La giacca protettiva Leatt MTB Endurance 2.0 si rivolge al pubblico della MTB ma si presta molto bene al Gravel e all’escursionismo in generale. È resistente all’acqua e al vento, si compatta quando non serve, e ha una tasca posteriore adatta per riporre gli oggetti più leggeri
In poche parole, la giacca MTB 2.0 Endurance di Leatt è un’ottima protezione per il ciclismo off-road. È realizzata con un tessuto super leggero in nylon Ripstop/Elastan e presenta un rivestimento resistente, idrorepellente e antimacchia, privo di fluorocarburi (PFC). Un colletto a basso profilo con un tessuto di supporto morbido mantiene il tutto poco ingombrante e facilmente trasportabile, impedendo alle gocce e alla pioggia più consistente di intrufolarsi all’interno.
I pannelli in maglia a rete nella parte posteriore e sotto le braccia promettono una ventilazione mirata ed efficiente. Non c’è tessuto laminato, un aspetto che potrebbe influire sulla longevità dell’indumento, ma non sarebbe una cosa utile e soprattutto pratica per un capo d’abbigliamento progettato per essere riposto in una tasca della maglia quando non utilizzato. Ma non solo, perché a giovarne è anche la ventilazione.
I loghi riflettenti, semplici ma posizionati con cura, offrono una discreta visibilità, mentre la tasca posteriore è di dimensioni adeguate per riporre oggetti piccoli e leggeri, oltre a impacchettare la giacca quando non serve. A questo proposito, è dotata anche di una cinghia per il trasporto, in modo da poterla fissare al telaio o al manubrio della bici, se si preferisce.
Leatt MTB 2.0 Endurance Jacket è disponibile in tre colori, noi l’abbiamo provata nel classico nero, ma se preferite c’è anche un elegante “ruggine” (Rust) e blu. La vestibilità è aderente – Skin Fit – con taglio ottimizzato per le posizioni di guida/pedalata aggressive, mentre sette sono le taglie da XS a 3XL. Il prezzo è di 139,99 euro.
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Vestibilità
Leatt parla chiaro, questa giacca ha un fit “Next to Skin”, in parole povere una seconda pelle. Così non c’è pericolo che si gonfi come una vela lungo una discesa. In ogni caso, una volta scelta la giusta misura – meglio abbondare e comunque seguire i consigli di Leatt sulla sua guida online – non ci sono problemi con una maglia a maniche lunga indossata al di sotto, incluse quelle leggermente più spesse per l’utilizzo in autunno/inverno. La coda non è lunga come altre giacche protettive, ma offre comunque una discreta protezione da acqua e spruzzi.
Ho scelto la taglia L, che veste giusta per la mia altezza (183 cm) e le mie proporzioni (busto corto, braccia lunghe, spalle larghe). Per godere di un pizzico di libertà di movimento in più la XL forse sarebbe stata la scelta migliore. Comunque la tabella di Leatt è molto precisa, per cui gli errori nella scelta dalla misura sono ridotti al minimo.

Prestazioni
Il nostro periodo di test è stato definito da vento umido, freddo e pungente, e da periodi più miti e asciutti. Sono rimasto subito colpito da quanto la struttura della giacca MTB 2.0 Endurance sia riuscita a bloccare l’aria frizzante nella prima uscita ventosa.
Al di sotto indossavo una maglia invernale a maniche lunghe, che da sola avrebbe faticato a mantenere il giusto isolamento in questo contesto. A fine uscita ero nel massimo comfort, con una termoregolazione che è rimasta pressoché costante per tutti il tempo.
Anche i polsini elasticizzati garantiscono un’ottima tenuta contro le intemperie con la maggior parte dei guanti lunghi. Lo stesso vale per la parte posteriore: le fasce in silicone e gli elastici leggeri fanno il loro dovere. Pur essendo molto aderente, il tessuto e il taglio assicurano un’eccellente elasticità e quindi il giusto comfort.
L’impermeabilità non è paragonabile a quella di un tessuto laminato a tre strati (3L) in caso di pioggia persistente, da moderata a forte. Tuttavia, in caso di pioggia leggera e costante, la capacità di mantenere il corpo, e comunque il capo indossato al di sotto, asciutto, è notevole. Pagando dazio solo per gli inserti in rete traspirante sulla schiena e al di sotto delle braccia. Un accorgimento che però fa evaporare rapidamente il sudore corporeo, favorendo la termoregolazione, anche e soprattutto in caso di zaino indossato (che farebbe da protezione per la schiena in caso di pioggia).

Anche il colletto, pur essendo basso, si è rivelato una protezione affidabile e confortevole contro gli elementi. Tuttavia, i ciclisti con un collo lungo potrebbero preferire indossare un Buff o un tubolare simile in microfibra quando il vento contribuisce ad abbattere la temperatura. In generale, la traspirazione e il comfort sono stati altrettanto impressionanti quando le temperature si sono alzate fino alle medie primaverili.
Ovviamente, la qualità e i materiali dello strato di base e intermedio fanno la loro parte, ma la giacca MTB Endurance 2.0 ha tenuto il passo, rispondendo prontamente alle mie richieste: nessun calo tangibile nella traspirazione quando ho spinto deciso sulle salite ripide e inattese, o tenendo medie orarie importanti sui tratti asfaltati in piano.
L’abbassamento della cerniera nastrata eviterà ovviamente qualsiasi potenziale surriscaldamento: si tratta di un zip affidabile e di buona qualità, anche se ho trovato la linguetta un po’ sottodimensionata e quindi complicata da usare con i guanti lunghi, soprattutto con quelli più spessi per proteggere da acqua e freddo.
Giudizio positivo per la tasca posteriore, sigillata contro le intemperie, e con la giusta dimensione per trasportare uno snack o una camera d’aria, senza causare rimbalzi indesiderati e fastidiosi durante il riding.
Ho affrontato un bel po’ di sentieri all’aperto, nei boschi e tra gli arbusti, e nonostante gli inevitabili incontri con spine e rami, il tessuto non ha subito alcuna alterazione. Anche la caratteristica antimacchia del tessuto sembra fare un buon lavoro per garantire che il fango e altre impurità non si attacchino, eliminando facilmente lo sporco con un rapido lavaggio a mano o in lavatrice.

Robustezza
La giacca MTB 2.0 Endurance di Leatt si è dimostrata molto robusta e altrettanto facile da gestire. Nonostante sia relativamente sottile, è sicuramente all’altezza del suo nome, in grado di affrontare le consuete situazioni su sterrate e sentieri.
Il trattamento protettivo DWR (Durable Water Repelling) ha fatto il suo dovere, impedendo a fango e schizzi di rimanere attaccati. Tuttavia (e questo testimonia in parte la tenacia dei moderni lubrificanti per catene) ho riscontrato qualche traccia di unto intorno ai polsini, conseguenza di un problema alla trasmissione durante un’uscita.
Resiste bene al lavaggio in lavatrice a 30 gradi, con il giusto ciclo di lavaggio e detersivo adeguato. Dopo tre mesi d’utilizzo intenso, non ci sono segni di deterioramento, nemmeno un filo staccato o un logo riflettente staccato. Dulcis in fundo, l’asciugatura è davvero rapida, scendendo sotto l’ora al chiuso (circa un terzo del tempo all’aperto in una giornata mite e ventilata).


Conclusioni
Leatt MTB 2.0 Endura si è dimostrata una giacca protettiva “impacchettabile” molto versatile e valida. Grazie alle sue caratteristiche di resistenza alle intemperie, di elevata traspirabilità e di ingombro ridotto, invoglia a portarla con sé e quindi a usarla per la maggior parte delle uscite.
Non ho sentito la mancanza di un cappuccio e ho scoperto che questo ha contribuito al suo fascino camaleontico: si presenta e si comporta ugualmente bene su in MTB e in Gravel, un’ottima notizia se si desidera un’unica giacca portatile per tutte le discipline dell’off-road.
Cosa ci piace
- Resistente all’acqua e alla pioggia
- Ottima traspirabilità
- Lleggera e molto poco ingombrante
Cosa migliorare
- Linguette più grandi per le cerniere
Leatt è distribuita in Italia da Athena