Cannondale Scalpel Carbon SE 1 è una scelta eccellente per gli atleti XC che cercano di espandere i propri orizzonti senza rinunciare a tutta l’efficienza e al risparmio di peso che rendono le bici da gara così efficaci da guidare.
Scalpel Carbon SE 1: un’arma da trail con un cuore cross country
Molti sostengono che la progettazione e la costruzione di un’ottima MTB da cross country sia uno dei problemi tecnici più difficili nel mondo del ciclismo.
Una vera arma da XC deve essere in grado non solo di gestire le sfide di tracciati di gara sempre più impegnativi, ma anche di limare il peso per placare la folla dei “grammo maniaci” di chiara provenienza stradistica, il tutto mantenendo una rigidità tale da non comportarsi come una biscia impazzita sui trail.
Scalpel, l’ammiraglia full suspended di casa Cannondale, ha fatto esattamente questo durante i suoi quasi due decenni di vita, confermandosi anno dopo anno come una formidabile piattaforma XC che ha influenzato il moderno design delle bici dedicate alla disciplina principe del mountain biking.
Questa nuova versione della Cannondale Scalpel sembra aggiungere al catalogo molto più di un semplice numero basso sulla scala del peso e alcuni valori elevati di rigidità dai test di laboratorio (qui la nostra anteprima).
L’ultima iterazione della Scalpel, come evidenziato dal nostro test, continua a mantenere Cannondale e i suoi atleti al top su piste di ogni tipo, incrementando il palmares di vittorie e podi, tra cui gli ultimi trionfi di Henrique Avancini in World Cup MTB tra Short Track e XCO.
La nuova Cannondale Scalpel è disponibile in diverse configurazioni per soddisfare le esigenze specifiche di ogni biker. In realtà la configurazione che ha attirato la nostra attenzione per prima è Scalpel Carbon SE, oggetto del nostro test approfondito.
La bici prende la capacità di aggredire i sentieri tecnici della Scalpel alzando ulteriormente l’asticella, con la corsa che cresce da 100 mm (anteriore e posteriore) a un valore di 120 mm prossimo alle trail bike, e lo stesso accade per la geometria
Pneumatici 29er più grandi, un reggisella telescopico, e un cockpit adeguatamente dimensioto, riescono a combinare la consolidata velocità incredibile della sorella minore con la capacità di una full suspended da escursionismo a tutto tondo.
Con un telaio da poco più di 1.900 g compreso di ammortizzatore, Cannondale sostiene che la più recente iterazione dell’apprezzata piattaforma è la più leggera in un settore sempre più combattuto. La nostra Scalpel Carbon SE 1 in taglia L ha fatto segnare un peso alla bilancia di 11,67 kg con pedali Shimano XT Trail e kit Stash (portaborraccia e supporto tool) montati. Questo allestimento costa 4.999 €, per chi vuole spendere meno il catalogo offre Scalpel Carbon SE 2 a 3.799 € disponibile anche in versione Scalpel Women’s SE specifica per il pubblico femminile (qui tutta la gamma).
Sospensione
Il pilastro portante della Scalpel è la nuova sospensione posteriore FlexPivot di Cannondale. Fondamentalmente un sistema a quattro bracci dove il classico Horst Link sui foderi bassi davanti all’asse ruota posteriore è sostituito dalla flessione controllata del carbonio, senza il peso aggiuntivo di bulloni e cuscinetti.
Tale approccio, come avete già imparato a conoscere leggendo la nostra anticipazione della nuova gamma Scalpel e il test della Scalpel Carbon Hi-Mod 1, permette di risparmiare circa 200 g di peso rispetto a un design analogo a quadrilatero articolato con stesso travel.
Consente anche di personalizzare la curva d’affondamento e il feeling sul campo, in base alle diverse taglie, secondo il design Proportional Response già visto su altre piattaforme Cannondale, tramite una precisa dislocazione degli snodi sul telaio. L’obiettivo è chiarissimo: leggerezza, prestazioni, aderenza, accelerazione e controllo.
Fattori ancora più importanti su una full suspended da 120 mm con ambizioni di trail bike super pedalabile e scattante.
Allestimento
All’anteriore troviamo una forcella Rock Shox SID Select+, molto leggera ma senza scendere a compromessi per rigidità, precisione nella sterzata e controllo complessivo dell’avantreno. Con steli maggiorati da 35 mm, questa Scalpel Carbon SE 1 curva con autorità, rende facile trovare i limiti dello pneumatico anteriore Maxxis Rekon da 2,35” dal basso profilo dei tasselli.
Consigliamo di sostituirlo con uno adeguatamente dimensionato alle potenzialità del mezzo per godere di una superiore trazione all’avantreno soprattutto se siete il tipo di biker che preferisce andare forte su ogni sezione del sentiero, anche e soprattutto in curva, invece che pensare solo a sprigionare potenza a terra.
Dobbiamo fare un plauso a Cannondale per essere riuscita a inserire ruote con cerchi in carbonio in un kit da 4.999 € di listino. I cerchi Hollowgram con profilo interno da 25 mm sono montati su pregiati mozzi DT Swiss, offrendo una rigidità e una reattività adeguate alla richiesta del biker più esigente in pedalata e nella guida.
Una chicca della nuova Scalpel Carbon SE 1 è il: ha tutto il necessario per riparazioni veloci sui sentieri, dal multi tool Fabric 8-in-1 su un supporto a estrazione rapida, al sistema di riparazione DynaPlug per le gomme tubeless, al posto per una bomboletta CO2 o una mini pompa.
Il kit è veramente ben fatto e fornisce ulteriore sicurezza al biker, con gli attrezzi accessibili in modo facile e rapido. Tra i dettagli più curati e meno evidenti, il montaggio sicuro sul telaio, con un’ingegnosa fascetta con occhiello all’interno del tubo obliquo per evitare ogni possibile vibrazione e/o rumore molesto, sia del kit sia dei cavi che passano all’interno del telaio.
Per finire non manca un secondo supporto per portaborraccia sul telaio, ricavato nella zona bassa del piantone sella appena sopra la scatola del movimento centrale.
Impressioni iniziali
La nostra taglia L si è adattata alla perfezione sin dai primi colpi di pedali seguiti alla necessaria fase di configurazione degli appoggi e messa a punto di sospensioni e pneumatici. Abbiamo scelto inizialmente un approccio conservativo con un Sag del 20% per forcella e ammortizzatore, con piccole variazioni incrementali durane il nostro test.
La bici fornisce una sensazione di grande agilità e reattività, ricordando la sorella minore Scalpel Hi-Mod 1 per prontezza in accelerazione, capacità di mantenere la velocità acquisita in pianura ma anche in salita. Su sentieri e sterrate compatte, Scalpel Carbon SE 1 offre una guida morbida e fluida, molto efficace in pedalata grazie al piantone sella relativamente verticale e alla distribuzione del peso leggermente all’avantreno, complice anche un attacco manubrio da 80 mm che a primo acchito potrebbe sembrare lungo su questo genere di bici.
Il tubo verticale, pur avendo una lunghezza di 480 mm, lascia ampio spazio per il reggisella telescopico, ben oltre i 125 di quello di serie (almeno 150 mm per la taglia L in test). Queste le altre quote in pillole: carro lungo 436 mm, movimento centrale alto 344 mm, angolo sterzo di 67°, angolo sella di 74°, reach di 450 mm, stack di 611 mm.
In salita
Questa bici guadagna posizioni di vertice a livello assoluto per l’efficienza complessiva, soprattutto sulle salite. La leggerezza complessiva del pacchetto, combinata con la moderna geometria XC, offre al biker una posizione comoda per macinare chilometri e guadagnare dislivelli importanti. L’ammortizzatore e la forcella, minimali per regolazioni e setup, prevedono comunque il bloccaggio, una caratteristica da usare sulle strade asfaltate.
Per le salite tecniche è meglio lasciarli entrambi aperti per farli lavorare e permettere alle ruote di leggere le asperità del terreno e guadagnare tutta la trazione necessaria. Dove molte bici XC “dure e pure” hanno sacrificato le prestazioni di forcella ma soprattutto carro posteriore in nome del risparmio di peso, questa Scalpel Carbon SE 1 sembra in qualche modo trovare il meglio di entrambi i mondi, cross country e trail biking.
Cannondale ha magicamente progettato una bici che corre velocissima con forcelle e ammo bloccati, ma che rimane incollata al terreno grazie a una sospensione posteriore che fa della trazione e dell’efficienza i suoi pilastri portanti.
In ogni caso, è impressionante come i tempi rilevati su alcune delle nostre salite di riferimento non siano così distanti dalla sorella minore Scalpel Hi-Mod 1 da cross country duro e puro, con una superiore efficacia a 360° come vedremo più avanti.
In discesa
Quando il percorso punta in discesa, Scalpel Carbon SE 1 gestisce i sentieri con precisione. I 120 mm di travel sono sufficienti per superare radici, canaline, scalini e terreni rocciosi, ma il biker deve usare una guida reattiva e affilata per disegnare le traiettorie invece di seguire le più dirette.
Siamo su una cross country vitaminizzata – chiamatela Downcountry se proprio volete seguire le sirene del marketing – e non su una più aggressiva e capace trail bike propriamente detta, anche se il feeling in sella è quello.
Questa Cannondale è precisa, molto precisa, e, come suggerisce il nome, gestisce i trail come la lama di un bisturi (Scalpel in inglese). I rider aggressivi nella guida sapranno riconoscere immediatamente la sua indole e i suoi limiti, dal grip in curva alle sezioni più ostiche del sentiero.
I 120 mm all’anteriore e al posteriore sembrano più di quelli reali, raggiungendo il fine corsa su entrambi in rare occasioni, giusto per ricordarci che bici stiamo usando, di derivazione XC ma con impressionanti capacità in discesa.
Approccio globale
Scalpel Carbon SE 1 si propone come una delle migliori trail bike di ispirazione cross country. È più divertente su un ampio raggio di percorsi della versione XC Race da cui deriva direttamente, grazie al telescopico, alla configurazione più solida delle sospensioni, e alla gommatura più sostenuta. Anche in questo setup, la sua natura di gioiosa arrampicatrice rimane immutata.
Ci siamo subito innamorati della sua naturale capacità di coprire grandi distanze e macinare dislivelli importanti in modo efficiente, una caratteristica che abbiamo sfruttato per ampliare il nostro range di esplorazione off-road alla ricerca di un divertimento senza fine che non è mai mancato.
Ci ha lasciato la voglia di maggiore travel sulle discese più ripide e impegnative, rimanendo in ogni caso impressionati dalla facilità con cui le abbiamo raggiunte e dalla riserva d’energia che avevamo ancora in corpo ma soprattutto nelle gambe, per continuare a pedalare e guidare in modo aggressivo. Quindi, di cosa lamentarci?
Il potenziale inespresso c’è, non è tantissimo, ma abbastanza per ampliare ulteriormente il range d’utilizzo. Basta cambiare le gomme con altre di analogo volume ma spalle più solida e tassellatura più aggressiva. Si paga pegno per peso e inerzia ma, come già sperimentato in passato su una capace e leggera trail bike propriamente detta, nel complesso il biker ci guadagna per piacere nella guida.
In ogni caso, anche considerando che viaggiamo su ruote leggere in carbonio, è importante valutare i propri obiettivi e stile di guida, perché questa è sempre una XC anche se vitaminizzata. Detto questo, Scalpel Carbon SE 1 ha sempre tenuto duro, con una maneggevolezza che consente di mettere le ruote esattamente dove si vuole e gestisce quasi ogni ostacolo di un percorso tecnico in totale sicurezza in mano a un rider esperto.
Campo di utilizzo
Cannondale Carbon SE 1 è eccezionalmente piacevole da guidare su una grande varietà di terreni, ma non è una trail bike aggressiva che potrebbe tranquillamente fare qualche discesa in bike park, rimanendo in ogni modo divertente sui trail dietro casa.
Si tratta invece di una cross country molto disinvolta, oseremmo dire disinibita. È stata progettata per essere veloce come una XC race, ma abbastanza capace da gestire i trail fuori dagli anelli di gara che amiamo percorrere ogni maledetto giorno. I tratti migliori di questa bici sono venuti alla luce quando abbiamo impostato il nostro approccio mentale su “avventura” seguendo semplicemente ovunque ci portassero i sentieri.
Scalpel Carbon SE 1 è una scelta eccellente per gli atleti XC che cercano di espandere i propri orizzonti senza rinunciare a tutta l’efficienza e al risparmio di peso che rendono le bici da gara così efficaci da guidare
- Pedalabilità ed efficacia in salita la rendono molto divertente su uscite lunghe ed epiche
- Una volta finita la salita vi troverete freschi e pronti a scatenarvi in discesa, quasi senza compromessi
- Ottimo abbinamento tra forcelle SID e ammortizzatore SIDLuxe
- Le ruote in carbonio sono un tocco di classe in questa fascia di prezzo
Cosa migliorare
- La scelta degli pneumatici è limitativa su terreni accidentati e/o fangosi
Abbigliamento Maglia Bikefree by Velorum, shorts Fox Ranger & Enduro Pro Tight, guanti Fox Flexair Elevated, calze X-Bionic X-Socks MTB Control, ginocchiere Poc Joint VPD System Knee
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