Abbiamo provato il più recente aggiornamento software Bosch per il motore Performance Line CX di quarta generazione su una eMTB Focus Jam2 6.7 Nine.
Disponibile da luglio 2020 presso i rivenditori autorizzati Bosch eBike Systems, è già installato sulle bici appena immesse in commercio, aumento la coppia massima erogata di 10 Nm oltre a migliorare le prestazioni generali. Vediamo come queste modifiche sostanziali influiscono sull’erogazione del supporto e come la nuova funzione Extended Boost cambia il comportamento del motore, valutando oggettivamente se questo aggiornamento è realmente utile.
Bosch Performance Line CX 4th gen: un anno dopo
A un anno di distanza dal lancio della nuova piattaforma Performance Line CX di quarta generazione, Bosch ha introdotto un atteso aggiornamento software per tutti i suoi motori eBike. Le intenzioni del marchio tedesco leader di mercato sono di adattare il comportamento di ogni power unit in modo specifico al rispettivo campo d’utilizzo, dalla Cargo Line al classico Performance CX nelle sue declinazioni.
Abbiamo chiesto una eMTB aggiornata a Bosch eBike Systems, ricevendo una full suspended Jam2 6.7 Nine dal partner Focus Bikes. Abbiamo provato l’update per diverse settimane, in condizioni differenti, confrontando le sensazioni e le impressioni in sella con la precedente versione, ma non solo, anche con gli altri pacchetti più diffusi sul mercato eBike.
10 Nm di coppia in più
Bosch ha perfezionato il firmware del motore Performance Line CX dal lancio avvenuto nel giugno 2019, facendo felici gli eBiker più sportivi. L’hardware rimane immutato, erogando ora 85 Nm di coppia massima, con un guadagno di 10 Nm dai 75 originari. Migliora anche il supporto e la disponibilità della coppia a una bassa cadenza di pedalata, con la limitazione della coppia e del supporto massimo del 340% – questo non cambia – disponibili sono in modalità eMTB e Turbo.
L’obiettivo principale è in ogni caso migliorare la modalità eMTB, rendendola ancora più progressiva – ricordiamo che funziona in modo dinamico dal 140% al 340% di supporto secondo gli input del biker – cucendola addosso alle necessità dei trail riding, con una modulazione più fluida e una risposta più rapida.
Compare anche la funzionalità Extended Boost, impiegata in modalità eMTB e pensata per erogare una quantità ottimale di supporto per superare gli ostacoli naturali – radici, gradini e pietre – sui tratti più difficili in salita: grazie alla giusta pressione sui pedali, il sistema reagisce in poche frazioni di secondo e fornisce la spinta decisiva. Inoltre la gamma di cadenza utile è stata estesa per evitare che l’assistenza venga a mancare quando si accelera per guadagnare lo slancio necessario al superamento di un ostacolo.
Bosch dichiara che l’aggiornamento non dovrebbe influire sull’usura del motore poiché eroga la coppia di picco di 85 Nm solo per periodi limitati di tempo.
Ne vale la pena?
Come è facile intuire, non conta solo il motore, ma anche la bici e i suoi componenti rivestono un ruolo fondamentale sulle prestazioni e sul feeling in pedalata e alla guida. Una sospensione posteriore inefficiente o dalla scarsa messa a punto, pneumatici scadenti o gonfiati alla pressione errata, così come ruote pesanti e quindi dall’inerzia elevata, sono solo alcuni dei fattori che influiscono il modo in cui si percepisce l’anima di una eBike.
Noi abbiamo provato il motore aggiornato su una bici che conosciamo bene, avendola provata in più occasioni anche se in allestimenti differenti: Focus Jam2, qui in allestimento entry level 6.7 Nine con ruote da 29”, sospensioni da 150 mm, e una batteria interna Bosch PowerTube da 625 mm.
Il nostro test è iniziato con gli pneumatici di serie Maxxis Minion DHF/Rekon 29×2,60” Exo TR Dual e poi è proseguito con un’accoppiata espressamente dedicata al mondo eMTB, le nuove Vittoria e-Mazza Graphene 2.0 4C con identica dimensione.
Sensazioni alla guida
L’aggiornamento aumento la coppia di 10 Nm ma in buona parte degli scenari di guida la differenza è minima. Perché? 10 Nm in più non sono pochi… il motivo è semplice: il supporto massimo del 340% e la potenza di picco di 250 W rimangono immutati. Pedalando a cadenza elevata la percezione di un cambiamento è nulla, per il semplice motivo che il motore raggiunge la sua potenza massima anche con una coppia inferiore, in particolare quando si usa la modalità Turbo.
Dove e come cambia allora? Semplice, pedalando alle cadenze più basse, al di sotto di quella soglia di 70 rpm sfruttata dalla maggior parte dei biker che adottano un approccio tranquillo e comunque escursionistico. Sono infatti pochi gli utilizzatori evoluti che spingono forte, a frequenze elevate, per superare le ascese più ostiche per pendenza e terreno.
I vantaggi sono reali, in particolare sulle rampe di breve sviluppo e durata, ma soprattutto in uscita di curva quando si dà quel colpo di pedale per uno scatto extra. Il motore accelera in modo piacevole, con una bella risposta dinamica, anche se il rapporto impiegato è troppo lungo e di conseguenza la cadenza è ridotta.
Bosch ha perfezionato quella che era già la migliore modalità di supporto dinamico sul mercato eBike, costringendo tutti gli altri produttori a inseguire
In realtà il vero punto forte dell’update non è la coppia extra, ma l’affinamento della modalità eMTB. Bosch ha migliorato quella che era già la migliore modalità di supporto dinamico sul mercato eBike, costringendo tutti gli altri produttori a inseguire. Come in precedenza, adatta l’assistenza tra Tour (140%) e Turbo (340%) secondo la pressione esercitata dal biker sui pedali. Ora si percepisce una maggiore differenza tra le due, con la prima che parte in modo più soft adattandosi con maggiore precisione agli input del biker, con una risposta più prevedibile e facile da gestire.
Diventa più intuitivo modulare la coppia e la potenza del motore, soprattutto in condizioni di grip scarso, limitando a casi estremi lo scivolamento della ruota posteriore sul terreno. La risposta è molto precisa, con una grandissima sensibilità nella risposta agli input, sia sulle salite ripide sia sui trail più scorrevoli.
Quando la pendenza è limitata e il fondo è compatto la risposta potrebbe apparire un po’ brusca, aprendo una nuova strada: la personalizzazione della modalità per adattarla alle caratteristiche di guida preferite da ogni biker. Al momento un approccio simile è quello di Trek che sulla nuova Powerfly FS sostituisce Tour con eMTB Lite (ve ne abbiamo parlato qui).
Veniamo ora alla funzione Extended Boost, che sulle salite tecniche aiuta a superare gradoni, sassi e radici scivolose. L’insieme dei sensori lavora a braccetto per rilevare la breve accelerazione impressa dal biker prima dell’ostacolo, fornendo la giusta quantità di potenza per il tempo necessario. In parole povere, quando si smette di pedalare tenendo i piedi pari per evitare di sbattere pedali e pedivelle sugli ostacoli del terreno, e al tempo stesso si carica il peso in basso e in avanti per guadagnare slancio, il motore da quell’output in più che spinge biker e bici oltre l’asperità.
Con l’ultimo aggiornamento si supera in modo brillante questo punto morto, assicurando quel supporto fondamentale in una fase critica tra il momento in cui si smette di far girare i pedali e quello in cui si riprende a pedalare, con un aiuto consistente dopo l’ostacolo, grazie anche e soprattutto alla modalità eMTB perfezionata alle basse cadenze.
E i consumi? Sempre eccellenti, con una promessa di oltre 2.000 m di dislivello pedalando senza preoccupazioni. La nostra esperienza ci dice che in eMTB, in situazioni varie per pendenze e terreni, la media è di circa di 500 m di ascesa per ogni tacca (cinque in totali).
Cosa migliorare
Con il più recente firmware il brand tedesco diventa sempre più leader nel mondo della pedalata assistita. Infatti per pedalata e guida dinamica è difficile trovare qualcosa di meglio. Già prima dell’update, la modalità eMTB si era rivelata la preferita dagli utilizzatori, arrivando ora a un nuovo livello di supporto progressivo e naturale.
Pecca solo alle frequenze più elevate, non raggiungendo quella soglia di poco superiore alle 100 rpm (quando si “frulla” sui pedali) che si più raggiungere in condizioni limite – e molto rare in realtà – nel tentativo di superamento di un’asperità del terreno su rampe molto ripide.
Quello che ci piacerebbe trovare è la personalizzazione dei livelli di supporto tramite una app dedicata per dispositivi mobile, oltre alla possibilità di sfruttare un’azione più “leggera” come promette essere quella eMTB Lite implementata sulla nuovissima full suspended Trek Powerfly FS. Per centralina di controllo Bosch sta facendo già un gran lavoro, con il display Kiox e il più evoluto e capace Nyon, quest’ultimo con ampio schermo touch e capacità di navigazione integrata.
Come fare l’aggiornamento
L’update funziona solo con motori Bosch Performance Line CX di quarta generazione, dal modello 2020 in poi. È possibile effettuarlo, in modo gratuito, presso i rivenditori autorizzati che dispongono dell’attrezzatura necessaria alla corretta esecuzione in garanzia. Le bici introdotte sul mercato dopo luglio 2020 prevedono già il motore aggiornato con tutte le sue nuove funzionalità.
Qui trovate tutte le informazioni sull’aggiornamento
[Foto: Cristiano Guarco, Falk Wenzel e Bosch eBike Systems]