Nei cataloghi delle aziende specializzate nella produzione di scarpette da arrampicata il ventaglio delle proposte è ampissimo. Si differenziano per fit, materiali, design… e spesso non è facile orientarsi, per questo siamo andati in Veneto a fare qualche domanda al Team Climbing Scarpa e raccogliere qualche consiglio.
Scarpa è leader internazionale nella produzione di scarpe da montagna in tutte le declinazioni, quando avete prodotto la vostra prima scarpetta da arrampicata?
I primi modelli di scarpette da arrampicata by Scarpa risalgono alla metà degli anni ‘70, da allora non abbiamo mai smesso di innovare.
Scarpa è rimasta un’azienda familiare italiana, nonostante la fama internazionale, dove vengono prodotte le vostre scarpette?
I nostri modelli da performance vengono prodotti in Italia nella sede di Asolo mentre alcuni modelli per principianti vengono prodotti in Romania.
L’industria outdoor parla sempre di sostenibilità. Nella produzione delle scarpette si è ridotta l’impronta?
Il modo migliore per ridurre l’impatto ambientale del prodotto climbing è sicuramente la risuolatura. Le nostre scarpette sono sviluppate per poter essere risuolate senza compromettere la performance. Per questo SCARPA è impegnata in un progetto per lo sviluppo di una rete di risuolatori ufficiali su tutto il territorio nazionale ed estero. Questi risuolatori vengono formati nel nostro stabilimento di Asolo dove perfezionano le loro capacità al fine acquisire quelle abilità necessarie per una risuolatura SCARPA ottimale.
Anche l’arrampicata come tutte le attività sportive è andata differenziandosi negli anni per discipline: boulder, vie lunghe, falesia, indoor… e i cataloghi in qualche modo riflettono questa segmentazione. Il vostro cliente come può orientarsi nella vostra offerta?
Vantiamo una gamma di prodotti molto ampia in grado di rispondere alle esigenze del cliente più esperto in qualunque disciplina, dal bouldering alle big-walls, indoor e competizioni compresi.
Vi sono però molti aspetti da valutare nella scelta della scarpetta: la disciplina praticata è solo uno di questi e non è nemmeno del tutto vincolante.
Conta molto la forma del piede, l’esperienza, il peso e sicuramente anche il gusto personale.
La nostra collezione è organizzata per famiglie a cui corrisponde una forma, il resto delle variabili viene distribuito in modo da soddisfare ogni particolare esigenza.
Continuando ad aiutare il cliente nell’orientamento della vostra offerta…
Uomo e donna, sono diverse le vostre scarpette fra un genere e l’altro? In cosa?
Uomo e Donna differiscono per il volume totale e per la sua distribuzione nella forma: i modelli Donna sono più snelli di quelli Uomo.
Uno dei vostri parametri di offerta è la morbidezza, declinata in quattro segmenti, a cosa ci riferiamo?
La morbidezza in una scarpetta è esattamente ciò che ci si aspetta: morbidezza al tatto e adattabilità alla forma del piede. Per poter funzionare però una scarpetta morbida deve avere particolari proprietà elastiche che la rendono estremamente dinamica. In genere una scarpetta morbida è più sensibile e più piacevole, ma meno supportiva di una scarpetta rigida. La morbidezza è poi in realtà un concetto che si relaziona con il peso dello scalatore.
I piedi non sono diversi solo per lunghezza, hanno larghezze e forme diverse, i vostri modelli si differenziano fra l’uno e l’altro in termini di fit?
Il fit in Scarpa è di fondamentale importanza.
Uno degli aspetti in cui facciamo più ricerca e sviluppo è proprio quello delle forme, creando di conseguenza scarpette che si adattano ad un ampio range di piedi diversi.
Velcro o stringhe, qual è la differenza in termini di utilizzo?
Le stringhe consentono una migliore regolazione del volume, mentre i velcro sono semplicemente più comodi e veloci da aprire e chiudere. La scelta? Una questione di gusti!
Alcune scarpette hanno un profilo più piatto, altre sono più arcuate, ciò in cosa si traduce?
Le scarpette più arcuate concentrano maggiormente la forza sulla punta del piede mentre le scarpette con forma neutra affaticano meno il piede e sono più adatte ad utilizzi prolungati o al piede del principiante.
L’ultima scarpetta o innovazione che siete stati fieri di presentare e perché?
Vi sono molti nostri modelli che hanno lasciato un segno e ciascuno di questi rappresenta un tassello nell’evoluzione delle scarpette da arrampicata. Con l’introduzione della Drago e della tecnologia SRT però siamo andati oltre, abbiamo creato un nuovo standard, decisamente un passo avanti che ci ha consentito poi di sviluppare altri modelli e di portare avanti la ricerca. Il modello di cui siamo più fieri però è sempre quello che verrà…