Scriviamo pure che l’argomento è stato affrontato da tempo e in differenti contesti, a partire da quello agonistico, fino ad arrivare alla nuova mobilità, urbana e non. La bicicletta è una disciplina sportiva, è un modo per evadere ed è una passione. Il mezzo a pedali è un mezzo di trasporto e può essere un deterrente molto attuale per le grandi città. Il settore merceologico della bicicletta è un’industria che è crescita in modo esponenziale anche in un anno disgraziato come il 2020. Vediamo insieme alcuni dati ufficiali ANCMA.
La bicicletta è una giovane di oltre 200 anni
Nel 2021 sono per l’esattezza 202; non si direbbe! Al di là dell’evoluzione tecnica, la bicicletta è un mezzo che è presente ovunque e oggi è un esempio tra tutte le categorie che vengono additate come “opportunità”. Il segmento dei pedali interessa alle grandi città, all’industria e a quelli che definiamo i “colossi extrasettore”, capaci di investire capitali ingenti, per ricerca, sviluppo e conseguente produzione.
Per questi ed altri motivi, il 2020 è stato una sorta di anno record per i numeri che ha fatto registrare il settore della bici, confermando un trend di crescita già sottolineato in precedenza.
Alcuni dati interessanti
I numeri che adiamo ad evidenziare di seguito, sono le stime ufficiali diffuse da Confidustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). Questi stessi numeri danno una dimensione di quello che è e significa “la bicicletta e il settore che rappresenta”.
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Crescono le bici tradizionali e fanno segnare un +14%, rispetto al 2019. Si tratta di, 1.730.000 pezzi acquistati.
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Come è facilmente prevedibile, le e-bike sono aumentate di numero, in maniera vertiginosa. Si parla di una cifra approssimativa ai 280.000 pezzi, con un incremento del 44% rispetto al 2019. 280.000 è un numero enorme e che assume un peso ancora maggiore se si pensa che il dato precedente era neppure 50.000.
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Un altro dato che merita la considerazione di tutti è il +17% relativo alle vendite che si sono verificate durante i mesi di emergenza sanitaria, con un numero stimato e approssimativo alle 2.010.000 (+17%) unità.
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Rimanendo in un contesto italiano, scriviamo di dati che toccano oltre 250 imprese e la maggior parte di queste fanno parte del segmento PMI (piccole e medie imprese).
- Aumenta la produzione, che fa segnare un incremento del 6%.
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In Italia il punto vendita è ancora il riferimento
Il punto vendita, il negozio ed il negoziante sono ancora un riferimento, nonostante si parli molto di e-commerce. Il 2020 ha confermato il negozio specializzato come punto di riferimento per i consumatori e “per comprare la bicicletta”. ANCMA ha stimato che più del 70% dei 2 miliardi di euro di fatturato generato dell’intera rete di vendita durante l’anno sia venuto proprio dalle realtà commerciali di prossimità: i negozi.
Anche in questo caso le motivazioni sono diverse: il contatto umano e la possibilità di toccare con mano il potenziale acquisto. Il mantenimento di una sorta di zona comfort che si riferisce a manutenzione successiva (e gestione delle garanzie del prodotto in caso di necessità). Una abitudine tutt’ora radicata e concettualmente rivolta ai “grandi acquisti” (anche in termini di dimensioni). Abbiamo fatto alcuni esempi.
In conclusione
Dati alla mano, il settore del ciclo e motociclo offre lavoro ad oltre 60.000 persone. La bicicletta ha un peso maggiore, in termini di produzione, con circa 2 milioni e 300mila unità. Ad oggi la parte moto è di poco superiore ai 300mila pezzi. Questo ci porta a scrivere e a dire, che non si tratta solo di “nuova mobilità” e “mobilità urbana”, oppure di fare o non fare delle gare amatoriali, oppure di guardare “solo” il proprio orticello, che in questo caso sono i confini nazionali.
Il delta del ragionamento dovrebbe essere molto più ampio, rivolto al mondo del lavoro, con tutto quello che riguarda import, export, produzione e anche una corretta programmazione. Programmazione, certo e che parolone! Piste ciclabili, aree dedicate e le stesse città che cambiano fisionomia. Si tratta anche di educazione; anzi, forse dovremmo partire prima da questo punto. Benessere e una salute migliore.
E non è tutto, perché in tutto questo è necessario tirare in ballo anche i problemi riscontrati con le produzioni nel far-east! Tornare a produrre, anche solo in parte, nel continente europeo, porterebbe ulteriori vantaggi al settore (e non solo a quello della bici), ma ovviamente non è solo una questione economica. L’industria è fatta anche di collegamenti politici tra le varie nazioni. Stà di fatto che il 2020, soprattutto i suoi numeri, possono diventare uno strumento per una consapevolezza maggiore a favore di tutti.
a cura della redazione tecnica, immagini courtesy IBF.