Si chiama “La Norte” l’ultima linea di Korra Pesce, l’alpinista italiano scomparso sul Cerro Torre lo scorso 27 gennaio, travolto da una scarica di ghiaccio e roccia durante la discesa.
Qualche ora prima dell’incidente era riuscito a completare l’apertura di una nuova linea lungo la parete est e nord della montagna. Con lui l’amico e compagno di cordata Tomás Aguiló, che è invece riuscito a salvarsi, grazie anche a un intervento di soccorso che ha visto mobilitarsi molti nomi noti del mondo alpinistico.

“La Norte” ha richiesto diversi anni di tentativi prima di essere aperta e al suo compimento hanno lavorato, oltre ai due protagonisti dell’ascensione, anche Nicolas Benedetti e Jorge Ackermann. Il risultato è una linea di 1200 metri di sviluppo e difficoltà di 7a A2. Nella prima parte si sviluppa lungo la parete est, a destra rispetto al tracciato di Brothers in Arms, la via aperta in contemporanea dai Ragni di Lecco Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e David Bacci.
Raggiunta la cresta l’itinerario prosegue lungo la parete nord unendosi alla via dei Ragni. Per correttezza è doveroso precisare che la cordata di testa, quella che ha aperto la parte alta, è quella formata da Korra e Tomás, gli altri seguivano.

“Korra! Abbiamo salito la nord” scrive su Instagram Tomás Aguiló ricordando l’amico. “Dopo tanti anni a sognare e provare questa bellissima parete, sulla montagna più bella del mondo. Ma a volte i sogni costano caro, oggi mi manchi, ti penso e ti ricordo. Sono sicuro che nessuno di noi si è pentito di nulla, sapevamo cosa stavamo cercando e cosa stavamo affrontando.
Ho avuto il privilegio di condividere i tuoi ultimi giorni, le ultime ore, gli ultimi discorsi”. Per lo scalatore argentino è difficile superare quanto vissuto sulla montagna, probabilmente nemmeno vorrebbe tornarci, forse vorrebbe solo dimenticarlo. “Per me è ancora difficile raccontare della nostra bella scalata, ma Korra avrebbe voluto che condividessimo la nostra impresa”.