Correre al buio può sembrare un’impresa audace, ma per molti runner, soprattutto con l’arrivo della stagione fredda, diventa una necessità. Indossare una lampada frontale come quelle di SILVA (in foto), con eventuale luce rossa posteriore, dovrebbe diventare obbligatorio!
Di Daniele Milano Pession
Tranquillità e solitudine
Nel periodo invernale, dovendo rispettare la giornata lavorativa piena e non potendo approfittare delle due ore d’aria della pausa pranzo, correre di sera o al mattino presto diventa un obbligo. Soprattutto per chi ha deciso di preparare gare in primavera o a fine inverno, come la maratona di Milano oppure quella del Lago di Garda, entrambe il 6 aprile del prossimo anno.
Essere visibili non basta!
Diventa quindi indispensabile poter indossare un abbigliamento adeguato, che ci renda visibili, soprattutto se frequentiamo zone o strade aperte alla viabilità urbana. Allo stesso tempo, se ci avventuriamo su piste ciclabili, teniamo sempre in considerazione la possibilità, proprio come capita quotidianamente qui a Milano, di dover condividere spazi e carreggiate con ciclisti e monopattini elettrici. In questi casi essere visibili è per noi sinonimo di sicurezza e incolumità fisica… Infatti tali mezzi possono facilmente superare i 20 km/h, velocità che ci impone la massima attenzione nel gestire al meglio le nostre uscite di corsa.
Vederci bene!
Troppo spesso, chi affronta l’argomento “correre con poca luce” in ambito urbano, concentra la propria attenzione su quanto debba essere visibile il materiale che indossiamo. Tralasciando un aspetto per noi assolutamente primario, ovvero quanto noi dobbiamo vedere bene per correre in sicurezza. L’uso di lampade frontali come quelle di SILVA (nelle foto dell’articolo) dovrebbe essere per ogni runner che si rispetti un’abitudine. Dotandosi di dispositivi per la visione notturna, esattamente come avviene per i ciclisti. Non si tratta solo di una necessità fisica, ma di una forma mentis che manca quasi totalmente.
Correte sicuri!
Nella cultura del running l’uso di dispositivi di illuminazione portatili è decisamente trascurato. Capita spesso di imbattersi, lungo le strade in città, in corridori sprovvisti di qualunque tipo di illuminazione. Questa è una gravissima mancanza, che a nostro avviso dovrebbe essere regolamentata in modo più severo. Indossare un abbigliamento idoneo con particolari riflettenti di 3M come quelli per esempio della linea RunVisible di Brooks, per quanto validi ed efficaci, non dovrebbe esimerci da portare con noi una luce di segnalazione.
I benefici del running al buio
Se però correre in orari con poca luce comporta una maggiore attenzione, la tranquillità, fatta di solitudine sonora attorno a noi, soprattutto nei parchi o nelle strade poco affollate, ci avvolge con il suo velo magico. I parchi urbani, alle prime ore del mattino, sono particolarmente silenziosi. E offrono un ambiente decisamente meno caotico rispetto alle ore diurne centrali, ideale per chi cerca un momento di pace e riflessione personale. Io, per esempio, vivo la corsa notturna, quella alle prime luci dell’alba intendo, ascoltando il progressivo risveglio della città. Una macchina che passa in lontananza, un gatto che attraversa all’improvviso, i netturbini che recuperano i danni della sera prima nelle zone della movida. Insomma, il risveglio di Milano batte con ritmo vitale verso la luce del giorno e questo mi infonde sempre una grande energia. Proiettandomi con entusiasmo verso lunghe giornate lavorative, ma sempre con il giusto spirito.
I nostri suggerimenti
Tuttavia, come ogni attività fisica, il running al buio ha i suoi pro e contro. Ecco tutto ciò che devi sapere per affrontare questa sfida in modo sicuro e gratificante.
Orari flessibili
“Per chi ha una giornata lavorativa intensa, correre al buio permette di inserire l’allenamento nella propria routine quotidiana senza stress, eccetto quello di doversi alzare presto alla mattina, oppure tenere duro alla sera dopo il termine del lavoro.”
Allenamento mentale
Correre di notte può aiutare tantissimo a sviluppare la resilienza mentale e a ritrovare più facilmente una maggiore concentrazione. Abituati alla luce diurna, correre di sera o al mattino presto ci impone maggiore attenzione visiva, quindi una gestione degli appoggi più attenta. Questo aspetto ottimizza la nostra ricerca di focus mentale perché ci troviamo automaticamente proiettati in quello che stiamo facendo.
Lo sguardo in avanti e in basso
La visibilità ridotta comporta maggiore attenzione a ciò che facciamo. Verificare sempre lo stato del terreno almeno due-tre passi prima. Bisogna sempre avere un occhio a terra e uno all’orizzonte più prossimo, per non incappare in piccole distorsioni o distrazioni delle caviglie. La riduzione del campo visivo ci serve per essere più consapevoli e presenti in ciò che facciamo, aumentando la nostra capacità di concentrazione. Aspetto quest’ultimo molto utile soprattutto nelle gare di trail su fondi sconnessi e accidentati, oppure alle partenze di quelle su strada in cui un appoggio andato male può seriamente compromettere l’esito di tutta la competizione.
SILVA Smini Fly
Grazie ai suoi 38,5 g di peso, Smini Fly di SILVA è la lampada frontale che ogni corridore che si rispetti dovrebbe sempre avere con sé. Peso e dimensioni sono talmente ridotti che la si può tranquillamente riporre nel taschino, dove abitualmente trovano spazio le chiavi di casa, utilizzandola solo all’occorrenza. La fascia elastica è stata sostituita da un cordino elastico, con chiusura micrometrica. La lampada a led, facilmente orientabile fino a un massimo di 90° per non abbagliare chi incontriamo durante le nostre corse, emette una luce di ben 250 lumen nella modalità massima, permettendo 2 gradi di illuminazione inferiore in base a dove ci si trova. è dotata di fascio di luce con tecnologia “Intelligent Light”.
Luce di servizio
Molto utile la possibilità di avere una luce rossa fissa che permette di essere comunque individuati a distanza nel caso la luce principale sia spenta. Smini Fly è dotata di batteria ricaricabile USB-C. Nota di merito: è interamente prodotta con materiale riciclato. Alla Smini Fly può essere abbinata la luce di sicurezza rossa Smini Rear Light, acquistabile separatamente, che trovate invece compresa nel prezzo della Smini tradizionale.
SILVA Smini tradizionale
Le caratteristiche della Smini tradizionale sono esattamente le stesse della Smini Fly, con un peso leggermente superiore: 53 g batteria inclusa. Viene venduta con la luce di sicurezza Smini Rear Light in dotazione, quindi vi evita il doppio acquisto. Al cordino elastico della Smini Fly è stata preferita una fascia elastica tradizionale regolabile, rendendo il fitting leggermente più stabile. La possibilità di avere anche la luce di sicurezza posteriore è certamente un motivo in più per optare per questo modello, sebbene il prezzo, ovviamente, vari leggermente. Io preferisco la versione Fly, perché più minimale.
Lunga carica… breve ricarica
In un uso prettamente urbano, quindi con la modalità di luce meno intensa, ho tranquillamente superato le 20 ore di utilizzo. All’interno della lampada è comunque presente un rilevatore a led su 4 livelli che definisce la carica della lampada in modo da non rischiare di rimanere senza luce una volta usciti a correre. Smini si ricarica completamente in meno di 2,5 ore. Nel caso vi siate dimenticati di ricaricarla, con 30 minuti di ricarica, avrete almeno 2 ore di luce garantita!
Entrambe le luci, sia quella frontale che quella posteriore di servizio, possono essere facilmente ricaricate con porta USB-C. La ricarica è particolarmente veloce e, nel caso ci si accorga della luce scarica al momento dell’allenamento, in meno di mezz’ora di ricarica avete un’autonomia di oltre 1 ora di uscita.
SILVA Smini e Smini Fly… mai più senza
Il suggerimento sull’uso urbano di queste lampade è per noi fondamentale e ci sentiamo di dire che una luce come Smini dovrebbe sempre far parte del running set di ogni corridore.
Trail Runner Free 2 Hybrid
Incuriositi dalle capacità di lampade frontali piccole e leggere come la serie Smini, abbiamo voluto fare una prova anche con uno tra i modelli più performanti della sua categoria. Una vera e propria macchina da guerra, che assicura ben 500 lumen di luminosità, quindi esattamente il doppio di quelli appena presentati. Un fascio di luce sempre molto ampio, ben oltre i 50 metri di distanza – SILVA parla addirittura di 80 – che per un utilizzo urbano sono comunque esagerati sebbene, non appena ci si muove in terreno outdoor tipico dell’ambiente trail running, si scopre di avere in testa una vera e propria game changer della categoria. Anche in questo caso è possibile utilizzare una luce di servizio color rosso posteriore per essere sempre visibili e tre modalità di intensità di luce differenti, in base alle necessità.