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Deliziosa…Delicious trail

di - 29/10/2024

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Delicious Trail, ci siamo chiesti cosa succede a prendere una creator multisportiva, un freeclimber ex atleta di SCARPA e a far correre loro la prima gara di trail running. Aurora e Tommi sono compagni anche nella vita, si vogliono bene, questo è certo, ma hanno la fortuna di fare un sacco di cose insieme, faticando e divertendosi. La Delicious Trail, a cui sono stati invitati dal brand SCARPA, è per entrambi un’esperienza nuova, un nuovo modo di vivere l’outdoor.

Di Aurora Realini / Foto Organizzazione

“Quando al microfono annunciavano che mancava un minuto alla partenza io ero seduta nel wc del van di Tommi.



Io sono Aurora e lui è Tommi

Ma facciamo un passo indietro… io sono una creator multisportiva, lo sport ha sempre fatto parte della mia vita e l’ho sempre praticato per passione, Tommi arriva dall’arrampicata, ex atleta SCARPA che ha approcciato il mondo running da circa un anno.

Questa è stata per me, per noi, la prima gara di trail running, un banco di prova, un “vediamo dove arriva il nostro corpo”.
Devo essere sincera, da quando SCARPA ci ha invitati a partecipare alla Delicious Trail, non ci siamo allenati in modo specifico per affrontarla, abbiamo vissuto di rendita delle nostre uscite e dei nostri soliti allenamenti, una mossa azzardata? Non lo so, può essere.

10k, i primi

I primi 10 km sono stati un alternarsi di velocità, di terreno, di sorpassi lenti in salita e di “Polase sport”. Non sono stati i miei km migliori della gara, gli allenamenti troppo carichi dei giorni precedenti hanno pesato parecchio sui polpacci e il dislivello non ha aiutato, ma ho la testa dura e, tra un affanno e un crampo, la situazione è poi migliorata.
Tommi ha le gambe lunghe e il passo svelto, mette bene i piedi (d’altronde è uno scalatore) e, a giudicare da come saliva, non credo la stesse soffrendo particolarmente.

Le pause gustose

La gara è pensata per fare pause gustose con prodotti tipici della zona nei punti di ristoro, si incontrano persone di tutti i tipi, dai gruppi che mangiano cubi di mortadella al rifugio Scoiattoli al runner che punta al podio.

Dopo poco, più precisamente al terzo punto di ristoro, mi sono resa conto che a quello precedente, mentre riempivo l’acqua, qualcuno aveva scambiato una mia Leki e mi sono ritrovata con un bastoncino più lungo dell’altro al 12° km; ero talmente felice che l’ho presa sul ridere, ho realizzato dopo che in realtà non era così divertente.

Tommi è la parte razionale della coppia, uno sportivo che calibra velocità, quantità di acqua da bere, barrette da mangiare dopo un determinato tempo, io sono impulsiva da sempre, corro veloce se mi vanno le gambe, bevo se ho sete e mangio se ho fame: a un certo punto ho anche mangiato una tartina con del gorgonzola e funghi che mi si è riproposta per i successivi 6 km.

Da 12 a 23k

Abbiamo corso dal km 12 al km 23 tra scenari incredibili di roccia chiara, terreni diversi e ginocchia che si facevano sentire, ma sempre con il sorriso, sempre con quella gioia di chi fa qualcosa per la prima volta ed è contento di farlo.

Quando eravamo quasi alla fine, ho realizzato quanto quei km fossero effettivamente volati, quanto ce li fossimo goduti a tal punto da non sentirli; siamo entrambi molto competitivi e questo ha aiutato.

Gli ultimi 3 km sono stati i più duri per tutti e due, prima su una forestale in salita e poi su un prato in discesa che conduceva all’arrivo, duri fisicamente ma i più facili mentalmente, eravamo arrivati.

Non ci interessava il posizionamento, ma partire per ultimi e riuscire a superare oltre 700 persone ci ha fatti sorridere.

Abbiamo passato il traguardo insieme, stanchi, pieni di fango e con + 23 km sulle gambe. Chi lo avrebbe mai detto che ci sarebbe piaciuto così tanto, anche se in realtà lo sapevamo già dall’inizio?

Non abbiamo l’esperienza tale da poter parlare del mondo trail running e scrivere tutte quelle frasi romantiche, magari ci risentiamo tra un paio d’anni, quando avremo più gare da raccontare, perché alla fine rimaniamo comunque sportivi e, quando ci piace una cosa, ci buttiamo dentro di testa.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”