Home

DNA Tuned, a Londra con Brooks Running

di - 07/03/2025

Brooks DNA Tuned
Ascolta l'articolo

DNA Tuned: “Ciao Daniele, nel mese di febbraio vorremmo invitarti insieme a un ristretto gruppo di giornalisti e influencer a un evento running di Brooks a Londra. Sarai dei nostri?”

DNA Tuned: “Ciao Daniele, nel mese di febbraio vorremmo invitarti insieme a un ristretto gruppo di giornalisti e influencer a un evento running di Brooks a Londra. Sarai dei nostri?”

Vado a correre a Londra

Suonava più o meno così il testo di una mail ricevuta poco prima di Natale da parte dell’agenzia Yes di Milano, che annovera tra i propri clienti il noto running brand americano. Motivo del press trip un ulteriore upgrade conoscitivo sulla tecnologia DNA Tuned, già spoilerata qualche mese prima in Italia, con il lancio della nuova e rivoluzionaria Brooks Glycerin Max, dotata di intersuola “super critica” in DNA Tuned. Ovvero un materiale incredibile che ridefiniva in modo marcato l’esperienza di corsa di ogni runner, combinando nello stesso foam una grande capacità di assorbire gli impatti del piede al suolo e un ritorno di energia non comune.

Qualche passo indietro…

La presentazione ufficiale del modello Glycerin Max nell’autunno 2024 aveva già destato non poco stupore, che andava decisamente oltre i soliti claim che rendono grandi i creativi del marketing. La Glycerin Max, e ce n’eravamo accorti tutti, non aveva solamente dimostrato un ottimo grado di cushioning, rivelando doti di reattività uniche, ma ci aveva fatti divertire come matti, rimbalzando con estrema facilità tra strade, marciapiedi e vialetti alberati del centro di Milano. Ricordo come se fosse ieri i vari commenti degli addetti ai lavori: “Veramente comoda e allo stesso tempo così reattiva, che sensazione incredibile!”. Io stesso mi ero stupito e, pur non amando particolarmente le calzature con intersuole così sovradimensionate, mi ero veramente divertito e avevo già individuato per la nuova Glycerin una strada tutta in discesa, con grande apprezzamento da parte del cliente finale, leggasi runner.

DNA Tuned: “Ciao Daniele, nel mese di febbraio vorremmo invitarti insieme a un ristretto gruppo di giornalisti e influencer a un evento running di Brooks a Londra. Sarai dei nostri?”

Una scarpa per tutti

L’idea che mi ero fatto era proprio quella del titoletto appena scritto, una scarpa per tutti, perfetta per le giornate di recovery o le corse lente di runner evoluti, altrettanto valida come scarpa ideale o daily trainer per il runner medio. Ai quali non avevo avuto problemi ad affiancare anche il runner principiante. Una scarpa che accontentava non solo runner differenti per passo e velocità di crociera, ma anche per tipo di appoggio. Una scarpa “cicciona” ma facile, abbondante nelle forme, ma non ingombrante e soprattutto con un peso estremamente ridotto.

DNA Tuned, facciamo un po’ di chiarezza

L’evoluzione dei materiali utilizzati per le intersuole è uno degli argomenti che stanno maggiormente a cuore di tutti i game player del nostro settore. La ricerca del foam perfetto è un po’ come quello della “Pietra filosofale”. I reparti R&D vivono con entusiasmo questa grande battaglia, studiando con energia e fatica nuove tecnologie e nuove combinazioni di materiali. Lato Brooks, la tecnologia DNA Tuned fa parte di questa grande corsa all’oro. Rivoluzionaria nel concetto e nello sviluppo, offre, come detto, un’esperienza di corsa senza compromessi tra ammortizzazione e reattività. L’intersuola in DNA Tuned utilizza infatti due tipi differenti di mescole con un processo di infusione di azoto, senza la necessità di combinare insieme più materiali, grazie a una lavorazione molto particolare che permette di avere densità e caratteristiche fisiche differenti sulla stessa porzione di intersuola, grazie a una lavorazione innovativa, sino a qualche anno fa impensabile.

DNA Tuned: “Ciao Daniele, nel mese di febbraio vorremmo invitarti insieme a un ristretto gruppo di giornalisti e influencer a un evento running di Brooks a Londra. Sarai dei nostri?”

Celle grandi e celle piccole

Le celle più grandi nella zona del tallone assorbono ottimamente gli impatti, mentre quelle più piccole nell’avampiede garantiscono una risposta decisamente più reattiva e potente. Il risultato si nota anche nella fluidità di corsa. La rullata risulta più bilanciata e limita enormemente il dispendio di energia, garantendo una corsa molto rotonda e soprattutto “facile”. Una corsa molto istintiva e confortevole, senza per questo privarci del piacere di un’azione più energica e reattiva.

Una tecnologia decisamente all’avanguardia

Senza nulla togliere ai brand competitor, la tecnologia DNA Tuned rappresenta per Brooks un enorme salto di qualità rispetto a quanto proposto sino a ora. Brooks è una delle più avanzate nel mondo delle scarpe da corsa. Ecco alcuni dettagli aggiuntivi.

DNA Tuned: “Ciao Daniele, nel mese di febbraio vorremmo invitarti insieme a un ristretto gruppo di giornalisti e influencer a un evento running di Brooks a Londra. Sarai dei nostri?”

DNA Tuned, tra cushioning e reattività

Ammortizzazione personalizzata, sembra una combinazione impossibile, ma è proprio così. Ognuno di noi, a seconda delle proprie caratteristiche di corsa, di appoggio e passo al chilometro, può sfruttare questo tipo di compound in modo unico, personalizzando l’esperienza di corsa. Infatti l’intersuola in DNA Tuned è composta da due tipi di mescole differenti, con un processo di infusione di azoto. Le celle più grandi sono posizionate nella zona del tallone e hanno la caratteristica di assorbire gli impatti, mentre la porzione di “midsole” che abbiamo in corrispondenza dell’avampiede è stata sviluppata con lo stesso materiale, ma con celle più piccole che garantiscono una maggiore reattività, senza privare però l’appoggio del piede del comfort necessario. Ciò che entusiasma è che si tratta di una sensazione reale, tangibile e soprattutto verificabile, di ogni runner che per la prima volta calza ai piedi un modello Brooks dotato di tecnologia DNA Tuned.

È stabile? Certo che sì!

Come spesso capita con i foam “super critici” di nuova generazione, la stabilità degli appoggi non è sempre garantita, ma – ed è doveroso sottolinearlo – DNA Tuned è, tra le mescole sino a ora testate, una delle più stabili, permettendo a una fascia di pubblico decisamente più ampio e meno performante di poterne sfruttare al meglio le caratteristiche.

Glycerin Max e Glycerin 22

Dopo aver testato già nell’autunno 2024 la Glycerin Max in Italia, la nostra trasferta londinese è stata l’occasione ghiotta per mettere ai piedi la nuova Glycerin 22 con tecnologia DNA Tuned e la nuova colorazione della Glycerin Max, rigorosamente total black! Due calzature decisamente differenti che, proprio per confermare l’ampio range di utilizzo del nuovo foam super critico, ci hanno permesso di apprezzare caratteristiche e comportamento su strada. Molto più ammortizzata la prima, ovvero la Max, mentre la Glycerin tradizionale, arrivata alla sua 22esima versione, è a tutti gli effetti la vera game changer della linea. Reattiva e più secca quando serve spingere a fondo sul gas e comunque sempre molto ammortizzata. Ma per saperne di più vi rimandiamo al test completo alle pagine seguenti.

Ma le gambe?

Quanto o fino a che punto questi nuovi super critical foam possano ridurre l’affaticamento muscolare a parità di performance non sta a noi dirlo con esattezza millimetrica, ma sta di fatto che avere appoggi sicuri e ben bilanciati genera un’energia di corsa non comune, non obbligando i nostri piedi a continui micro movimenti e quindi a un maggior affaticamento. Indubbiamente il valore del DNA Tuned sta anche nell’essere riusciti a condensare densità differenti nella stessa porzione di intersuola, evitando accoppiamenti di materiali di diversa densità con utilizzo di colle.

Efficienza energetica, è tutto vero!

Per quanto la nostra opinione possa avere valore, poter suffragare l’esperienza diretta con i risultati di studi autorevoli è sicuramente un valore aggiunto. Brooks ha infatti dimostrato, dati alla mano, che il DNA Tuned può migliorare l’Energy Return – detta facile… il ritorno di energia – del 4% circa, rendendo la falcata di ogni tipo di runner più efficiente e propulsiva; a ciò si aggiunge anche una notevole riduzione del peso del foam stesso a parità di volume, rispetto alle mescole tradizionali.

DNA Tuned è il futuro di Brooks

Personalmente, il viaggio stampa di Londra a metà gennaio è stato un’esperienza altamente formativa e immersiva. Due giorni in puro stile “toccata e fuga”, con volo a/r da Milano e meno di 48 ore di tempo da vivere intensamente nella city, che Brooks ha gestito nel migliore dei modi, alternando a momenti di puro svago, come le evening ed early morning run, a presentazioni prodotto specifiche e talk esclusivi con le “spokesperson” di riferimento, dalle quali ho ricavato non solo nuovi spunti di riflessione, ma la sensazione concreta che Brooks voglia essere per questo 2025 il brand che farà veramente la differenza nel mondo della corsa.

Gerard Klein, la vision di Brooks

Del resto le parole di uno dei portavoce principali, ovvero Gerard Klein, footwear Merchandising Director EMEA, sono state molto chiare: “Ci piace correre e ci piace farlo bene. Il nostro obiettivo nel prossimo futuro è quello di condividere con un numero di persone sempre maggiore la nostra passione per la corsa. Al momento non siamo il primo running brand al mondo, ma di una cosa sono più che certo, lo vogliamo diventare. Ed è questa la grande forza che anima ogni nostra azione, che sia di strategia commerciale, piuttosto che di sviluppo di un nuovo prodotto o di una tecnologia rivoluzionaria, perché noi produciamo ciò che siamo. Ogni nostra azione è tale, perché ci crediamo veramente, con tutti noi stessi”.

L’entusiasmo del brand

Le parole di Gerard, persona entusiasta oltre che uomo profondamente appassionato del proprio lavoro, sono state educative come sempreer. Perché rispecchiano ciò che Brooks rappresenta oggi per il mercato mondiale del running. Un credo che va oltre tanti cliché commerciali, generato da un gruppo di lavoro estremamente coeso e allo stesso tempo poliedrico: ognuno con il proprio incarico, le proprie mansioni, ma sempre e comunque motivato dallo spirito di Brooks. Un’attitudine verso la corsa che negli anni ha saputo evolversi e crescere. Se molti rimangono ancorati al vecchio slogan “Run Happy” dovranno ricredersi, perché oggi Brooks rappresenta molto di più, riuscendo a performare sul mercato, tanto quanto sulle piste di atletica, non dimenticando però mai quel sorriso sincero che l’ha resa popolare negli anni.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”