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Come affrontare la mancanza di trazione in MTB

di - 04/03/2025

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Siamo vicini alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera, per questo motivo esamineremo i modi specifici per affrontare quelle condizioni miste tra asciutto e umido e fangoso, e in particolare quella mancanza di trazione e quelle situazioni di pericolo che portano con sé

Analizzeremo gli aspetti che più probabilmente vi metteranno in difficoltà sui tratti più terrificanti con terreno bagnato, dando i alcune nozioni pratiche per iniziare a sentirvi sicuri quando le condizioni sono tutt’altro che prevedibili.

come affrontare la mancanza di trazione in mtb - guida pratica - manual
Foto: Sean Hardy

Manual: alla base di tutto

La maggior parte delle tecniche che tratteremo in questa guida pratica sono legate in qualche modo al manual. Che si tratti di partire in posizione bassa, di utilizzare l’intera gamma dei movimenti o anche solo di spingere con le gambe, il manual è al centro del moderno riding. Non è necessario essere in grado di eseguirlo per centinaia di metri su una strada forestale, ma è necessario essere in grado di mantenerlo per almeno la lunghezza di una bici guidandolo con le gambe.

Ricordiamo che non bisogna tirare su il manubrio, al contrario il peso devo trovarsi sopra e leggermente dietro l’asse ruota posteriore con le braccia completamente bloccate, come se fossimo “appesi” al manubrio. Le gambe devono essere leggermene piegate, così se l’anteriore si appesantisce e inizia a tornare verso terra, si può farlo risalire spingendo con gli arti inferiori.

Muovendo i fianchi orizzontalmente in avanti e indietro entro il range di movimento delle gambe, siamo in grado di regolare il punto di ribaltamento e mantenere la ruota anteriore sollevata da terra, senza dover mai tirare il manubrio.

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come affrontare la mancanza di trazione in mtb - guida pratica - curve 02
Foto: Carlo De Santis

Posizione del corpo

Quando un ciclista perde la fiducia in se stesso, tende ad allontanarsi dalla bicicletta e ad affidarsi ai freni. In questo periodo dell’anno si può procedere in questo modo solo se si va molto piano o se il sentiero su cui ci si trova non rappresenta una minaccia. Non appena vi troverete su qualcosa di tecnico o irregolare, soffrirete. Invece, siate consapevoli che questo potrebbe accadere a voi e siate pronti con un approccio diverso.

State vicini alla bici e fate attenzione a dove frenate. La maggiore ampiezza di movimento vi permetterà di rimanere neutrali mentre gli pneumatici scivolano sotto di voi e di rimanere in equilibrio anche quando il sentiero vi scaglia addossi radici assassine a destra e a manca.

Non appena la bicicletta diventa vivace sotto di voi, tornate a una posizione bassa con i gomiti in fuori. Rimarrete stupiti dalla quantità di movimento che riuscirete a gestire senza che questo vi metta fuori linea.

Sentieri e Piaceri - Benecia - Bernadia Trail Area 11
Foto: Carlo De Santis

Zone di trazione

Sia in salita che in discesa, la cosa migliore da fare in inverno è cercare deliberatamente le cosiddette zone di trazione. Una volta appresi gli elementi che vi aiuteranno in una giornata fangosa o scivolosa, inizierete a cercarli ovunque.

Un buon punto di aderenza potrebbe essere qualcosa con un po’ di pendenza a favore, come un tratto di sentiero senza radici o fango liquido, potrebbe anche essere l’unica sezione su una lastra di roccia ghiacciata. Qualunque cosa sia, è meglio di ciò su cui avete paura di scivolare, quindi cercate una zona di trazione e, una volta lì, fate leva sul vostro peso.

Quando prenderete l’abitudine di collegarli tutti insieme, dimenticherete che i tratti spaventosi rappresentano una minaccia, perché concentrerete tutta la vostra attenzione sugli aspetti più positivi del percorso.

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Foto: Moritz Ablinger

Pozzanghere

Visto che inverno – ma anche in autunno e primavera – ci sono pozzanghere ovunque, perché non usarle come bersaglio per i vostri manual? Ricordatevi di avvicinarvi alla bicicletta con il corpo basso e le gambe e le braccia piegate. Questo vi permetterà di spingere la bicicletta in avanti in modo che le braccia siano bloccate e le gambe possano far salire l’avantreno spingendo da sotto.

Ricordate che non state cercando di sollevare la ruota anteriore sopra la pozzanghera. In realtà state cercando di portare la ruota posteriore nella pozzanghera con una spinta deliberata delle gambe.

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Foto: Red Bull Content Pool

Radici umide

Oltre a sollevare detriti di ogni tipo, l’inverno rende tutto più scivoloso. Una delle tipiche domande è: “Come faccio a non scivolare sulle radici?” La risposta sincera è che non si fa!

Le radici sono scivolose quando sono bagnate. Bisogna invece essere a proprio agio con il movimento extra che ci si trova di fronte. Il modo migliore per farlo è essere molto attenti alla posizione del corpo e rimanere in posizione abbassata.

Curve

Quando si affrontano le curve, è necessario prevedere un movimento maggiore rispetto al normale. A tal fine, tenete la testa al centro del cockpit e sopra l’attacco manubrio, e pensate a tenere la schiena più piatta del normale, in modo da essere distesi in basso su tutta la bicicletta. Man mano che avanzate lungo la curva, cercate di mantenere la parte superiore del corpo in linea con il manubrio, la forcella e la ruota anteriore della bicicletta e lasciate che i fianchi e le ginocchia siano liberi dalla sella e dal telaio.

In questo modo, se gli pneumatici iniziano a scivolare, avrete a disposizione un ampio margine di movimento per mantenere il controllo.

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Foto: Carlo De Santis

Salite tecniche scivolose

Le salite su superfici irregolari o bagnate diventano una sfida delicata: troppa potenza e si va in testacoda, non abbastanza e ci si ferma!

Il trucco è individuare i punti in cui ci si può fidare per l’aderenza e andare un po’ più forte dove ci si può fidare della trazione. Dovrete lasciare che i vostri pneumatici e la vostra bicicletta si alleggeriscano sui tratti più difficili, quindi potreste dover rimanere un po’ fuori dalla sella per consentire quel movimento in più. Non appena tornate su un terreno liscio, e potrebbe essere solo per una frazione di secondo, dateci dentro!

Potete ancora far girare i pedali e creare uno slancio in avanti sul terreno scivoloso, basta non esagerare per perdere aderenza e soprattutto slancio.

[Foto apertura: Carlo De Santis | Spot: Natisone Bike Arena]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.