Risiede nel profondo dell’anima di ogni biker, qualcosa che entra in risonanza con loro quando le montagne si tingono di arancio e oro. È una promessa fatta di terra e di scenari epici.
Una volta all’anno siamo a caccia. Sappiamo che questo momento è fugace.
E ne vogliamo una fetta.
La frenesia è calata e ora più che mai vogliamo ripulire i sentieri con la nostra bici, come se la nostra ruota posteriore potesse liberarli definitivamente dalle foglie.
Prendiamo gli stessi rischi, ma siamo più coraggiosi. Nel profondo del bosco, dove tutto è tranquillo, il rumore della ruota libera rompe la barriera del suono. Tutto è amplificato, comprese le sgommate tra le foglie.
A una quota dove l’inverno ha già fatto breccia, l’aria frizzante e il terreno imbiancato ci ricordano che siamo solo ospiti su due ruote.
Forse è il momento di fermarsi e di godersi l’armonia. Ecco come nascono le cartoline e le pedalate migliori. Ma non ci fermeremo a lungo perché, dopo un altro giro di giostra, l’autunno sarà già finito.
Spot: Chiesa in Valmalenco, Sondrio
[Testo e foto: @ulyssedaessle]