Con l’arrivo di COVID-19, abbiamo stravolto il nostro stile di vita in meno di due mesi.
55 giorni esatti che, almeno in Italia, hanno radicalmente modificato le nostre abitudini di vita e il nostro allenamento a casa.
In Italia ogni sportivo, dal professionista all’amatore più basico, ha rinunciato da un giorno all’altro ad ogni tipo di attività outdoor.
Da una ricerca statistica promossa da Polar, leader da oltre 40 anni nel settore wearable sports and fitness technology, sembra che in altri paesi le cose non siano andate proprio così…
Risulta infatti che in USA e Germania, dai dati riportati da un’indagine statistica condotta da Polar su abitudini di allenamento e sonno registrate da un campione anonimo di utilizzatori dei prodotti e della piattaforma Polar Flow, durante la pandemia COVID-19, le cose sono andate diversamente, eccome!
In Italia lockdown e stop a tutte le attività outdoor
A seguito del Dpcm dei primi di marzo, qui in Italia ogni tipo di attività sportiva all’aria aperta è stata proibita, in modo tassativo e perentorio.
Chi si è visto costretto a quasi 2 mesi di stop sportivo, ha cercato di integrare la propria preparazione, se non addirittura di migliorarla, attraverso la pratica di attività sportive alternative.
Su queste stesse pagine abbiamo più volte messo l’accento sulle numerose opportunità di allenamento promosse da personal trainer, mental coach, istruttori laureati in Scienze Motorie.
Ognuno di loro ha sviluppato veri e propri corsi on line per poter proseguire nella propria attività lavorativa.
Risultato? Un incredibile successo con l’Italia intera diretta protagonista, che si è riscoperta sportiva, in modalità rigorosamente indoor.
Basti pensare all’impennata di vendite on line di attrezzatura per home fitness, tapis roulant corde da saltare e rulli per ciclismo.
Un record questo che non ci vede certo orgogliosi ma sicuramente il settore commerciale ha trovato nell’home fitness un valido canale di sfogo.
Germania e Stati Uniti liberi di correre
Ritornando all’indagine statistica di Polar, da una prima lettura del report ricevuto in redazione da, credevo di aver mal interpretato ciò che mi stava passando sotto agli occhi. Credevo che si trattasse di un errore. Quasi il 30% di incremento di tutte le attività outdoor con particolare incremento nel mese di marzo? Mi sembrava impossibile!
La risposta è molto semplice, ogni nazione ha deciso autonomamente quale linea seguire a seguito della pandemia COVID-19. In Italia si è scelto per la linea dura, drastica, in cui nessuno, ma proprio nessuno è stato risparmiato.
In Germania è anata diversamente e per questa ragione gli sportivi hanno potuto proseguire tranquillamente con attività outdoor tra cui running, ciclismo e MTB.
E stiamo proprio parlando di tre categorie fortemente penalizzate da noi in Itaiia da marzo in poi!
Guardiamo bene i dati e ringraziamo Polar
I dati riportati da Polar si riferiscono però a un periodo che parte dal 1° febbraio. All’epoca anche noi in Italia potevamo svolgere attività outdoor. Basti pensare che le stazioni sciistiche hanno chiuso tutte non prima dell’8 marzo.
Io stesso sono ancora uscito a correre l’ultima volta il 9 marzo, dopodiché ci siamo rinchiusi tutti quanti in casa.
L’indagine statistica di Polar ha comunque un valore non indifferente, che permette di capire come, anche in un periodo negativo come quello che stiamo vivendo da oltre due mesi, le attività outdoor stiamo coinvolgendo un numero progressivamente superiore di praticanti.
Questo dato è decisamente confortante e, anche da noi in Italia, quando le acque si saranno un po’ calmate, fanno ben sperare per un futuro più roseo.
Correre: In Italia no e in Germania sì?
Ma come? milioni di italiani chiusi in casa, nel più assoluto rispetto di una situazione diversamente gestibile, mentre in Germania e Stati Uniti gli amanti degli sport outdoor, vedi running, jogging, mountain biking e ciclismo, in giro liberamente.
Una notizia che mi ha fatto sobbalzare più volte dalla sedia e che, nel più totale e assoluto rispetto di quanto analizzato da Polar, mi trova non concorde.
Non voglio farne né un ragionamento politico, ma semplicemente di rispetto verso regole che ritengo ad oggi dovessero essere rispettate a livello planetario e non solo da noi in Italia.
Dal 4 maggio, abbiamo iniziato il nostro lento ritorno alla normalità. Una progressione che ci vede sempre più protagonisti, ma che ancora non ci concede il “tutto” di prima.
Vogliamo tornare ad essere i principali attori del nostro quotidiano, e lo vogliamo con grande fretta, ma la pazienza è d’obbligo.
I governatori delle nostre 20 regioni stanno facendo a gara su chi apre prima le attività commerciali, chi concede di più e chi ci regala quella normalità che tanto ci piaceva e di cui abbiamo così tanto bisogno!
Allenamento a casa, ci siamo mossi molto di più
Da tutto ciò che abbiamo avuto modo di vedere, condividere e altro, l’attività sportiva indoor in Italia ha avuto un indubbio incremento che speriamo confermi la tendenza anche nella fase outdoor iniziale.
Ovviamente abbiamo dovuto appendere la bici da corsa e la MTB al chiodo per un paio di mesi, salvo chi ha potuto sfruttare i fantomatici “rulli” a casa.
Per il running discorso analogo, i tapis roulant nella vendita on line hanno avuto un’impennata e chi era abituato alla corsetta fuori casa si è dovuto ridimensionare.
Un buon numero di “matti” senza offesa alcuna, ha invece preferito mantenere la propria attività di running outdoor sfruttando i 200 metri di distanza massima da casa.
Allenamento a casa, eppure…
Tedechi e Americani hanno passato più tempo all’aria aperta di noi!
Dall’indagine statistica, i numeri che emergono sono piuttosto chiari e nonostante il periodo di quarantena, le attività outdoor ler più gettonat.
Running, jogging, mountain biking e ciclismo sono tra le più praticate e nelle ultime due settimane di Marzo in Germania hanno registrato un incremento del 29%
Sempre nello stesso periodo, negli Stati Uniti le attività indoor hanno registrato un forte declino.
La corsa su tapis roulant in calo del 43%, dato che indica un bisogno di creare soluzioni efficaci per gli sport indoor quando le palestre non sono accessibili
I dati da gennaio a marzo
Polar ha analizzato e messo a confronto i dati da Gennaio a Marzo 2020, fornendo un’interessante panoramica dei cambiamenti avvenuti nelle abitudini.
Crescita delle attività outdoor
Anche se la pratica di attività fisica in generale è rimasta pressoché invariata, tra Febbraio e Marzo, molte persone nonostante la quarantena, si sono spostati più su allenamenti outdoor.
In Germani e USA a marzo più outdoor che a febbraio!
Sempre riferendosi ai dati ufficiali, nel mese di Marzo, rispetto a Febbraio:
- Germania – Allenamenti indoor: -35%, quelli outdoor +29%
- Stati Uniti – Allenamenti indoor: -27%, outdoor +13%
Inoltre, anche comparando il dato di Marzo con quello nello stesso periodo dell’anno scorso, si nota un incremento della preferenza di attività outdoor rispetto a quelle indoor.
Running, jogging, mountain biking e ciclismo tra gli sport più praticati
A Marzo, rispetto a Febbraio, in Germania e negli USA le attività outdoor hanno registrato una forte crescita in particolare nella seconda metà del mese.
- In Germania attività come mountain biking sono più che raddoppiate, così come è cresciuto molto il jogging (+57%), ciclismo (+44%) ed escursionismo (+28%).
- Negli Stati Uniti il running è cresciuto del 13% ed il ciclismo del 19%.
- In Germania la corsa su treadmill è calata del 48%, indoor cycling del 33% e cross training del 41%.
- Negli USA, l’allenamento di forza è decresciuto del 27% e la corsa su treadmill del 29%.
- Inoltre, negli Stati Uniti, nella seconda metà di Marzo il calo di queste attività è stato ancora più importante, con -43% della corsa su treadmill.