Saper leggere una mappa è fondamentale per stare al sicuro e godersi la mountain bike, sia che ci stiamo dirigendo verso sentieri conosciuti sia che ci stiamo addentrando nella natura più selvaggia
In un mondo sempre più proiettato verso la tecnologia, stiamo perdendo una delle nostre facoltà fondamentali per la sopravvivenza: il sapersi orientare nell’ambiente che ci circonda. Una lacuna che assume un peso maggiore nel nostro sport preferito, praticato spesso e volentieri con una totale immersione nella natura selvaggia. Ma come fare a sopravvivere a un’uscita in mountain bike facendo affidamento ai cari e vecchi, ma sempre affidabili, metodi analogici?
Quanto siamo vicini alla cima? C’è un rifugio a metà strada? La discesa finale è ripida? Molti di noi scoprono la risposta a queste domande solo quando (e se) arrivano a destinazione.
Anche tra i biker più sgamati e di lungo corso, sono poco quelli che hanno realmente imparato a leggere una mappa topografica. E nel tempo delle app e dei ciclocomputer cartografici, quando la batteria e/o il segnale ci abbandonano, la paura di perdersi si trasforma in vero terrore atavico.
Infatti, la tecnologia è fallibile. le unità GPS possono essere ostacolate dalle condizioni atmosferiche, il telefono può perdere la ricezione, e tutti i dispositivi elettronici del mondo non vi salveranno se la batteria si esaurisce.
Ovviamente anche le persone sono fallibili, e possono commettere errori nel localizzare la loro posizione attuale. Per questo motivo, quando si percorrono i sentieri in mountain bike, consigliamo sempre di portare con sé una mappa e una bussola, oltre a un’app dedicata sul telefono e/o a un dispositivo GPS come back up, per ogni evenienza.
In ogni caso, noi siamo qui per aiutarvi a mettere le cose in chiaro con i nostri migliori consigli per la lettura delle classiche mappe topografiche su carta, un’abilità essenziale in quanto ciclisti di montagna, mountain biker per intenderci.
I fattori da considerare
Se usata correttamente, una mappa può consentire di pianificare con precisione un tour, dando una buona idea dei punti di riferimento e delle peculiarità che si incontreranno lungo il percorso, nonché della distanza da percorrere. Anche l’aggiunta della bussola – meglio se magnetica – darà un valore aggiunto alla vostra mappa.
Vale sempre la pena di possedere una mappa se si ha la probabilità di tornare più volte in una zona: non c’è niente di più eccitante che sfogliare una mappa cartacea nel comfort della propria casa, pianificando una nuova avventura.
In genere, è possibile procurarsi singole mappe che coprono aree particolari. I parchi nazionali e le regioni escursionistiche più famose sono di solito molto ben fornite, comprese le destinazioni turistiche a misura di mountain bike.
Naturalmente, le mappe cartacee finiscono per diventare datate, a causa della costruzione di nuove strade o di aree soggette a erosione, e di sentieri chiusi o aggiornati. Il software di cartografia digitale consente di stampare mappe aggiornate in scala e di farne più copie, il che è utile per i biker esploratori che desiderano flessibilità nei loro piani. I principali produttori di mappe dispongono tutti di piattaforme digitali, senza dimenticare le migliori app di navigazione disponibili che vi citeremo a fine approfondimento.
Le basi della cartografia
Per le escursioni e le altre avventure in MTB è necessaria una vera e propria carta topografica, realizzata da studi cartografici in una scala chiaramente identificata. Le carte topografiche riportano informazioni dettagliate sulla natura del terreno, sulle strade, sui sentieri e – cosa fondamentale – sulle pendenze.
È probabile che la mappa che state usando sia basati su dati rilevati prima e poi archiviati nel Database Topografico (DBTR) dall’Istituto Geografico Militare (IGM), o ancora dalle varie regioni italiane (qui il Geoportale Nazionale). Sono elaborati in base alla necessità finale, nel caso specifico mappe per l’outdoor (ci sono anche carte turistiche meno dettagliate), usando in genere elaborati in ambiente ArcGis. Esistono anche cartine basata sulle mappe Open Source come OpenStreetMap usata sotto licenza da molti servizi online e guide agli itinerari MTB.
In genere la scala di un’ottima carta per gli sport outdoor è in scala 1:25.000, significa che ogni quattro centimetri sulla mappa rappresentano un chilometro di terreno. Quindi, una carta 1:15.000 è una carta a scala superiore e mostra un’area più piccola con maggiori dettagli, mentre una carta 1:50.000 è una carta a scala inferiore e mostra un’area più grande con minori dettagli. Sintetizzando, Più grande è la scala, più piccola è l’area coperta dalla mappa, il che è un po’ controintuitivo.
Se si osserva attentamente, si noterà che una carta topografica è divisa in quadrati di griglia. Questi quadrati rappresentano 1 km al quadrato, quindi poiché su una carta 1:25.000 4 cm = 1 km, ogni quadrato della griglia è 4 cm X 4 cm.
Orientare la mappa
Può sembrare banale, ma la parte superiore della mappa punta a nord, quindi è sufficiente allinearla con il mondo reale. È semplice, basta posizionare la bussola – anche quella ben calibrata di uno smartwatch – sulla mappa nel modo desiderato e girare finché anche la lancetta magnetica – reale o virtuale, vivamente consigliata la prima – non punta verso nord. Ora, come per magia, il terreno di fronte a voi e la mappa coincideranno.
Come calcolare i riferimenti di griglia
Il sistema utilizzato per le coordinate è UTM (Universal Transverse Mercator) con cosiddetto datum di visualizzazione WGS (versione semplificata). Il sistema è basato su un reticolo, con la superficie terrestre proiettata su un piano, che si affianca al sistema angolare di latitudine e longitudine in gradi (con decimali o con minuti e secondi).
Non entriamo nello specifico, ma l’Italia è divisa in tre fusi – 32, 33, 34 – di 6° gradi di longitudine ciascuno, andando da 12° a 24° longitudine est. Occupa inoltre due diverse fasce di longitudine, ognuna ampia 8° e identificate dalle lettere S e T, andando da 32° a 48° di latitudine nord.
Ad esempio, la base della famosissima Finale Outdoor Region a Finale Ligure (SV) ha coordinate 32T 446107 489128 (fuso 32 e fascia T, est/nord spesso semplificati usando rispettivamente solo le prime tre e quattro cifre nei reticoli delle mappe). Nel nostro caso, per una carta 1:25.000, siamo tra le colonne 446 e 447, e tra le righe 4891 e 4892.
I simboli sono la chiave
È molto utile imparare il significato dei simboli sulla mappa, per evitare di doverli cercare sulla legenda ogni volta che si fa un riferimento incrociato. Come minimo, imparate a conoscere i punti e le linee che rappresentano i sentieri, le ippovie, le strade secondarie, le strade a traffico limitato e i percorsi ricreativi. L’insegna del rifugio è facile, è un una casetta con tetto a capanna.
Le curve di livello
Le curve di livello sono una delle parti più utili di una mappa, poiché indicano la pendenza di un sentiero. Note anche come isoipse, si sviluppano intorno a colline o montagne e uniscono tutti i terreni della stessa altezza, indicati da un numero che rappresenta la quota sul livello del mare. Quanto più sono vicine tra loro, tanto più è ripido, quindi se un sentiero corre dritto attraverso un gruppo di linee, si sa che ha una certa pendenza. Utilizzateli per costruire un’idea del paesaggio che vi circonda; con la pratica riuscirete a vedere colline e picchi che vi sovrastano solo guardando le linee.
Seguire un percorso
La chiave è suddividere il percorso in sezioni gestibili, in modo da non doversi fermare continuamente per controllare dove ci si trova. Ogni tratto deve avere una fine facilmente individuabile, per evitare di sbagliare strada. Forse si segue il sentiero fino alla baita, o forse è semplice pedalare fino a quando il trail si divide e poi prendere il bivio a sinistra. Le cose si complicano quando i sentieri sono indistinti, come ad esempio in cima a una montagna dove ci sono solo ghiaioni e rocce. In questo caso è necessario incrociare ciò che si vede con i dettagli stampati sulla mappa. È utile anche stimare la distanza percorsa lungo un sentiero, per sapere se si è andati troppo lontano, o se al contrario manca ancora tanto al prossimo punto tappa.
Quando le cose vanno male
Può succedere, anche ai migliori, ma non bisogna farsi prendere dal panico. Cercate di riconoscere due elementi chiave che potete vedere sulla mappa e con gli occhi: la sella tra due colline, un borgo sotto di voi, strade, fiumi, laghi… tutto va bene. Poi potete triangolare la vostra posizione tra i due elementi. Per farlo, prendete il riferimento del primo punto, tracciate una linea sulla mappa lungo la linea del riferimento, quindi ripetete l’operazione con il secondo elemento. Il punto in cui si incrociano è la vostra posizione.
– Leggi anche: Trailforks introduce le mappe 3D
Mappe online
I servizi online saranno protagonisti di un prossimo approfondimento, ora vi elenchiamo quelli più noti ed efficaci nel mondo della mountain bike.
TwoNav Land 9
Partiamo con lo storico programma per computer TwoNav Land 9, precedentemente noto come CompeGPS Land, che permette di gestire i percorsi degli sport outdoor in modo profondo e completo. Il pacchetto a pagamento – licenza completa a 65 €, altrimenti abbonamenti annui Premium e Pro da 15 € e 30 € – abilita un controllo completo di mappe dettagliate – anche queste a pagamento, altrimenti quella OpenStreet disponibile gratuitamente – e itinerari, anche con tracce multiple e dotate di POI (Point Of Interest, punti d’interesse).
Una manna dal cielo per le guide di mountain bike ma anche per i semplici appassionati che vogliono preparare la loro prossima avventura in bici da caricare sul proprio ciclocomputer GPS.
Trailforks
La piattaforma Trailforks è molto conosciuta e apprezzata dai biker soprattutto quelli amanti del lato ludico e adrenalinico di questo sport. In pratica è un ampio archivio di sentieri, creato e aggiornato dalla stessa comunità di utenti, che vi aiuta a scoprire, seguire e segnalare lo stato dei trail percorsi, in qualsiasi parte del mondo. L’app per smartphone, tramite la sottoscrizione di un abbonamento annuo dal costo irrisorio (1,66 € al mese), permette di accedere alle mappe offline con la localizzazione GPS che consente di orientarvi sull’area in cui volete pedalare, sia per trovare sentieri sia punti di interesse. Ogni trail ha il suo profilo, con la descrizione, il livello di difficoltà, le condizioni attuali, ripotando anche l’eventuale chiusura per manutenzione.
Komoot
Komoot è un’applicazione per la pianificazione e il routing dei percorsi che combina la navigazione con le raccomandazioni degli utenti. Lo strumento Route Planner costruisce un percorso per voi se gli dite all’incirca dove volete pedalare, inoltre c’è una nuova funzione chiamata Trail View. Un po’ come Google Street View, ma per i percorsi di mountain bike, è possibile vedere le foto degli utenti del percorso che si intende percorrere e farsi un’idea più precisa dell’itinerario. L’abbonamento Premium consente di sbloccare tutte le funzioni (59,99 € l’anno).
Outdooractive
Outdooractive, che raccoglie l’eredità della storica Viewranger GPS, è la più grande piattaforma digitale d’Europa dedicata a sport e attività outdoor, accessibile sul web e tramite app. La piattaforma offre più di un milione di percorsi e contenuti creati da esperti dell’outdoor. È possibile creare e pubblicare percorsi per una vasta gamma di attività, navigare in sicurezza con le migliori mappe, reti di sentieri e le segnalazioni in tempo reale (le funzioni più evolute per la pianificazione e la navigazione sono incluse nei piani di abbonamento Pro e Pro+, rispettivamente 2,5 € e 5 € al mese). Inoltre, Outdooractive è un portale con una vasta community, dove trovare recensioni, percorsi, mappe ufficiali, itinerari che possono dare visibilità al territorio. Un motivo per cui anche Finale Outdoor Region – tra le tante destinazioni outdoor di livello – implementa questo servizio sul proprio portale.
Alltrails
AllTrails vi dà accesso a un ampio archivio di itinerari caricati dagli utenti. Basta scaricare il percorso GPX e iniziare a pedalare. Ci sono anche migliaia di tracciati salvati da altri biker e c’è una community sul sito che consente di seguire altri utenti (accesso a tutti i servizi con l’abbonamento Alltrails+ dal costo di 29,99 € l’anno). In pratica è una versione più avventurosa e meno competitiva di Strava, giusto per intenderci.
Un servizio simile, con relativa app, è Wikiloc, con tutte le funzioni sbloccate dall’abbonamento Premium, al costo di 9,99 € l’anno.
Gaia GPS
Tra le ultime nate nel mondo delle app dedicate agli sport outdoor, si sta affermando tra le più complete e facili da usare, anche e soprattutto per noi biker. Gaia GPS una riproduzione digitale di una mappa topografica, con la possibilità di scegliere quale cartografia di base impiegare, registrare un’attività e creare un itinerario nella versione gratuita. L’abbonamento Premium – 4,99 € al mese – abilita l’accesso a oltre 300 mappe utilizzabili offline, oltre a pianificare un percorso lungo sentieri e strade esistenti con la modalità snap-to-trail, generare profili altimetrici, mostrare info più dettagliate sul terreno e le condizioni meteo in tempo reale. Particolarmente accattivante l’abbonamento Outside+ che include anche l’accesso a Trailforks Pro, con la possibilità di usare