Il casco da mountain bike è un dispositivo di sicurezza indispensabile per proteggere la testa da eventuali urti e cadute, ma anche un elemento di espressione di stile
Il casco è un elemento fondamentale nella vita del biker. Tutti ne abbiamo uno e sono molto più di una semplice elemento di espressione personale, di una protezione per la pioggia, o di un posto dove riporre gli occhiali. In caso di caduta, possono letteralmente fare la differenza tra la vita e la morte.
Il loro scopo è innanzitutto quello di distribuire la forza su un’area più ampia – particolarmente importante se si colpisce una roccia appuntita, ad esempio – e poi di frenarla, facendole impiegare millisecondi in più per raggiungere la testa. In questo modo si attenua e si riduce il picco di impatto (o “impulso”) che è la causa dei danni cerebrali. Il ritardo temporale può non apparire come una grande differenza, ma funziona.
Per prolungare il tempo d’impatto, le calotte in schiuma espansa, comunemente realizzate in polistirene, sono progettate per accartocciarsi e distruggersi. Le marche di caschi stanno ora perfezionando l’uso di schiume di diversa densità per rendere questo processo ancora più efficace. (Le schiume più leggere aiutano con gli urti più piccoli, ma si esauriscono con quelli più grandi, per cui sono necessarie schiume più dense da abbinare). Le “cannucce” Koroyd sono un altro recente sviluppo, sottili cilindri di plastica progettati per deformarsi durante l’impatto, distribuire il carico e ridurre il picco di “impulso”.
Anche le forze rotazionali possono essere pericolose, ed è qui che entrano in gioco sistemi come il MIPS (Multi-directional Impact Protection System). Per contrastare la torsione forzata della testa, il MIPS consente una certa rotazione tra la fodera in schiuma e uno strato di policarbonato attaccato alle imbottiture del casco (tra gli altri metodi). Non tutti i caschi ne sono dotati; se vi piace, cercate il cerchio giallo.
Per proteggere la struttura in materiale espanso facilmente danneggiabile, la calotta di un casco MTB è avvolta in un micro-guscio di plastica rigida. Questo aggiunge un po’ di protezione in più dagli urti e dovrebbe prolungare la vita del casco. Assicuratevi di sostituire il vostro casco dopo qualsiasi impatto e, altrimenti, ogni due o tre anni. Il degrado del materiale dovuto ai raggi UV e l’uso e l’abuso in generale ne riducono l’efficacia, quindi la maggior parte dei produttori concorda sul fatto che questa sia una durata ragionevole.
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Taglie e vestibilità
Le dimensioni e la forma (interna) del casco da mountain bike variano da un produttore all’altro e talvolta anche su diversi caschi della stessa azienda, quindi il fatto che vestiate una “large” in un modello non significa che lo sarete in altri. Questo potrebbe essere particolarmente importante se vi trovate all’estremità della scala di taglie di un marchio (o forse al di fuori di essa). Inoltre, caschi diversi si adattano a forme di testa diverse, quindi provateli sempre prima di spendere soldi.
Sistema di ritenzione/ Fit
Poiché i caschi da MTB sono disponibili in un numero limitato di taglie, è improbabile che ne troviate uno in cui la calotta si adatti perfettamente a voi. È qui che entra in gioco il sistema ‘dial-fit’, che consente di regolare con precisione le dimensioni della fascia interna (o “culla”) per ottenere una vestibilità perfetta, migliorando il comfort e riducendo il rischio che la calotta si muova sulla testa.
Imbottitura
I cosiddetti ‘pads’, in particolare lungo la fronte, sono essenziali per evitare che il sudore si accumuli e coli sul viso e sugli occhi, o sugli occhiali.
Visiera
Originariamente realizzate per proteggere gli occhi dei ciclisti dal sole e dalla pioggia, le visiere sono diventati un po’ una moda sul casco da MTB. Alcune sono regolabili e possono essere sollevate per allontanarle dalla linea degli occhi o per consentire di riporre mascherina/occhiali sotto di esse. Altre sono progettate per saltare via in caso di caduta.
Predisposizione per gli occhiali
Può trattarsi di prese d’aria anteriori sagomate in modo da potervi infilare le stanghette degli occhiali da ciclismo per riporli temporaneamente, oppure di inserti in gomma per trattenere l’elastico della mascherina. Entrambi sono accorgimenti utili.
Aerazione
Il casco da mountain bike deve avere delle aperture o dei fori che favoriscano il passaggio dell’aria e la traspirazione della testa. Più sono numerose e ampie le aperture, e più è strutturata la canalizzazione interna dell’aria, più è elevata la ventilazione del casco. Tuttavia, bisogna anche considerare che più aperture comportano anche una minore resistenza agli urti.
La terminologia
Sistema Fit
Spesso hanno nomi proprietari, ma alla fine fanno la stessa cosa: con l’aiuto di una ghiera, permettono di stringere una fascia interna intorno al casco per regolare la vestibilità sulla testa.
M.I.P.S.
Sistema di protezione dagli impatti multidirezionali (Multi-directional Impact Protection System in inglese). Uno strato aggiuntivo di protezione dall’impatto, montato sotto le imbottiture, in grado di muoversi indipendentemente dalla calotta del casco, riducendo la forza di rotazione in caso di urto con il terreno.
Fidlock
Un’alternativa moderna alla tradizionale clip per il cinturino sottogola del casco, il Fidlock è una fibbia con chiusura magnetica e sgancio a una mano, più facile da gestire.
Programma di sostituzione in caso di incidente
Chiamato Crash Replacement, garantisce la sostituzione del casco MTB a un prezzo scontato nel caso di caduta e danneggiamento dello stesso. In pratica, è una sorta di assicurazione per proteggere il vostro investimento.