distanziamento con più facilità. Purtroppo saranno le strutture a cui ci appoggiamo ad avere molti problemi.
Riuscirete ad organizzare escursioni in alta montagna? E come vi organizzerete in caso di infortunio?
I tour in alta quota sono il motivo per cui le persone scelgono le nostre guide e noi siamo già pronti per allestire giri epici in totale sicurezza. Quest’anno dovremo ridurre le soste nei rifugi della valle, anche se tutti stanno valutando come ripartire in massima sicurezza, per noi sarà un peccato perché il legame fra l’avventura e i sapori tipici della valle è un connubio che in molti ci chiedono, soprattutto fra gli stranieri. Per quel che riguarda gli aspetti infortunistici, qui in valle le guide sono state formate ottimamente, quindi saremo in grado di lavorare in sicurezza per qualsiasi evenienza.
Quanto incide l’incertezza sulle frontiere e il messaggio negativo che sta passando per sull’Italia?
Ero molto preoccupato dell’immagine che veniva pubblicizzata verso l’esterno, fortunatamente noi abbiamo avuto un feedback positivo da parte dei nostri clienti, che ci hanno manifestato la loro vicinanza e hanno deciso di confermare le loro gite con noi. Anche da parte di chi ci segue da poco ci sono state manifestazione di stima e vicinanza: Inghilterra, Olanda, Belgio, molte persone mi hanno scritto sperando di poter tornare presto sulle nostre montagne. Questa è stata un’iniezione di fiducia molto importante per noi, che ha mostrato come l’ambiente della MTB sia un mondo unico!
Ora dobbiamo solo attendere per comprendere come saranno organizzati i voli e quando verranno aperte le frontiere, perché avendo una clientela per la maggior parte straniera è chiaro che questi saranno elementi utili. Siamo certi che quest’anno l’esperienza di un tour in mountain bike avrà un valore maggiore, dopo le limitazioni che abbiamo dovuto sopportare, il piacere di una giornata all’aria aperta sarà molto più di un semplice momento di riding, sarà un viaggio interiore capace di lasciarci un segno positivo che riporteremo nelle nostre vite.
Hai sicuramente ragione, anche noi non vediamo l’ora di tornare a respirare l’aria sottile delle vostre montagne
E noi vi aspetteremo!
[testo: Marco Tagliaferri]