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I bastoncini nel Trail Running

di - 27/08/2021

 

Dal numero #03 Special Trail di 4running a cura di Mountainconnection.it, in collaborazione con Masters

 

La tecnica fa la differenza

Non è così scontato l’uso dei bastoncini: bisogna essere dotati di una buona coordinazione e cercare di utilizzare solo i muscoli coinvolti direttamente, con movimenti più fluidi possibili, senza avere inutili tensioni a collo e spalle. 

La struttura di un bastoncino da trail running è semplice: si trova il laccetto per la mano, collegato all’impugnatura. Poi il corpo centrale in metallo, che può essere fisso o pieghevole, la rondella per non far affondare il bastone nel terreno e, in fondo, il puntale.

 

L’altezza corretta nei bastoncini da Trail running

L’altezza consigliata sarà quella che, impugnandolo su terreno pianeggiante, e tenendolo perpendicolare al suolo, formerà un angolo di 90° fra il braccio e l’avambraccio. 

L’ideale sarebbe avere dei bastoncini più corti per le salite impegnative e più lunghi per le discese, in modo da poter anticipare il passo.

In commercio si possono trovare modelli con l’impugnatura “doppia”, questo permette di adeguarli alla pendenza semplicemente impugnando il bastone più in basso o più in alto. 

I tipi di bastoncini:

Le principali tipologie di bastoncini sono 3: 

  • Fisso (come per esempio il modello Masters Sassolungo Carbon): costituiti dal corpo centrale in parte unica. 
  • Pieghevole (come per esempio il Masters TreCime Fix): formati da 2 o più sezioni che permettono di poter allungare o ripiegare i bastoncini con un rapido gesto.
  • Regolabile (come per esempio il modello pieghevole Masters TreCime Carbon): possono essere fissi o pieghevoli, e hanno una sezione che permette di settarne la lunghezza.

 

Carbonio, il materiale top di gamma

Il carbonio è il materiale per eccellenza, ma allo stesso tempo può essere più delicato degli altri metalli, nonché più costoso. Gli altri materiali generalmente usati sono la fibra di ferro e l’alluminio, più pesanti ma più resistenti.

 

I bastoncini nel trail running: è in salita che sono davvero importanti

Sicuramente è nelle parti più ripide che i bastoncini danno il loro supporto maggiore: permettono di “alleggerire” le gambe per spartire il peso in maniera più uniforme.

 

trail running

 

Il sostegno posturale

Grazie ai bastoncini, la schiena rimane dritta, con un conseguente miglioramento della respirazione. In salita l’appoggio del bastone sarà prevalentemente perpendicolare al terreno, per spostarsi maggiormente sia verso l’alto sia in avanti. 

 

Utilizzare le mani al meglio 

Per sfruttare la spinta delle braccia aprendo bene il gomito in fase finale, occorre non sforzare sulle impugnature, bensì utilizzare anche l’appoggio della mano sui laccetti.

Oltre al classico passo “alternato”, in salita si può procedere anche a “doppia spinta”: nei tratti molto ripidi si avanza contemporaneamente con le braccia, per poi effettuare due o tre passi con le gambe, prima del successivo avanzamento con i bastoncini. 

 

La discesa

L’utilizzo dei bastoni in discesa è subordinato al passo con cui si affronta il percorso, ovvero se si cammina o si corre. 

Nel caso si cammini, i bastoni sono utilissimi: aumentano l’equilibrio, attutiscono gli impatti evitando l’insorgere di infiammazioni e infortuni e preservando i muscoli, così da aumentare la capacità di resistenza. 

L’appoggio a terra del puntale sarà davanti e lateralmente rispetto al corpo, per evitare di urtare l’impugnatura in caso di caduta frontale. Inoltre anticiperà l’impatto del piede con il terreno. Se se ne sente la necessità, si può anche impugnare il bastoncino in cima, verso l’estremità dell’impugnatura, in modo da guadagnare qualche centimetro di lunghezza. 

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