Nel 1990, Gary Erickson uscì per un giro in bicicletta con il suo amico Jay. Portò con se, come solito, alcune barrette energetiche, ma metà del tragitto, esausto e affamato, Gary si rese conto che non riusciva a ingerire altre barrette perché troppo dolci e difficili da digerire. Nacque allora a Gary l’ispirazione per creare il marchio CLIF BAR. 
Gary voleva che le sue barrette voleva che le sue barrette fossero semplici, come cucinate a casa dalla mamma. Dopo due mesi di esperimenti la ricetta era pronta: una barretta a base di ingredienti genuini, nutrienti che fornissero energia. La chiamò CLIF BAR in onore di suo padre, Clifford, l’uomo che lo aveva sempre incoraggiato a seguire le sue passioni nella vita. 
Gary e la e moglie Kit Crawford nel 2001 hanno preso la decisione coraggiosa di rimanere un’azienda privata per sviluppare un modello di business innovativo guidato da cinque pilastri fondamentali: Business, Marchio, Persone, Società e rispetto del Pianeta. Negli ultimi 10 anni CLIF BAR è cresciuta ogni hanno in doppia cifra a dimostrazione che fare business e rispettare le persone e l’ambiente sono due cose assolutamente compatibili: Dopo alcuni brevi cenni di storia, dovuti nei confronti di un’azienda che è uno dei pilastri del sottore, possiamo affermare che la linea Cliff Bar rientra con entusiasmo nel marcato italiano attraverso il distributore emiliano BeltramiTsa. 
Il catalogo sarà composto da barrette (tre gusti), gel (due gusti) e un innovativo integratore che porta il nome di Block, una sorta di gel in caramelle (in un solo gusto). In questo passaggio ci sembra utile dare alcuni numeri in merito a Clif Bar; si stima che negli states ogni 3 barrette energetiche vendute, 2,5 sono marchiate Clif Bar. Clif Bar iveste 1,3 milioni di dollari nelle banche alimentari, eroga 225 borse di studio e paga i propri dipendenti per svolgere 6800 ore di lavoro sociale ogni anno.
