Il marchio svizzero Bold Cycles ha presentato la nuova versione della sua piattaforma Linkin per il trail riding, basata sul distintivo design con ammortizzatore integrato.
Bold è stato acquistato da Scott l’anno scorso, e tutti pensavano che non si sarebbero più viste mountain bike caratterizzata dal telaio con ammortizzatore perfettamente integrato al suo interno. Infatti, quest’anno Scott ha rilasciato la più recente iterazione della sua rinomata full suspended da cross country, Spark, basata proprio sulle tecnologie acquisite insieme al marchio Bold. Tecnologie impiegate anche sull’altrettanto nuova eMTB Patron eRide.
Siamo stati smentiti, perché sembra proprio che Bold continuerà a vivere, e il primo segno di questa ritrovata vitalità è proprio rappresentato dalla trail bike Linkin. La nuova versione fa un importante passo in avanti rispetto alla precedente, sdoppiata in Linkin Trail da 130 mm di travel e Linkin Trail LT da 154 mm di travel. Le due bici sono state fuse in una, che offre la possibilità di regolare la corsa al posteriore tra 135 e 150 mm, semplicemente cambiando il link della sospensione.
Bold Linkin in pillole
- Telaio: carbonio HMX
- Ruote: 29″
- Travel: 135 o 150 mm
- Angolo sterzo: 64,2/65,6° (regolabile)
- Angolo sella: 77,4°
- Carro: 434 mm
- Reach: 460 mm (tg. M)
- Stack: 617 mm (tg. M)
- Movimento centrale: 340/348 mm (regolabile)
- Prezzo: da 5.999 €

Design
La filosofia alla base non cambia, Bold continua a usare il suo inconfondibile approccio con ammortizzate interno al telaio, con alcune importanti differenze rispetto al passato. Infatti, non è più alloggiato nel piantone sella, ma in orizzontale al di sopra della scatola del movimento centrale. Una collocazione già vista su altre mountain bike di ultima generazione, che pur avendo l’ammo non occultato completamente alla vista ma semplicemente inserito in un’apposita culla, puntano agli stessi obiettivi: abbassare il baricentro, aumentare la rigidità complessiva, e proteggerlo da sporco e umido.
Nel caso di Bold Linkin, l’ammortizzatore è accessibile tramite un pannello rimovibile nella parte inferiore del down tube, invece che da sotto il movimento centrale come in precedenza. Il Sag si misura tramite un indicatore esterno, oltre a verificare se si sono verificati dannosi fondo corsa della sospensione posteriore. Un vantaggio collaterale di questo design è la possibilità di montare reggisella telescopici dall’elevato abbassamento, fino a 200 mm (c’è più spazio all’interno del piantone sella).
Cambia il design della sospensione posteriore, che passa da un quadrilatero articolato a un virtual pivot chiamato IST VP. Il forcellone monolitico ruota intorno a due corti link collocati all’interno del telaio. Un leveraggio, particolarmente corto, è collegato direttamente all’ammortizzatore e vincolato a un asse nel telaio. Secondo gli ingegneri svizzeri questo sistema migliora la sensibilità sui piccoli urti, dona più supporto nella fase centrale del travel, e un affondamento controllato verso il fine corsa. Tre pilastri portanti cercati da tutti i designer che si occupano di sospensioni per mountain bike.
Ma non finisce qui, infatti Bold Linkin monta due ammortizzatori: Rock Shox Deluxe o Fox Nude. Sfruttano la tecnologia proprietaria TwinLoc di Scott, chiamata TracLoc da Bold. La sostanza non cambia: tre modalità attivabili dalle leve collocate al di sotto del lato sinistro del manubrio, insieme a quella del telescopico. Si va da Open al Lock, passando dall’intermedia Traction, per un bilanciamento tra pedalabilità ed efficacia in affondamento.
Geometria
Bold Linkin una geometria quasi identica per le versioni da 135 e 150 mm di travel, una cosa non così comune nel settore. Nel complesso le quote parlano di una trail bike – più o meno adatta a terreni scorrevoli o tecnici – molto aggressiva. In ogni caso non manca un flip chip collocato sul piantone sella, per variare di 8 mm l’altezza del movimento centrale, mentre la serie sterzo eccentrica – meno comoda del primo – varia lo sterzo di 1,5°.
Ecco le quote principali in posizione Low Slack: angolo sterzo di 64,2°/64,4° (150/135 mm), movimento centrale alto 340/334 mm, angolo sella di 77,4/77,7°, reach da 425 a 520 mm e stack da 604/602 a 644/642 mm in base alle taglie (cinque da S a XL), carro lungo 434 mm. La geometria è studiata per forcelle da 140 e 150 mm, rispettivamente per le configurazioni da 135 e 150 mm di travel posteriore.
Allestimenti e prezzi
Quattro sono le versioni di Bold Linkin disponibili, due per travel: Linkin 135 Pro e Ultimate, e Linkin 150 Pro e Ultimate. I rispettivi prezzi sono di 5.999 e 8.499 € e 6.999 e 10.999 €.
Tutte le bici sono fornite di serie di un kit Save the Day, una serie di attrezzi e ricambi collocati nell’apposito spazio ricavato al di sotto del tubo obliquo: camera d’aria, mini pompa, leve per pneumatici, e falsa maglia della catena. Il multi tool Syncros Matchbox SL-CT si trova invece nel vano di fronte al movimento centrale. Per finire, l’asse posteriore ospita un mini attrezzo con chiave a brugola da 6 mm e due torx T25 e T30, così da portare davvero tutto l’indispensabile per le piccole riparazioni sui sentieri.
Bold offre anche il kit telaio, venduto a 4.999 euro. La nuova Linkin sarà disponibile a inizio 2022, maggiori informazioni qui.
[foto: Bold Cycles]