Arriva una seconda medaglia d’argento ai Mondiali MTB 2020 di Leogang con Eva Lechner che, dopo una gara condotta sempre ai vertici, vince un combattuto sprint con l’australiana Rebecca McMconnell. Ma è un vero dominio transalpino con tre ori tra Elite Women e Men, e Under 23 femminile.
Solo il britannico Tom Pidcock, vincitore tra i ragazzi dell’Under 23 impedisce l’en plein, ai nostri vicini di casa. Ma andiamo con ordine, partendo proprio da quest’ultima gara, che ha chiuso la giornata di venerdì 9 ottobre.
Secondo oro per il talento multidisciplina Tom Pidcock

Abbiamo assistito a una ripetizione del duello di Nové Město della settimana precedente tra Thomas Pidcock (GBR) e Christopher Blevins (USA), che avevano chiuso rispettivamente al 1° e al 2° posto. Il giovane britannico – già protagonista a livello assoluto nel ciclocross e su strada – ha messo in campo una prestazione dominante ai Mondiali Under 23 conquistando la sua seconda medaglia d’oro della settimana dopo quella nella eMTB. Pidcock e Blevins si sono staccati subito dal gruppo, con quasi due minuti di vantaggio tra di loro e gli inseguitori dopo soli due giri dal via.

L’americano e l’inglese sono rimasti ruota a ruota all’inizio, con Blevins in testa e Pidcock alle spalle. Nel giro di due tornate, Thomas è riuscito a superare l’americano e a costruire un comodo vantaggio, guidando con leggerezza sui numerosi tratti fangosi del tracciato austriaco. L’inglese ha mostrato una condotta estremamente intelligente per tutta la gara, sapendo esattamente quando fermarsi nella zona tecnica per idratarsi o per pulire la sua bici dal fango accumulato.
Pidcock non ha mollato fino alla fine della gara. Non appena ha tagliato il traguardo in 1:08:15, è saltato giù dalla sua bici, l’ha sollevata sopra la testa e ha festeggiato il suo straordinario risultato.

Sicuro della prima medaglia d’argento per il Team USA, Blevins ha pensato solo a divertirsi e a divertire i fotografi sulle curve finali del tracciato, con un manual perfettamente eseguito sull’ultimo set di gobbe della pump track, tagliando poi il traguardo in 1:10:07.
Lo svizzero Joel Roth è arrivato terzo e ha concluso la gara in 1:11:20, oltre 15 secondi più veloce del nostro Simone Avondetto, che a sua volta è stato a sua volta più veloce di 16 secondi del canadese Sean Fincham. Buon risultato nel complesso per i nostri portacolori: Filippo Fontana 8°, Juri Zanotti 10°, Andreas Emanuele Vittone 15°.

Christopher Blevins ha dichiarato a fine gara: “Poter gareggiare in un Campionato del Mondo con tutto quello che succede è incredibile. Mi complimento tantissimo con tutti coloro che danno una mano e con gli organizzatori. Essere qui, per mantenere vivo lo sport e per correre nella bellissima Leogang, è veramente speciale.”
Loana Lecomte non lascia scampo alle rivali

Nella gara femminile U23, che ha aperto la giornata di sabato 10 ottobre, Loana Lecomte (FRA) ha accelerato subito per prendere il comando,mai abbandonato per tutta la gara. Chirurgica sia in salita che in discesa, la giovane francese è entusiasta di aggiungere un’altra medaglia d’oro alla sua collezione, dopo aver vinto il Team Relay all’inizio di questa settimana (qui il nostro report). Finendo in 1:13:34, oltre un minuto più veloce della seconda, Lecomte sarà un’atleta da tenere d’occhio per gli anni a venire.
Kata Blanka Vas (HUN), al suo primo Campionato del Mondo U23, Ceylin del Carmen Alvarado (NLD) e Haley Batten (USA) hanno battagliato tutta la gara per gli ultimi due gradini del podio. Vas non è riuscita ad avvicinarsi a Lecomte in nessun momento, ma è riuscita a distanziare la statunitense nei primi due giri, assicurandosi la medaglia d’argento nella prima metà della gara, tagliando il traguardo in 1:14:45.
Alvarado ha trovato il suo ritmo nel secondo giro, con l’olandese che ha superato Batten per il terzo posto poco prima della sfidante salita, costruendo il suo vantaggio sull’americana a ogni split da quel momento in poi, finendo in un impressionante 1:16:16, 56 secondi più veloce della sua rivale americana, portando così una medaglia di bronzo all’Olanda. Giorgia Marchet è arrivata 8^, mentre Marika Tovo si è dovuta ritirare per i postumi di una caduta dopo aver anche sofferto problemi meccanici.
Pauline Ferrand Prévot fa doppietta

Dopo la competizione U23 femminile del mattino, 60 tra le migliori Elite al mondo si sono messe in fila sulla griglia di partenza per l’attacco alla maglia iridata. Con la campionessa in carica Pauline Ferrand Prévot (FRA), Jolanda Neff (SUI), Kate Courtney (USA), Anne Terpstra (NLD) e Rebecca McConnell (AUS) tutteal via, gli appassionati di mountain bike di tutto il mondo hanno assistito a una gara di altissimo livello.
All’inizio della gara, la francese ha preso un sicuro margine, con un vantaggio di un minuto al secondo giro. Da lì, la talentuosa francese – già campionessa del mondo su strada e nel ciclocross – ha messo in campo una performance intoccabile in una gara di cui si parlerà ancora a lungo. Tagliando il traguardo con il tempo di 1:27:33, con oltre tre minuti di vantaggio sulla seconda, Pauline Ferrand Prévot ha vinto il suo terzo mondiale XCO tra le Elite (’15, ’19, ’20), il secondo di fila.

Rebecca McConnell si è battuta con Yana Belomoina (UKR) nei primi giri e le due hanno tenuto a bada le loro inseguitrici – Eva Lechner (ITA) e Sina Frei (SUI) – per un po’ di tempo, ma l’australiana non è riuscita a capitalizzare la sua grande partenza, mentre Belomoina ha subito un guasto meccanico che l’ha fatta allontanare dal podio virtuale.
Con Ferrand Prévot comodamente in testa e McConnell in medaglia d’argento per la maggior parte della gara, la battaglia tra Frei e Lechner sarebbe stata quella da seguire. La svizzera si è però dimostrata incapace di tenere il passo dell’italiana, che si è avvicinata in modo minaccioso all’australiana a fine gara.
L’ordine del podio sarebbe stato deciso dal secondo fotofinish della giornata: McConnell è uscita per prima dalla curva finale, ma non è riuscita a contrastare l’attacco in volata della Lechner, con la nostra portacolori che ha preceduto McConnell per mezza ruota, per un argento insperato.

Pauline Ferrand-Prévot ha dichiarato a fine gara: “È stata una gara incredibile. Volevo partire bene. Sapevo che sarebbe stata combattuta sia in salita che in discesa se fossi stata con il gruppo. Volevo andare via da sola, ma non mi aspettavo di conquistare un tale distacco, così ho cercato di gestirlo e di dare il meglio di me. Serviva avere un certo margine sulle inseguitrici, in caso di un guasto meccanico o di una caduta. Sono felicissima di aver difeso con successo il mio titolo e di correre con la maglia iridata per un altro anno, mi piace un sacco.”
Queste invece le parole di Eva Lechner: “Al momento non posso spiegare i miei sentimenti. Negli ultimi anni ho faticato molto per arrivare anche tra le prime 10. Finire al secondo posto oggi è semplicemente incredibile.”
Jordan Sarrou completa il dominio francese nel cross country

Con quattro medaglie d’oro già conquistate dalla nazionale francese, i nostri cari amati/odiati sono stati protagonisti assoluti anche nella gara Men Elite, che ha chiuso il programma di sabato. Con Jordan Sarrou, Victor Koretzky, Maxime Marotte e Titouan Carod tutti sulla linea di partenza, le probabilità per un’altra medaglia francese erano estremamente alte. Milan Vader (NED), Henrique Avancini (BRA), Mathias Flueckiger (SUI) e Nino Schurter (SUI) avrebbero dato il massimo per impedire alla Francia di ottenere un’altra medaglia.
Sarrou, alle calcagna di Vader all’uscita della prima salita, ha sferrato un feroce attacco nei primi giri e ha passato il giovane olandese all’esterno di un tornante sulla sfidante salita. Proprio questa mossa lo premierà con la medaglia d’oro, la sua prima in assoluto tra gli Elite, del colore più bello. Grazie a Sarrou, la Francia ha vissuto una giornata perfetta nel cross country, con tre medaglie d’oro in tre gare. Proprio come Ferrand Prévot, Sarrou ha conquistato subito la leadership e non l’ha più persa, tagliando il traguardo in 1:25:37.

Avancini ha dovuto farsi strada dalle retrovie dopo aver commesso un errore proprio in partenza. Nei due giri successivi il brasiliano dimostrerà le sue doti di scalatore, tornando nella Top 3 e lottando con Flueckiger, ma un errore al 5° giro lo metterà fuori ddai gioco, con lo svizzero nelle migliori condizioni possibili per ambire all’argento.
Flueckiger si sarebbe rivelato irraggiungibile in discesa, anche sulla sua hardtail, uno dei pochi a non scegliere una full suspended. Giro dopo giro, lo svizzero aumentava il distacco sugli inseguitori, ma un forcing di Carod al 6° giro gli costava quasi la medaglia d’argento. Con una grande azione sull’ultima salita, Flueckiger è riuscito a tenere distante Carod per portare a casa l’argento con il tempo di 1:26:22, 10 secondi più veloce del suo avversario francese.

Il campione in carica Nino Schurter, detentore di ben otto titoli mondiali, ha faticato fin dall’inizio, non riuscendo a trovare il suo ritmo e, anche se ha attaccato in ritardo, è riuscito a entrare nella Top 10 solo per un pelo, chiudendo nono dopo il nostro Nadir Colledani. Peccato per Luca Braidot, 4° a un passo dal podio. Più distanziati Mirko Tabacchi, 15°, Gerhard Kerschbaumer e Daniele Braidot, 17° e 18°.

Ecco le parole di Jordan Sarrou a fine gara: “Il piano era quello di partire veloce e di guidare morbido. Ero davvero concentrato sulla mia gara e non posso crederci, non ho parole. Sono Campione del Mondo! Non so davvero cosa dire in questo momento, è incredibile. Voglio ringraziare la mia squadra, il mio allenatore, la mia famiglia, la Federazione per tutto quello che fanno e per aver creduto in me.”

I Mondiali MTB 2020 di Leogang si chiudono oggi domenica 11 ottobre con le gare downhill, prima gli Junior e poi gli Elite. Qui potete seguire l’evento in diretta LIVE.
[foto: Moritz Ablinger]