Fabio Scipioni ha avuto l’opportunità di correre con la nuova ASICS Novablast 5 pochi giorni prima della chiusura del magazine, sviluppando il test qui di seguito nella formula “first impression”, ovvero… prendi la scarpa dalla scatola, tirala fuori, vai a correre e scrivi le tue prime impressioni di guida.
Testo di Fabio Scipioni
Novablast è una scarpa che ci ha sempre entusiasmato e ASICS ci ha coinvolto nei test sin dal suo esordio. Si tratta di un modello che abbiamo visto nascere e che, versione dopo versione, ci ha “gasato” e ci ha fatto apprezzare ancora di più la nostra passione per il running. Al suo esordio si è trattato di un entusiasmo piuttosto tiepido, che non ci trovava convinti su una serie di caratteristiche e comportamenti su strada. Gli anni però hanno dato ampiamente ragione al brand giapponese che ha saputo evolvere e migliorare questo modello con lungimiranza e la convinzione che la strada tracciata fosse quella giusta sin dall’inizio.
Di derivazione automotive…
I designer l’avevano presentata come una sorta di derivazione dal mondo dell’automotive, con uno sviluppo delle geometrie fortemente ispirato dalle dune buggies che vediamo sfrecciare sulle dune desertiche. Indubbiamente tutti ragionamenti altamente ispirazionali, nonché iconici, ma come fidarsi veramente di una calzatura così? Beh, la storia è piuttosto chiara, ASICS voleva cambiare di parecchio la propria offerta sul mercato, presentando al pubblico dei runner un modello innovativo, audace e vincente.
Novablast 5 si conferma una gran scarpa, molto bella esteticamente, con colorazioni accattivanti e mai esagerate, accorgimenti tecnici da prima della classe e livello di performance entusiasmanti.
On the road again…
La Novablast di ASICS è riconosciuta come uno dei modelli di riferimento per il brand giapponese, in cui emergono polivalenza e dinamismo. Ho fatto le prime due uscite, rispettivamente di 20k e 18k, quindi il mio giudizio è dato da un confronto con la scarpa non definitivo, ma che già dice molto sulla validità di quesato modello di calzatura.
Leggera e fasciante
La scarpa, una volta calzata, sembra più leggera del peso dichiarato, comunque contenuto in 255 grammi; sono colpito da come il piede resti fasciato, benché si tratti di un sistema tradizionale con linguetta: forse sono proprio i passanti dei lacci che permettono di sentirsi quasi come nei modelli race con tomaia a calzino.
Contrafforte tallonare di pregio
Molto lavoro sul tallone, un collarino ben imbottito e una conchiglia rigida fanno sentire il piede fermo. L’intersuola ha una geometria voluminosa, larga nell’avampiede così come nel tallone, e promette tanta sicurezza. La nuova mescola della suola è morbida.
“Non c’è stato bisogno di camminare qualche chilometri per adattarsi, il piede trova subito il perfetto assetto; i primi passi di corsa sono facili e l’idea iniziale di leggerezza è confermata anche in movimento.”
Una scarpa molto intuitiva
La scarpa è molto facile e intuitiva, la mescola FF BLAST MAX dell’intersuola mi ha sorpreso più per l’ammortizzazione che per il rebound. Per cercare una migliore risposta elastica bisogna sfruttare la parte rockerata sull’avampiedi spingendosi ben in avanti, dove c’è veramente “tanto” volume.
Stack height importante
Siamo su un modello molto alto, 41,5 sul tallone e 33,5 nella parte anteriore ma, nonostante ciò, la sicurezza è molto elevata; la larghezza della scarpa sotto il piede ci garantisce stabilità anche in angoli molto chiusi.
Perfetta come daily trainer
La ASICS Novablast 5 è sicuramente molto adatta a ritmi blandi a medi; non è certamente concepita per la velocità o per lavori di alta qualità, sebbene possa dire decisamente la sua anche a ritmi allegri.
Comfort è la parola d’ordine
Spingendola forte, il gap con le scarpe race (in carbonio) in termini di efficienza è elevato. Al contrario, il suo comfort e l’ottima ammortizzazione permettono lavori di grande quantità; termino infatti le mie prima sedute con una piacevole sensazione sia muscolare sia articolare.
Conclusioni
Complessivamente la Novablast 5 mi è piaciuta, anche se ritengo che due sole uscite non le rendano giustizia per dare un giudizio definitivo. Per questa ragione mi riservo ancora qualche giorno di test per tornare da voi con ulteriori approfondimenti.