E’ da poco terminata l’estate, la stagione con le giornate lunghe, la luce ed il sole, il periodo dell’anno spensierato dove la bicicletta ricerca e trova le sue infinite espressioni. L’ambiente ovattato che si crea in autunno ci fà riguardare le immagini e quegli attimi che hanno caratterizzato un intero anno di bicicletta, così come l’abbiamo vissuto. Anche in questi momenti diventiamo consapevoli che “il ciclismo non è solo pedalare”.

Il ciclismo gira a 380°
Ogni appassionato ha ben chiara nella mente un’istantanea che l’ha fatto emozionare, sussultare, sorridere e gioire. Il ciclismo è come un puzzle che alla fine di ogni stagione viene scomposto e i suoi pezzi mescolati. Le mani entrano nella teca e frugano, talvolta con una calma serafica, qualche volta con fretta ed agitazione, ma poi si fermano e prendono il primo pezzo. Si riparte!
Il puzzle cambia colore e forma, ma nel corso dei mesi successivi si ricompone e torna ad assomigliare ad un quadro o ad una fotografia, è simile a quello precedente, ma non è uguale. C’é sempre un’aggiunta e ci piace così.

Tanti orizzonti, un unico sentiero
Il ciclismo, così come lo conosciamo è fatto di momenti, di episodi e di attimi, da idee che a volte svaniscono nel nulla e che in altre occasioni sono destinate a fare la storia. E’ una disciplina sportiva esigente per il corpo umano e anche per le dotazioni meccaniche e lo è da sempre. C’erano le ruote in legno e le bici non avevano i freni, per fermarsi si usava il contropedale. Poi sono arrivate le bici in acciaio, i freni a bacchetta ed i primi cambi; chissà cos’hanno pensato e detto i puristi del ciclismo di allora (forse le stesse cose che dicono ora i NoDisc-NoVax-NoSolar etc.). Poi sono arrivati i freni che frenavano per davvero, un disastro! L’oracolo bicicletta è stato profanato! Siamo arrivati alle bici in carbonio, ai freni a disco e alle e-bike. Eppure, c’é sempre un unico fattore che accomuna i diversi periodi storici: per avanzare è necessario pedalare (anche con la bici elettrica e per qualcuno è un dramma).
“Vado in bicicletta”. “Esco in bici”. “Vado a pedalare”, oppure “prendo la bici, mi faccio un giro”. “Che sport fa tuo figlio/a? Il ciclismo”. Strada, gravel e mtb, in road e/o in fuori strada, con la bicicletta da passeggio, oppure con quella elettrica. Sempre di ciclismo si tratta. Eh già, bisogna da pedalare.

Una passione che ti cambia
La bicicletta è una passione intestina che ti entra nella pelle, nel DNA e ti sconvolge l’esistenza. Non c’é carbonio che tenga; il ciclismo è uno sport bastardo! Ti cambia nell’aspetto, nel modo di agire, di pensare e programmare il tuo futuro. Coinvolge la tua famiglia e i tuoi affetti, cambia la tua sfera lavorativa e quella delle amicizie. E’ uno stile di vita, è testa e corpo, tecnologia e abitudine. Il ciclismo lo praticano tutti, giovani e diversamente giovani (sennò i vecchi si offendono 😉 .
A cura della redazione tecnica, immagini serenissima gravel, Sara Carena e @gianluca Vanzetta