Alzi la mano chi alla vigilia degli Europei di ciclocross avrebbe pensato a un bilancio azzurro con due medaglie, di cui una d’oro. L’andamento sonnolento dell’avvio di stagione non lasciava presagire risultati così importanti, che rappresentano il premio all’abnegazione del Ct Fausto Scotti che ha creduto in questa disciplina lavorando per riportarla ai fasti degli anni Novanta, ma anche alla Fci che molto si sta impegnando per tutte le discipline ciclistiche extra strada, vedi i risultati del ciclismo su pista che sta tornando ad essere fucina di medaglie, si spera anche in sede olimpica. In attesa di vedere l’azzurro emergere fra gli Elite (ma il 13° posto di Bertolini ha molto valore, considerando che è stato il secondo dei non belgi-olandesi e che ha chiuso a meno di un minuto dal podio) sono le ragazze il vanto dell’attuale ciclocross italiano. A cominciare da Chiara Teocchi che fra le Under 23 ha compiuto un vero capolavoro, bissando la vittoria dello scorso anno, ma venendo a capo di una gara molto più difficile. L’azzurra ha più volte provato a staccare le avversarie e quando tutto sembrava volgere per il verso giusto, su di lei è rientrata a velocità doppia la belga Laura Verdonschot, ma è stato proprio allora che la Teocchi ha mostrato tutto il suo carattere, andando ad aggiudicarsi l’oro con una volata senza storia. Bronzo alla padrona di casa Nikola Koskova, buona prova anche per Silvia Persico che ha chiuso sesta.
Se sulla Teocchi era lecito riporre qualche speranza, sembrava davvero difficile pensare di poter salire sul podio della gara Elite, visti i risultati delle prime prove stagionali, invece le azzurre sono state entusiasmanti, tanto che nella prima parte nel ristretto gruppetto di testa erano sia Eva Lechner che Alice Maria Arzuffi. Poi l’altoatesina è andata un po’ in calando chiudendo comunque ottima sesta, nella sua miglior gara dell’anno. La Arzuffi invece è rimasta davanti insieme all’iridata belga Sanne Cant e all’olandese Lucinda Brand e forse avrebbe potuto ottenere anche qualcosa in più senza un piccolo errore nel salto degli ostacoli a 600 metri dalla conclusione. Titolo alla Cant, che va così a completare la sua collezione di ori, argento alla Brand che non soddisfa la spedizione arancione partita per fare bottino pieno e bronzo all’azzurra.
La gara principale, quella Elite, ha consegnato all’olandese Mathieu Van Der Poel l’unico titolo che ancora mancava nella sua bacheca. L’olandese ha disputato una gara come suo solito, stroncando via via le velleità degli avversari fino a giungere solitario al traguardo, con 22” sul connazionale Lars Van Der Haar, terzo posto per il campione uscente, il belga Toon Aerts che al fotofinish ha ragione del connazionale Michael Vanthourenhout. Nelle altre categorie titoli per il belga Eli Iserbyt fra gli Under 23 al termine di una bellissima battaglia con il britannico Thomas Pidcock iridato su strada e per lo svizzero Loris Rouiller fra gli Junior. La sensazione è che lo strapotere dei due Paesi della costa atlantica inizi a vacillare, soprattutto a livello giovanile, ma saranno i Mondiali in programma a inizio febbraio a Valkenburg in Olanda a dare una risposta più esauriente. Mondiali dove sarà al via un’Italia ambiziosa.
Tabor alla vigilia aveva ospitato anche la rassegna continentale Master e anche da qui sono arrivate molte soddisfazioni per i colori azzurri. Innanzitutto due titoli assoluti, con il laziale Massimo Folcarelli primo fra gli M40-44 e Chiara Selva dominatrice fra le D35-39. A condimento l’argento di Luisa De Lorenzo Poz (D55-59) e i bronzi di Simone Cusin (M30-34), Gianfranco Mariuzzo (M50-54) e Lucia Pizzolotto (D55-59).