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Crazy, the unconventional outdoor

di - 04/01/2025

crazy intervista valeria colturi

Entrare in un negozio di attrezzature e abbigliamento outdoor è un po’ come iniziare un sogno ad occhi aperti, ma per quanto meravigliosi tanti prodotti soffrono davvero di un alto grado di omologazione. Possibile che funzionalità, tecnicità e un look personale non possano convivere in un capo di abbigliamento da montagna?

Siamo andati in Crazy, dalla titolare Valeria Colturi, a cercare la risposta.

Intervista a Valeria Colturi

Ciao Valeria hai iniziato con un piccolo atelier a Bormio negli anni ’80, Come è nato il tutto e quali sono state le tappe della crescita che hanno portato alla realtà odierna?

La passione per i vestiti è nata quando ero bambina, ma è stato durante gli anni delle superiori che ho iniziato a creare davvero: cucivo per i miei compagni di sci di fondo e per gli amici, utilizzando scampoli di tessuti che una signora di Como, che lavorava per Disney, mi regalava. Erano pezzi unici, coloratissimi, e mi divertivo a sperimentare.

A vent’anni ho deciso di seguire il cuore: ho lasciato lo sport per dedicarmi alla moda e ho aperto un piccolo atelier a Bormio. Non immaginavo che sarebbe diventato un punto di riferimento. Gli atleti venivano da me con idee e richieste speciali, e io trasformavo tutto in qualcosa di nuovo.

Quando ho scoperto le gare di sci alpinismo, è stato amore a prima vista. Mi sono messa a lavorare alla prima tuta da gara, una sfida incredibile che mi ha aperto le porte a richieste da tutta Europa. Da lì è nato “Crazy”, il mio marchio, dedicato a chi vive la montagna con passione e voglia di distinguersi. Per me, è stato come realizzare un sogno.

Quante persone lavorano in questa sede e quali uffici comprende?

La nostra azienda è organizzata in sei reparti principali, ognuno essenziale. C’è il reparto prodotto, il cuore pulsante dove tutto prende vita, e l’ufficio stile, dove creo e sviluppo personalmente tutti i modelli. Il team commerciale e marketing lavora fianco a fianco per individuare le migliori strategie di vendita, mentre l’amministrazione e la logistica si occupano di spedizioni e magazzino. E, naturalmente, non possiamo dimenticare i nostri sales assistant nei negozi. Siamo un team affiatato di 50 persone!

crazy intervista valeria colturi

La produzione dove avviene, vi appoggiate a terzi o avete fabbriche di proprietà?

Quando è il momento di dare vita ai nostri progetti, ci mettiamo tutti all’opera. Sono orgogliosa del fatto che gestiamo ogni fase del processo di sviluppo direttamente nella nostra sede italiana, dal design alla creazione dei prototipi.

La produzione, poi, avviene nella nostra modernissima struttura in Romania o in altre fabbriche tra Romania e Moldavia, tutte con anni di esperienza nel settore. Questo approccio ci permette di mantenere un controllo rigoroso su ogni aspetto della produzione, garantendo la massima qualità in ogni dettaglio. Ovviamente, tutto Made in Europe.

Mi è capitato di vedere un vostro Flagship Store a Livigno, quanti ne avete e, siete distribuiti anche all’estero?

Siamo a quota 13 Crazy Stores! Solo quest’anno abbiamo fatto tre nuove aperture tra cui lo spostamento e l’ampliamento dello store di Livigno. I nostri negozi diretti sono in Italia, ma ne abbiamo anche uno a Chamonix, Praga e l’ultima apertura: Boulder Colorado! A parte i nostri Crazy Store che sono dei flagship, il nostro business principale è la presenza in oltre 400 negozi outdoor in tutta Europa. Siamo orgogliosi di essere partner di tanti dei migliori negozi specializzati in tutte le Alpi!

crazy intervista valeria colturi

Il vostro prodotto esprime sempre un alto grado di tecnicità, fate ricerca sui materiali o vi affidate a ingredient brand?

Il nostro obiettivo è trovare tessuti elastici che offrano ottime performance termiche senza appesantire o ingombrare. Fin dall’inizio, la ricerca di materiali innovativi è stata la base di Crazy. Oltre a usare tessuti di qualità che sono già un punto di riferimento, siamo sempre alla ricerca di soluzioni nuove per migliorare ancora di più i nostri capi. Lavoriamo a stretto contatto con i produttori per creare soluzioni su misura. E, ovviamente, voglio che ogni capo sia non solo tecnico, ma anche super fashion.

Lo stile Crazy è piuttosto unico, chi è il vostro cliente tipo, cosa cerca, ed è più uomo o donna?

La mia missione quando disegno una collezione è portare nel mondo outdoor uno stile e un approccio che normalmente non appartengono a questo settore. La mia ricerca è nella moda e porto nelle mie collezioni colori, dettagli e vestibilità che provengono da lì. Di conseguenza il nostro cliente è chi cerca un prodotto con il massimo livello tecnico, ma con anche una cura e un gusto più innovativi rispetto al classico capo da montagna.

Forse è proprio per questo che in un settore prettamente maschile, siamo l’unica azienda a vendere un po’ più donna che uomo. Che poi dovrebbe essere normale visto che siamo noi donne ad acquistare più abbigliamento di solito!

crazy intervista valeria colturi

Sempre a proposito di stile, le contaminazioni fra moda e sport sono sempre più frequenti nelle collezioni e voi siete stati i primi a vedere una connessione fra le due realtà. A cosa vi ispirate e come lo realizzate?

Le collezioni Crazy sono speciali perché nascono dalla mia passione per la ricerca dei trend, dalla collaborazione con artisti internazionali e dall’uso di colori e fantasie che vogliono raccontare storie. Ma ciò che le rende davvero uniche è l’attenzione che metto nella vestibilità, per fare in modo che ogni capo sia non solo bello, ma anche comodo e funzionale. Mi ispiro a tutto ciò che mi circonda, anche nei momenti più semplici della vita quotidiana. La natura, le persone, le conversazioni che ho, sono una fonte continua di ispirazione. Ogni dettaglio, anche il più piccolo, può fare la differenza e contribuire a creare qualcosa di speciale.

Fin dall’inizio avete realizzato prodotti pensati per elevare le performance atletiche, avete un team di atleti che vi aiuta nello sviluppo?

Sì, abbiamo un team di atleti selezionati che indossano i nostri capi durante gli allenamenti e le gare. Questo ci permette di ricevere feedback preziosi sulle performance dei prodotti. In effetti, è proprio partendo da loro e dalle loro esigenze che ho creato quello che oggi è il mio marchio.

Performance, stile. Queste due peculiarità riescono legarsi anche a politiche produttive e/o distributive sostenibili?

Non è sempre facile, perché gli sprechi di tessuti possono essere alti, ma cerchiamo di fare del nostro meglio per ridurli. Riutilizziamo gli scarti per creare nuovi prodotti, come gli accessori, fatti con gli sfridi dei tessuti. Inoltre, ci teniamo a evitare la plastica: tutti gli imballaggi dei nostri capi sono in carta riutilizzabile. Cerchiamo di fare ogni passo possibile per essere più sostenibili e responsabili, anche nelle piccole cose.

Si dice che il mercato dell’outdoor stia vivendo una crisi che si evidenzia in una contrazione delle vendite. Voi come state vivendo questi ultimi due anni e che previsioni avete per il futuro?

In questi ultimi due anni, abbiamo affrontato le sfide del mercato con determinazione e una visione chiara. Non nego che il settore outdoor stia vivendo un momento complesso, con una contrazione delle vendite che tocca molte aziende. Tuttavia, per Crazy, è stato anche un periodo di opportunità.

Abbiamo investito moltissimo nell’innovazione dei nostri prodotti, nella sostenibilità e nella costruzione di un rapporto autentico con la nostra community di appassionati. Credo che queste siano le chiavi che ci hanno permesso di restare un brand rilevante nel panorama europeo, nonostante le difficoltà del mercato.

crazy intervista valeria colturi

Per il futuro, sono ottimista. Vedo nel cambiamento delle abitudini delle persone – con una crescente attenzione per il benessere e per il contatto con la natura – una grande opportunità. Continueremo a puntare sulla qualità, sul design e sull’innovazione per rispondere alle esigenze di chi vive l’outdoor come una passione autentica, proprio come facciamo noi.

Inoltre, stiamo lavorando a progetti entusiasmanti che non possiamo ancora svelare, ma che rappresenteranno un ulteriore passo avanti per Crazy. Siamo convinti che il nostro impegno e la nostra capacità di innovare ci permetteranno di distinguersi sempre di più nel panorama outdoor.

Quali saranno le principali novità delle prossime collezioni?

Grazie per l’interesse! Le nuove collezioni di Crazy sono ancora in fase di evoluzione, quindi, al momento preferisco non rivelare troppo. Posso dirti che stiamo lavorando a delle idee davvero entusiasmanti, ma siamo ancora nella ‘sfera di vetro’ – un po’ di mistero non fa mai male! Ogni nuova collezione nasce da un mix di innovazione, funzionalità e, naturalmente, tanto spirito Crazy. Ogni passo che facciamo è pensato per dare forma a qualcosa che vada oltre le aspettative, qualcosa che porti l’energia e la passione del movimento anche nello stile quotidiano. Quello che posso anticipare è che ci saranno nuove linee che uniscono comfort e performance, con un pizzico di audacia in più. Credo che la sorpresa sia sempre una delle componenti più emozionanti di ogni lancio, perciò preparati a vedere qualcosa di unico. Non vedo l’ora di poter condividere con tutti voi le novità, ma per ora… restiamo nell’attesa e nella magia di quello che verrà.

Stay tuned!

Diplomato in Arti Grafiche, Laureato in Architettura con specializzazione in Design al Politecnico di Milano, un Master in Digital Marketing. Giornalista dal 2005 è direttore di 4Actionmedia dal 2015. Grande appassionato di sport e attività Outdoor, ha all'attivo alcune discese di sci ripido (50°) sul Monte Bianco e Monte Rosa, mezze maratone, alcune vie di alpinismo sulle alpi e surf in Indonesia.