Ci dispiace, molto, vedere quanto poco spazio viene dedicato a Damiano Caruso. Questo è un gran corridore, capace di leggere la corsa, di mettersi al servizio del team, di tirare e fare selezione in salita e di piazzarsi nei primi dieci in un Tour de France massacrante. Chapeau ad un atleta che ha salvato il bilancia italiano alla Grand Boucle.

Bici italiane sul podio ma non scordiamo il lato umano
Siamo contenti che sul podio del Giro di Francia ci sono Colnago e Bianchi, rispettivamente, la bici vincitrice e la seconda. Bene.
C’é Campagnolo, che equipaggia la bici di Pogacar. Bene e il Team UAE ha una forte connotazione tricolore. Molto bene.
Le gomme fornite a Porte sono Pirelli, azienda italiana. Bene.
Tutto magnifico, tutto molto positivo per un settore, un’industria che ha sempre necessità di messaggi freschi, in un mondo dove le notizie e le immagini sono già vecchie nel momento in cui trovano luce.
Quindi c’è molta Italia presente sul podio, tecnicamente abbiamo ancora il nostro valore e peso. Abbiamo messaggi da veicolare e biglietti da visita da presentare al mondo. Eppure dimentichiamo (molti, ma per fortuna non tutti) il valore umano. Un uomo, in carne ed ossa, un ragazzo che lotta sempre come un leone, ha fatto decimo in classifica generale. Damiano Caruso.
Grazie Damiano
Si, grazie Damiano! Grazie per averci fatto divertire quando Giovedì sei rientrato nella fuga, in salita e successivamente aver tirato per Landa. Grazie per averci dimostrato ancora una volta la tua caparbietà, dopo quel Giro 2019 al servizio di Nibali, solo per fare un esempio.
Grazie, perché nella classifica finale 2020, nei primi dieci, c’é un atleta italiano.
La facilità del click
Ci dispiace notare che molti organi d’informazione si sono scordati, completamente o quasi, di fare almeno una piccola menzione al risultato di Damiano. Volutamente abbiamo lasciato passare qualche ora prima di pubblicare questo articolo, che in realtà è pronto da un paio di giorni. In passato, siamo stati testimoni di corridori che su un posizionamento hanno fondato un’intera carriera! Ma forse è più facile e redditizio strutturare un’articolo che menziona un’azienda!
Mai dimenticare che poche parole creano emozioni, possono fare male o bene e che un atleta necessita di supporto anche di quelle considerazioni che arrivano dall’esterno.
a cura della redazione tecnica, grazie a BettiniPhoto per FSA.