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BMC Teammachine SLR01 Team, una vera replica

di - 29/10/2021

È una vera bicicletta team replica, la stessa in dotazione ai corridori dell’equipe AG2R-Citroen. Questa BMC Teammachine SLR01 in versione Team è un prodotto esclusivo, lo è in termini di performances, lo è per la componentistica e di conseguenza per il prezzo. Una volta portata su strada è goduria allo stato puro, piacere di pedalare e fa venir voglia di cercare il limite. Di seguito il nostro test.

BMC Teammachine SLR01 Team, quella con il pacchetto Campy

La SLR01 è la massima evoluzione di questa piattaforma che vediamo primeggiare da più stagioni in ambito pro. A nostro parere i freni a disco non hanno fatto altro che migliorare alcune caratteristiche della BMC Teammachine SLR01, che pur mantenendo un fil rouge con il passato porta in dote una resa tecnica superlativa, senza mai sacrificare il comfort. Inoltre, in questo caso specifico, la BMC Teammachine SLR01 Team, riprende in maniera fedele la bici fornita al sodalizio AG2R-Citroën, con la trasmissione Campagnolo SuperRecord EPS Disc 12 speed, oltre alle ruote Bora Ultra WTO da 45 mm. Mamma mia quanta roba!

Un design che ha fatto scuola

Da più di 10 anni abbiamo imparato ad apprezzare il carro posteriore con i foderi obliqui ribassati e quelle forme capaci di mescolare eleganza e forza, questo anche grazie alle forme di questa BMC. Inoltre, proprio con la piattaforma Teammachine, si è iniziato a parlare e scrivere di “compliance”, un termine che vuole il comfort al centro di un pacchetto che comprende il mezzo meccanico e l’atleta.

La BMC Teammachine SLR01 è il risultato di un’evoluzione che ha visto diversi modelli bici, ognuna con delle peculiarità tecniche, tutte accomunate da quell’impatto visivo che è anche una sorta di DNA dell’azienda.

Abbiamo avuto l’opportunità di provarla a fine Agosto 2020, in occasione della competizione Chasing Cancella Zurigo-Zermatt (oltre 280 km e oltre 6000 mdsl…………). Preparata con le misure adatte, una breve pedalata di controllo e via. Il feeling immediato, non è cosa di poco conto.

BMC Teammachine SLR01 il nostro test in gara

Come è fatta

  • Si tratta di un monoscocca in carbonio Premium, ora costruita nella sola versione disc brake. Il retrotreno è caratterizzato (come vuole la tradizione) dai foderi obliqui più sottili, che hanno un’inserzione ribassata al piantone, mentre quelli orizzontali sono asimmetrici, squadrati e più voluminosi.
  • Bella, la finitura dal lato drive, che ha la sede del perno passante completamente calottata e chiusa. Si nota una certa muscolosità man mano che i due profilati entrano nella scatola del movimento centrale, larga 86,5 millimetri e massiccia, grossa, abbondante. Da qui partono il tubo obliquo, che varia lo shape proseguendo verso l’alto e il piantone, asimmetrico nella parte bassa, più lineare verso il centro e nella zona superiore. Quest’ultimo ha il profilo posteriore tronco, mentre frontalmente è arrotondato. Nella zona di inserzione con l’orizzontale ha una sorta di rinforzo ed ispessimento, con l’obiettivo di contrastare le forze tangenti ed il naturale alloggio della chiusura del seat-post.
  • Il reggisella è full carbon e adotta lo stesso design a D del seat-tube.
  • Il triangolo interno ci presenta i due portaborraccia studiati in modo specifico per la Teammachine, belli ed efficienti, perfettamente integrati. Quello obliquo è vicino alla sede della centralina della trasmissione elettromeccanica.
  • Si passa alo sterzo, bello grosso che viene quasi abbracciato dei profilati che si innestano alle sue spalle, mentre davanti è tondeggiante.
  • Tutto nuovo è il manubrio ICS integrato in carbonio, con valori molti interessanti (e comodi) di ampiezza e profondità, che nasconde completamente cavi e guaine.

  • E poi c’é la forcella, un blocco unico in carbonio, con il design invisibile del perno passante e con un off-set di 43 mm (disponibile per le taglie dalla 54 alla 61). Gli steli sono asimmetrici e forma e volume sono diversi tra il sinistro ed il destro.
  • La componentistica non fa altro che aggiungere valore al mezzo, in fatto di prestazioni e d’immagine. Trasmissione Campagnolo SuperRecord EPS a 12 rapporti e le ruote Campy Bora Ultra WTO 45 in configurazione tubeless (il paradiso ha una forma ed un colore, la goduria ciclistica si può anche toccare……).
Misure della bici in test, taglia 54

Orizzontale: 54,9 cm.

Piantone: 50,4 cm.

Angolo piantone: 73,5°.

Reach: 38,6 cm.

Stack: 55 cm.

BMC Teammachine SLR01 Team 2022, allestimento

Telaio: full carbon BMC Premium design Aerocore.

Forcella: Teamachine full carbon Premium SLR01, foderi asimmetrici.

Manubrio/attacco manubrio: BMC integrato stem+manubrio ICS Carbon.

Reggisella: BMC full carbon Premium, D-shape con off-set da 1,5 mm.

Gruppo: Campagnolo SuperRecord EPS 12 speed, guarnitura 52/36.

Freni: Campy, 160/140 mm (anteriore e posteriore).

Perni passanti: BMC, 100×12 mm anteriore, 142×12 mm posteriore.

Ruote: Campagnolo Bora Ultra WTO 45 mm.

Pneumatici: Pirelli PZero Race SL TLR 26mm.

Sella: Fizik Antares.

Colore: Team AG2R-Citroen.

Peso rilevato: 7,1 (senza pedali).

Prezzo: 15499 euro.

Produttore: BMC Switzerland.

Il test, una volta su strada

Al momento in cui abbiamo girato il video e abbiamo messo su carta (sul desktop) la prova, abbiamo percorso circa 700 km, per poco meno di 19 ore e oltre 10000 metri di dislivello positivo.

Il feeling

Si ha sempre la sensazione (e non è solo un aspetto virtuale) di essere ben centrati sulla sella e sul piantone, sai mai essere troppo leggeri sull’avantreno. Ne beneficiano comfort di marcia, stabilità e rapidità nei cambi di direzione. In salita Il retrotreno, se pur con i tubi obliqui sottili, è tosto e non eccessivo, non da mai la sensazione di essere “duro”. Ne guadagnano la trazione e la capacità di distribuire le imperfezioni del terreno; dopo tante ore di sella è un vantaggio non da poco. Lo sterzo e la forcella sono un comparto ben congeniato che crea un notevole supporto anche in fuorisella.

In discesa è un compasso. È agile e facile da indirizzare, non trasmette la minima vibrazione e “sta dove la metti”. Difficile trovare il limite della bici, gomme e ruote, certo aiutano, ma è più semplice trovare il limite dell’utilizzatore. Nei tratti pianeggianti e/o leggermente vallonati non è (ovviamente) una bici aero, ma se la Teammachine SLR01 mi permette di risparmiare energie in vista della salita…… Menzione di merito a tutto l’impianto frenante Campagnolo, a partire dalle leve, fino ad arrivare ai dischi.

E quelle finiture. Osservando in prospettiva le tubazioni, queste sono perfette, non c’é un’imperfezione e qualcosa che faccia pensare ad una grinza del tessuto composito. I forcellini invisibili sono molto belli ed eleganti.

In conclusione

E’ tra le biciclette che fa collimare al meglio il comfort come parte integrante e fondamentale della prestazione. Pur essendo una vera bici da corridore, presenta dei valori di reach e stack ottimali, che contribuiscono a far stare bene in sella e diventano un valore aggiunto anche nell’impatto estetico. Potremmo scrivere; “mah, il prezzo”! Alto vero. Anche se qui si tratta di argomentare un prodotto che nasce per essere esclusivo in ogni sua parte.

Dove e per chi

La BMC Teammachine SLR01 è una bicicletta che offre delle garanzie ovunque e si adatta a qualsiasi allestimento. A nostro parere è un punto di riferimento per i tracciati complicati, con tanto dislivello positivo e discese tecniche, inoltre, grazie alla sua stabilità non ha paura di fare qualche tratto di strada bianca (che non significa gravel). Con questa configurazione Team AG2R-Citroen si rivolge ad un pubblico che non ha problemi di spesa e che vuole una bicicletta da osservare e da usare, da portare in giro e da presentare agli amici. Tecnicamente è una bici che copre un’utenza a 360°.

Nelle immagini action trovate l’abbigliamento Adicta Lab e Craft, casco e occhiali Gist Bravo, Bollé Lightshifter, le scarpe UYN Naked full carbon.

a cura della redazione tecnica, immagini di Sara Carena.

bmc-switzerland.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.