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Amazfit Active 2: il test sul campo!

di - 15/03/2025

Amazfit Active 2
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Amazfit Active 2, dopo essere stato invitato in Spagna per la presentazione ufficiale, Oliviero Alotto ha voluto testare in modo approfondito il nuovo wearable device di Amazfit., che entra sul mercato con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Amazfit Active 2

…dal lungo lento alla palestra, navigazione e AI Coach

Quando provo un dispositivo sportivo, non mi accontento di guardare le specifiche: lo metto alla prova sul campo, in condizioni reali. Ho testato il nuovo Amazfit Active 2 per dieci giorni, integrandolo nella mia routine di allenamento e sfruttando tutte le sue funzionalità, comprese le mappe offline e l’allenamento adattivo con intelligenza artificiale.

Gli allenamenti testati

Ho affrontato quattro allenamenti diversi, ognuno con un obiettivo specifico:
✅ Corsa lunga lenta, per verificare GPS, battito cardiaco e autonomia.
✅ Ripetute su tre frazioni, per testare la reattività del sensore ottico.
✅ Salite in bici, per valutare durata della batteria e leggibilità dello schermo.
✅ Allenamento in palestra con pesi e corpo libero, per provare il riconoscimento automatico degli esercizi.

L’ho anche usato per navigare con le mappe offline, funzione utile per chi si allena in percorsi nuovi o ama l’outdoor.

Amazfit Active 2

Allenamento 1: Lungo lento – test di autonomia e comfort

Un lungo lento è perfetto per valutare la precisione del GPS, il monitoraggio del battito cardiaco e la gestione della batteria.
Il GPS dell’Active 2 ha funzionato molto bene. La traccia era precisa, senza deviazioni eccessive, anche nei tratti più coperti. Il monitoraggio cardiaco è stato abbastanza accurato, con una leggera latenza nei cambi di ritmo (normale per un sensore da polso).
Ma il vero punto forte è stata l’autonomia: dopo oltre due ore di corsa con GPS attivo, il consumo di batteria è stato minimo, segno di un’ottima ottimizzazione energetica.

Allenamento 2: Ripetute su tre frazioni – test sulla reattività

Il cardiofrequenzimetro ha risposto bene, con un leggero ritardo nell’aggiornamento delle zone di frequenza cardiaca nei primi secondi di ogni sprint, ma nel complesso affidabile.

Zepp Coach – Molto interessante la funzione Zepp Coach AI, che dopo l’allenamento ha analizzato il mio recupero suggerendo di abbassare l’intensità il giorno dopo. Un aspetto che rende l’Active 2 più di un semplice tracker: è un vero assistente per l’allenamento.

Allenamento 3: Salite in bici – mappe offline e durata batteria

La navigazione con mappe offline è stata utilissima. Ho potuto caricare il percorso e seguire le indicazioni senza dover tirare fuori il telefono. Le istruzioni erano chiare, anche se non c’è una guida vocale, cosa che potrebbe essere utile in futuro.
Sul fronte batteria, il consumo è stato sorprendentemente basso: dopo più di tre ore di utilizzo continuo, il livello era ancora alto, dimostrando un’ottima efficienza energetica.

Disply – rimane ben leggibile anche sotto il sole, aspetto fondamentale quando si pedala e si vuole controllare i dati senza distrarsi.

Allenamento 4: Palestra – test sullo Smart Strength Training

Esercizi: Squat, trazioni, stacco da terra, trx

Obiettivo: lavoro di forza e resistenza muscolare
Amazfit Active 2 ha riconosciuto automaticamente alcuni esercizi di forza, contando le ripetizioni e fornendo feedback su durata e recupero. Non sempre il riconoscimento è stato perfetto, ma è comunque una funzione utile per chi vuole tenere traccia dell’allenamento senza dover registrare tutto manualmente.
Dopo l’allenamento, ho usato la funzione Zepp Coach AI, che ha analizzato il livello di affaticamento e mi ha suggerito di non esagerare il giorno successivo. Questo approccio personalizzato è uno dei veri punti di forza dell’Active 2.

Mappe offline: utili, ma migliorabili

Una delle funzioni più interessanti dell’Amazfit Active 2 è la navigazione con mappe offline, utile per chi ama esplorare nuovi percorsi senza dipendere dallo smartphone.

I percorsi da caricare

Caricare un percorso è semplice, e l’orologio fornisce indicazioni turn-by-turn chiare. Tuttavia, manca una guida vocale e il ricalcolo automatico del percorso se si sbaglia strada. Funzioni che spero possano arrivare con futuri aggiornamenti.

AI Coach e recupero: un assistente che adatta l’allenamento

Ciò che distingue l’Active 2 dai classici smartwatch è l’approccio intelligente al monitoraggio: non si limita a registrare i dati, ma fornisce suggerimenti basati sullo stato di recupero.
HRV – Utilizzando parametri come HRV, qualità del sonno e livello di stress, l’Active 2 adatta i suggerimenti di allenamento in base alla condizione reale del giorno. Se hai dormito male o hai accumulato fatica, ti consiglia di rallentare. Se il recupero è ottimale, spinge per una sessione più intensa.

Conclusioni

Dopo dieci giorni di test, Amazfit Active 2 si è rivelato un ottimo smartwatch per chi vuole un alleato nell’allenamento senza spendere cifre esagerate.

I punti a favore

✅ GPS preciso e autonomia lunghissima
✅ Batteria che dura veramente tanto
✅ Monitoraggio del recupero e AI Coach personalizzato
✅ Navigazione con mappe offline, comoda per bici e trail
✅ Leggero e confortevole, ideale per l’uso quotidiano

Pensiero finale

“Se vuoi allenarti con un compagno intelligente che ti aiuti a ottimizzare le sessioni e migliorare la qualità del recupero, potrebbe essere l’alleato giusto per te.”

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”