Con la Strade Bianche di domani 1 Agosto, il grande ciclismo sbarca anche in Italia e nell’era Covid-19, tutto è più complicato, per tutti, corridori, staff e organizzatori. Cosa si nasconde dietro le quinte di un evento di portata mondiale? Cosa non vediamo dalle immagini televisive? Un breve approfondimento.

La ripartenza non facile ma è possibile
Nell’era dell’emergenza sanitaria tutto è complicato, per tutti. Una serie di complicanze, con le quali non ci si è mai confrontati in precedenza, coinvolgono anche il ciclismo: gli atleti, tutti gli staff e anche gli organizzatori degli eventi. Proprio questi ultimi, si devono confrontare con una serie di protocolli, sicuramente costosi in termini di attuazione e che aggiungono ore di lavoro e programmazione.
Una testimonianza
Domani si svolgerà la Strade Bianche e anche gli spettatori, in parte, potranno notare alcune differenza rispetto ad una edizione “normale”. Le immagini che saranno trasmesse però, non potranno raccontare nella sua completezza, il grande lavoro che esiste alle spalle. Un’azienda italiana, la GAe Engineereing di Torino, specializzata nel settore della sicurezza per i grandi eventi, ha collaborato a stretto contatto con RCS per lo sviluppo dell’evento ciclistico in questo particolare periodo storico.
«Attraverso strumenti di calcolo – spiega Giuseppe Gaspare Amaro – siamo in grado di simulare il tempo di accesso alle aree degli eventi ed il movimento dei flussi, per valutare il distanziamento sociale necessario a garantire la sicurezza delle persone, necessaria per arginare possibili contagi. I risultati consentono di visualizzare una proiezione dei movimenti “post covid” e definire il protocollo di comportamento individuale. Lo studio di questi flussi è stato utile riferimento per la pianificazione della sicurezza dell’evento”.
Non solo i corridori
Un evento come le Strade Bianche, coinvolge oltre 1500 persone (considerando solo i team). La corsa, divisa in due sezioni, una maschile e una femminile (Strade Bianche Women), partirà dalla Fortezza Medicea di Siena e si concluderà nel suggestivo scenario di Piazza del Campo, nel rispetto delle norme Anticovid previste dal DPCM dell’11 giugno. Il percorso e il pubblico sono gestiti dalla presenza delle forze dell’ordine in apertura e chiusura del gruppo di atleti, e dal Comune di Siena.

In conclusione
Come sempre, le immagini e la telecronaca, ci raccontano e ci trasmettono il patos agonistico, i momenti di gara, agonismo e competizione. Tutto quello che si nasconde dietro le quinte e difficile da raccontare, da documentare e da confezionare come messaggio. Eppure la parte di costruzione e tutta la fase organizzativa, sono gli aspetti che occupano la maggioranza del tempo, delle risorse economiche e anche quell umane. Spesso ci dimentichiamo di questo.
a cura della redazione tecnica, immagini di archivio.