La Granfondo Città di Padova Cicli Olympia giunge alla sesta edizione. Lo avevamo intravisto fin dalla prima edizione: gli organizzatori della manifestazione patavina avevano tutte le intenzioni di mettere in piedi un evento a tutto tondo con serietà e competenza. La sesta edizione è una conferma: Padova entra di diritto nel ristretto novero delle granfondo con la G maiuscola, rispondendo appieno a tutte le sollecitazioni e migliorando sia qualitativamente sia il numero degli iscritti nonostante perda il Circuito del Prestigio.

A questo proposito l’acume del C.O. nell’entrare nel Maglia Nera Pinarello ripaga ampiamente e per il futuro crediamo possa essere un ulteriore stimolo a cercare altre sinergie. Perché, noi lo diciamo da tempo! La sinergia tra territorio, circuiti di appartenenza e sponsor è una buona carta che si può giocare per costruire un futuro stabile su uno zoccolo di partecipanti. Padova in questo è cresciuta, con il quid di una precisa macchina in tema di sicurezza: 36 moto e oltre 350 addetti sul percorso sono il frutto di un lavoro notevole e professionale. In pochi possono vantare le moto staffette in entrata e in uscita dal centro cittadino davanti ai gruppi più consistenti. E nonostante il traffico venga aperto dopo solo mezz’ora dal passaggio del primo la gestione delle rotonde e degli incroci è pressoché perfetta e sicura.

Il solo consiglio che ci sentiamo di dare è di costruire una corsia preferenziale per i partecipanti negli ultimi due o tre chilometri, magari con bandelle bianco rosse , in quanto gli automobilisti più indisciplinati non capiscono e si buttano davanti a chi arriva in velocità anche se gli addetti si sbracciano e quasi si gettano davanti ai cofani! La partenza piede a terra dopo 8 chilometri in località Abano Terme rimescola un po’ le griglie di partenza ma dobbiamo dire che la velocità media tenuta dalle staffette ha impedito grossi rimescolamenti e contenuto le cadute. Sulla linea di partenza troviamo anche i due gemelli Braidot, formidabili atleti del Team Olympia di MTB, co sponsor della giornata, oltre ad altri numerosi ex corridori. Il tracciato è quello confermatissimo del 2018, una vera e propria classica delle Ardenne nei Colli Euganei e Berici, anche se dobbiamo dire che la Val Pomaro più che il Koppenberg ci è sembrata interminabile nel suo susseguirsi di rampe diritte e discese illusorie: sulla chicca della discesa in cemento ammalorato stile Strief che ci sembra oramai un timbro di fabbrica, per chi è timido e non possiede tecnica consigliamo qualche uscita in Mtb che tra l’altro aiuterebbe non poco anche nella guidabilità delle nostre sempre più rigide specialissime. Ben posizionati i ristori, finalmente fuori dalla sede stradale, così da non interferire con le strette strade impegnate.

Per raggiungere il massimo dei voti forse manca qualche segnale orizzontale prima del bivio lungo – medio posto in fondo a una ripida discesa. Unico neo della giornata la fila chilometrica per un pesce pasta party dello sponsor Polo: da sogno, con birra e gelato, ma ben sudata! La S.C. Padovani, una società tra le più anziane e blasonate del panorama nazionale, non può che andare fiera della sua creatura. Certo Prato della Valle è unica coniugando natura e architettura a poche centinaia di metri dal centro città, ma pensare e dare vita a una creatura così ben strutturata non è banale né da tutti. Grazie ancora a questi nostri amici per una giornata veramente splendida che anche il sole ha baciato con passione.
Testo di Enrico Monti, foto C.O.