Esattamente due settimane fa ci siamo lasciati con una promessa, ovvero descrivere il comportamento della mia New Balance 1080 v14 nel lunghissimo da 36 chilometri, e invece…
Nella foto le immagini della New Balance 1080 v14, con intersuola in Fresh Foam X sovradimensionata e che mette in evidenza le ottime caratteristiche di rimbalzo e ammortizzazione di questo modello.
Variazioni veloci con New Balance 1080 v14
Oggi vi voglio parlare di un allenamento un po’ più frizzante. Ovvero a ritmi anche più elevati di quello “maratona”, in cui la 1080 mi ha dato veramente ottime sensazioni. Come sapete, utilizzerò questa scarpa in una maratona a breve. E ho deciso di svolgere tutti gli allenamenti con la stessa scarpa, proprio per abituarmi il più possibile.
Un preambolo necessario
Decidere quale scarpa usare in gara e quale nei tanti allenamenti che condivido con Carlotta e la piattaforma Coach Peaking non è stato sicuramente facile. Fare un allenamento con la scarpa sbagliata, può sempre capitare, ma per correre una maratona intera non ci sono scuse. Ti devi fidare ciecamente di ciò che metti ai piedi perché ti deve portare fino al traguardo nel migliore dei modi. Io sono sempre molto dubbioso, questa è la mia indole. Ma dovendo testare una media di 50 scarpe all’anno, avere qualche dubbio e/o incertezza di troppo mi ha reso più pignolo, preciso ed esigente.
L’ottimo grip anche in condizioni di Wet race, ovvero gara bagnata, mi danno fiducia e confermano che la 1080 è una calzatura adatta ad ogni tipo di condizione meteo, compreso su fondo bagnato.
Una scarpa che mi dà fiducia!
In gara, come detto nella intro, utilizzerò la nuova New Balance 1080 v14. Una scarpa che se per un verso non è certo da performance o da record del mondo sulla distanza, è tra le novità 2024 di cui mi fido di più in assoluto. L’ennesimo lunghissimo di 36 chilometri di sabato scorso, dopo che avevo già affrontato un altro lungo da 30k, ne è stata la conferma!
In caso di gara calda, ovvero con temeprature esterne sopra alla media, la 1080 assicura comunque un’ottima traspirabilità, evitando quindi che il piede sudi troppo,m con il rischio di formazione di fastidiosissime vesciche!
Carlotta Montanera coaching
Avere al mio fianco un running coach di livello come Carlotta ha dato nel corso dell’ultimo anno un senso decisamente diverso alle mie uscite di running. Al di là della passione che può legare ognuno di noi al movimento fantastico della corsa, poter contare su consigli e tabelle di un professionista può davvero fare la differenza. Non si tratta assolutamente di diventare da un giorno all’altro runner “élite”. Ma semplicemente di rimappare e rendere ancora più divertente e pieno di soddisfazioni il rapporto che abbiamo con la corsa e a me è capitato proprio così.
Allenamento di V.A.M – Variazioni da 4 minuti
Un allenamento molto divertente, anche se impegantivo, che per quanto sia durato poco più di un’aora, mi ha impeganto sia fisicamente che mentalmente. Dopo un riscaldamento in Z2 da 20 minuti, necessari per scaldare bene il corpo soprattutto in queste giornate autunnali e nebbiose qui a Milano, ho iniziato la seduta vera e propria. E ciò che mi piace della nuova 1080 sono proprio le sensazioni di corsa positive, già nei primi metri di corsa. Da una camminata veloce, passo sempre ad un trotterellare un po’ dinoccolato in cui cerco di attivare bene i sensori dei piedi. Un buon feeling con la scarpa è in questa fase fondamentale, perché capisco subito se l’allenamento andrà bene o male.
Il “Lavoro”
6 ripetizioni in cui alternare 4 minuti in Z4, quindi decisamente intensi per me, a 1 minuto e 15 secondi di corsa blanda in Z1 per recuperare energie. 6 variazioni di ritmo belle toste. In cui sono comunque sempre riuscito a mantenere una buona velocità di crociera, come richiesto dalla tabella di Carlotta, non mandando mai il cuore in sofferenza e rispettando quasi alla lettera le zone cardiache previste. Anche se, a dirla tutta, i 4 minuti in Z4 delle ultime due fasi sono stati belli tosti. Ma mi hanno permesso di capire in modo inequivocabile che la 1080, quando cominci ad avere la gamba stanca, ti sostiene egregiamente l’appoggio del piede. Non sfiancando verso l’interno, con il giusto ritorno di energia.
Defaticamento
Come da tabella ho poi corso una quindicina di minuti in Z1 per recuperare ampiamente dal lavoro svolto e non andare a casa con le gambe dure. Nella fase finale del defaticamento ho sempre il tempo di ragionare su come è andato l’allenamento. Ovvero se ho performato come da programma, se ho finito più stanco del solito o se invece sarei in grado di correre ancora. In un allenamento come quello affrontato so benissimo che non devo assolutamente strafare. Ma rispettare quanto scritto nella tabella per sfruttare al meglio la seduta. Migliorare la mia capacità di correre in economia, pur mantenedo un ritmo di corsa piuttosto sostenuto.
Un toe box ampio, ma non eccessivo, che permette una corsa agevole anche dopo diverse ore, come capiterà in gara. Le dita riescono a muoversi con una certa facilità, mettendoci al riparo da affaticamenti eccessivi dovuti ad uno spazio dell’avampiede non sufficiente.
Impressioni di guida
Non voglio insistere sul fatto che per noi runner, quando si decide di affrontare una gara come la maratona, avere assoluta fiducia vero ciò che si indosserà è sempre importantissimo. In questo tipo di allenamento ho avuto la riprova che la 1080 v14, rispetto al ritmo di gara che manterrò, 5’15”-5’20”, è la mia scelta perfetta. Pur rimandendo una delle migliori max cushioning sul mercato, non si tira certo indietro se la si lancia a velocità maggiori. Ma soprattutto risponde sempre molto bene alle sollecitazioni e alle spinte del piede. Una sorta di feeling incondizionato con il terreno. Che la rendono estremamente adatta al mio tipo di corsa che, nelle fasi di stanchezza, tende ad essere un po’ seduta.
Un aiuto molto valido
In questo caso la 1080 mi protegge, ma soprattutto mi sostiene. Nell’allenamento di cui vi sto parlando, al termine delle 6 fasi più veloci in Z4 ovviamente l’azione di corsa iniziava ad essere più stanca. E ho sempre ritrovato il giusto supporto della scarpa.
Le parole di “Carlotta Montanera coaching”
Un allenamento di massima velocità aerobica (VAM) è un allenamento in cui si spinge sull’acceleratore. Ma senza mai superare la soglia anaerobica, con delle variazioni da medio a lunghe e dei tratti di recupero lenti. E’ importante quindi correre questo allenamento con una calzatura versatile, che sappia assecondare sia il passo svelto, sia quello comodo del recupero. Sono inoltre workout abbastanza lunghi, quindi è una buona idea scegliere una scarpa comoda.
Per questo tipo di allenamento variato, la 1080 di New Balance è ideale. Perché sa assecondare i diversi ritmi, mentre la sua leggerezza e la sua grande comodità di calzata assicurano un’insorgere lento della fatica.
Inoltre è bene che Daniele trovi la sua migliore economia di corsa ai ritmi maratona. Usando la scarpa che poi diventerà la sua compagna di gara, così da conoscerne i diversi aspetti.
Dove correrò?
Purtroppo, dopo quanto successo di tragico nella regione di Valencia, il mio sentimento oggi va direttamente a tutti coloro che hanno perso la vita nei giorni scorsi o tutti i propri averi. Ovviamente la mia testa è proiettata già verso il traguardo del 1° dicembre, giorno in cui correrò una maratona e infilerò i miei piedi con fiducia nelle New Balance 1080 v14 con cui sto condividendo tutti gli allenameanti di queste settimane!