“Se ami l’Italia, mantieni le distanze”. Sono queste le parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che hanno concluso la presentazione del nuovo Dpcm di ieri sera che apre le porte alla Fase 2 per la lotta al Coronavirus COVID-19
Ma per il via ufficiale della cosiddetta Fase 2, dovremmo ancora attendere sino al 4 maggio prossimo, quindi stiamo calmi che il peggio è passato.
Correre nella Fase 2: si torna a correre ovunque
Sebbene qualcuno dica che rispetto alle molte restrizioni che sino al 4 maggio saranno in vigore nella Fase 2 cambierà piuttosto poco, per noi runner, viso che tra queste righe è giusto parlare di running e non di politica, a me sembra che ci siano degli ottimi presupposti per tornare a guardare al futuro con spirito e animo positivo.

Correre nella Fase 2…con Gambe – Testa – Cuore
Quante volte, attraverso i nostri articoli abbiamo cercato di spiegare che un buon “corridore” non muove solo le proprie gambe, spinto unicamente da tabelle volte al miglioramento delle performance fisiche, ma vive la propria passione con cuore e testa!
Mai come oggi è importante capire ed accettare che, se il nuovo Dpcm ci lascerà più liberi, non si tratterà assolutamente di un “Liberi Tutti” ma di un graduale ritorno alla normalità della vita di tutti i giorni e dello svolgimento di ogni attività sportiva.

Correre nella Fase 2 – Si potrà fare…
E quindi, cosa sarà permesso a noi runner? Innanzitutto chiariamo subito che, rispetto ai praticanti di numerose altre attività sportive, il trattamento che ci è stato concesso è decisamente più “light”, ma…
Se noi diamo all’accezione Light del termine inglese il senso di “leggerezza” a cui non bisogna attaccare un cervello pensante, beh, allora è meglio se continuiamo a rimanere in casa e godere nel fare flessioni e burpess sul tappeto del salotto, sicuramtne più produttive!
Diversamente, e qui sta la differenza tra chi corre e basta, rispetto a chi corre con gambe testa e cuore, il nuovo Dpcm ci permette veramente tanto, ovvero CORRERE:
- Oltre i 200 metri di distanza da casa
- In compagnia rispettando le distanze
- Per strada
- Nei parchi e giardini
- Non avere l’obbligo dell’utilizzo della mascherina mentre si corre

NON si potrà fare…
Fin qui tutto chiaro, effettivamente si prospettano notevoli, ma noi runner che cosa NON potremo fare?
- Non si potrà correre in gruppo
- Non si dovrà intendere il running come attività di gruppo
- Non saranno tollerati i capannelli da “chiacchiericcio”
- Si dovrà limitare la nostra presenza all’esterno in virtù dell’attività praticata
In poche parole, Correre nella Fase 2 significa torna
re a correre, più o meno come prima, di notte come di giorno, tranquillamente all’aria aperta, utilizzando però uno zaino da 60 litri di capienza, pieno zeppo di buonsenso e rispetto per noi e soprattutto per l’incolumità degli altri.

Parchi e Giardini
“Riaprono parchi e giardini”. Averlo sentito direttamente dalle parole del nostro Premier è stato, e lo dico con tutta la sincerità che mi contraddistingue in questi casi, qualcosa che mi ha aperto il cuore. Correre nella Fase 2? Ho pensato ai prati, l’erba vede e i boschi cittadini, quelli che mi hanno tenuto compagnia per tanti anni qui a Milano. Ho pensato ai laghetti dei parchi del centro città, alle albe condivise con le cortecce umide di muschio degli alberi. Insomma ho pensato a quanto fosse bello tornare a correre fuori casa e rifarlo nel verde della grande Milano mi ha toccato profondamente.
E i soliti furbetti? Come dice il proverbio: “La mamma dei cretini è sempre incinta” sicuramente i soliti irriducibili se ne fregheranno di regole e concessioni varie, ma mi auguro da runner che corre con gambe, testa e cuore, che si tratterà veramente di casi sporadici e che Correre nella Fase 2 sarà una grande conquista per tutti noi!
In questi due mesi di forzato stop infatti, il comportamento sciocco di pochi di noi, grazie a Dio, ha fatto spesso gridare al runner comune come all’untore pubblico, colui che diffonde il morbo.
DIFFONDERE IL VERBO e non il MORBO!
Che allora questa mia conclusione sia di buon auspicio per tutti noi runner e che, eccetto i pochi casi sporadici citati, si possa una volta di più dimostrare che siamo runner, siamo tanti e che è nostra precisa intenzione DIFFONDERE IL VERBO e non il MORBO!