Se vi state chiedendo dove poter fare Trekking in Piemonte, la Valle Maira rappresenta un’ottima risposta, un luogo poco antropizzato, ancora selvaggio e con fantastici itinerari da esplorare.
Il Piemonte è schivo, il Piemonte non ti cerca. Dove non è stato il passaparola dei turisti a far esplodere l’interesse per una località, in quel luogo troverai solo i piemontesi, a custodire cultura, tradizioni e un territorio ancora a tratti selvaggio. E così, l’occasione per testare una serie di materiali outdoor, ci fa accettare l’invito a passare due giorni sulle Alpi Occidentali, più precisamente in Valle Maira. Esiste ancora una montagna autentica? Poco antropizzata, poco accessibile, dove la connessione del cellulare è a tratti, o anche spesso assente? Dove i rapporti fra l’uomo e la natura sono ancora quelli che avevano conosciuto i nostri nonni?
Se quella montagna in Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta è quasi completamente dimenticata, qui in Piemonte, in Valle Maira, esiste ancora, in tutta la sua autenticità.
Dove è la Valle Maira
Quando ero bambino, prima di affrontare un viaggio, mio padre prendeva l’atlante del Touring dalla libreria, il santo graal del viaggiatore anni ’70. Cercavamo la pagina giusta, facevamo scorrere il dito sulla mappa seguendo le coordinate X e Y a bordo pagina e trovavamo ci che stavamo cercando. Scommetto che se cercassi Acceglio su quell’atlante, le strade d’accesso che troverei sarebbero circa le stesse che abbiamo trovato oggi.
Le Alpi lì ad ovest curvano su loro stesse, in un riuscito tentativo di proteggere la pianura Padana. Alpi Cozie. Ce ne avevano parlato alle elementari, comprese fra le Graie e le Marittime, un bel bastione, con circa 50 vette sopra i 3.000 m e il Monviso, da 3.843 a dominarle tutte. La Valle Maira è qui, sud di Fossano, nord di Cuneo, ovest di entrambe, una valle orientata est-ovest che se arrivi in fondo svalichi in Francia. Il programma prevedeva di far base a Ponte Maira, fraz. di Acceglio, il più ad ovest dei 14 Comuni della valle, l’ultimo avamposto prima della natura selvaggia. Ci aspetta Renato Botte, proprietario assieme alla moglie della Locanda Mistral e Guida Alpina, con 20 anni di esperienza in attività outdoor estive e invernali.
Se ti aspetti un accento piemontese o francese presentandoti a Renato rimarrai deluso, una decina di anni fa, dopo aver portato dei clienti in questa valle per fare scialpinismo, ha conosciuto Manuela e da qui non se ne è più andato. Renato viene dall’Alto Adige, luogo di montagne tanto belle quanto diverse da queste: là alberghi super lusso, impianti di risalita, rifugi stellati e turisti giapponesi, qui locande tradizionali, bivacchi e outdoorer. Proprio di queste differenze si è innamorato Renato, Manuela a parte. C’è da progettare, rimboccarsi le maniche e fare, e così hanno fatto.
La locanda Mistral
Oggi la Locanda ha 14 camere, una bella sala da pranzo, un giardino, un orto e una piccola sauna. La ristrutturazione fatta con materiali locali ha rispettato l’architettura del luogo e il disegno organico si integra nel paesaggio circostante: prati e boschi attraversati dal torrente Maira. L’ospitalità è attenta e la cucina di Manuela, basata sull’uso di prodotti Km zero e ricette tradizionali aggiornate con gusto e fantasia, fa rimpiangere di non aver prenotato qualche giorno in più.
La frase goliardica del weekend è: “Perché dopo cena non facciamo due passi in centro?!”. Perché qui non c’è un centro e il paese è in realtà un borgo dove al massimo trovi, o meglio trovavi, servizi essenziali come Farmacia e panettiere. L’ultima delle quattro scuole di Acceglio ha chiuso negli anni ‘60 e chi ha un bimbo in età scolare ora lo deve mandare con il pullman a 10 Km di distanza. Eppure, qualcuno come Renato, ancora investe in una vita alternativa al consueto e i 14 borghi ristrutturati con cura non danno assolutamente l’idea di un luogo prossimo ad essere abbandonato.
La valle, i cui pendii fino agli anni ‘50 erano ricchi di terreni coltivati e pascoli, ha visto i boschi riprendere il sopravvento e riappropriarsi del terreno ma ha visto anche la crescita di un turismo slow e responsabile, persone che vengono a soggiornare con l’obiettivo di passeggiare, scalare, andare in bici, fare fondo o sci alpinismo e rilassarci, in comunione con una natura quasi incontaminata. Un turismo di questo tipo è la chance su cui puntano i circa 1.000 abitanti della valle: piccoli imprenditori, artigiani, allevatori o agricoltori che intendono far rivivere il loro amato territorio.
Il primo giorno di trekking
Alle sorgenti del Maira, dove passiamo nel primo giorno di hiking, nonostante quest’annata secca, sgorgano ancora le fresche e limpide acque che in circa 500 m di dislivello di cunicoli calcarei arrivano dai laghi soprastanti. Qui, dove la sorgente prima di diventare un torrente forma un bel laghetto alpino, il piccolo campeggio chiuso 3 anni fa sta per essere riaperto. La nostra passeggiata prosegue verso il borgo di Chiappera dove fino a 20 anni fa vivevano 400 persone, ora ciò che si vede sono tutte case di villeggiatura ben ristrutturate nello stile occitano. Di fronte all’antica chiesa, gli allegri reduci della festa del patrono ci invitano a sedere per un ultimo bicchiere di vino e una fetta di salame nostrano. Il nostro sentiero, contrassegnato dai segnavia di vernice gialla ci riporterà alla nostra locanda facendoci chiudere questo anello di circa 12 Km per 400 m di dislivello positivo.
Primo trekking: Primo giorno – Itinerario Suunto Maps
Il secondo giorno di trekking
Il secondo giorno con il furgone torniamo verso Acceglio per poi svoltare in valle Onerzio verso Chialvetta. Lasciamo l’auto oltre il borgo di Viviere a circa 1.800 m poi prendiamo il sentiero in direzione passo della Gardetta a 2.437 m, dove ci fermeremo a pranzare al sacco.
Renato ci racconta di quando da Nizza arrivavano a Saluzzo piccoli carichi di diamanti trasportati da piccioni viaggiatori, un ricco contrabbando che passava proprio sopra questi sentieri. Il secondo giorno percorriamo circa 9 km di sentiero per 600 m di dislivello,
Secondo hiking: Secondo giorno – Itinerario Suunto Maps
Renato e la Valle Maira ci hanno conquistati, un lato selvaggio delle alpi esiste ancora e chi ama riconnettersi con la natura e il proprio sé più selvaggio qui troverà sicuramente la dimensione ideale.
Info per accomodation: locandamistral
Info turistiche: Valle Maira